Cap. IV

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11 Settembre, 1998.

Diario

A rischio di sembrare un Tassorosso, lo dirò subito - mi va di nuovo male.
L'incantesimo continua a svanire prematuramente, non importa quello che faccio, e dannazione se brucia.
Non che significhi qualcosa per te. Cos'è che hai detto? La situazione non "si qualifica" per un trattamento più potente?

È infetto, fottuti stronzi.
Non lo vedete?
Sto male, cazzo.

E se la vedi come una forma malata di punizione in ritardo per tutto questo, allora non dovrei essere io a scrivere questo dannato diario.

Voglio solo droghe.
Qualcosa di diverso.
Nulla - portatelo via.
Non sono contro l'elemosina, come hai visto prima.

Ma non ti interessa, vero?

Pensavo che la tua parte fosse tutta basata sulla misericordia e gentilezza.
Bene, congratulazioni, li hai ingannati tutti.
Siete cattivi quanto me - si che lo siete.

E per amore di Merlino, dammi della droga.

Dammi la droga, dammi la droga, dammi la droga, dammi la fottuta droga.

O dovrò ricorrere a misure più disperate.

Draco.

__

Lei non sa cosa sia successo. Dopotutto, non le piaceva nemmeno Lavanda.

Ma stamattina erano a lezione di Pozioni con Lumacorno e stavano lavorando ad una pozione pepata e Parvati e Padma erano alla scrivania adiacente alla sua, preoccupate del loro calderone e del taglio della radice di zenzero di Hermione, e le capitò di alzare lo sguardo proprio nel momento giusto - o in quello sbagliato - verso Parvati che era intenta a fare una battuta sull'odore - una battuta interna da quello che può dire - e mentre Padma rise, Parvati fece questo piccolo quarto di giro a cui una persona normale non avrebbe fatto caso.

Ma Hermione lo sapeva.

Sapeva che si stava voltando per dirlo a Lavanda e vide il modo in cui Parvati si fermó, e il suo sorriso vacillò.

Scosse leggermente la testa e si voltò di nuovo verso Padma e si schiarì la gola continuando a lavorare.

Perché Lavanda non c'era più, era morta.

E c'era qualcosa che non andava che piantò delle spine nello stomaco di Hermione.
Si sentì male improvvisamente, in modo accecante.

La sua mano scivoló e fece cadere le radici che aveva fra le mani nel calderone: la pozione sibiló e fumó. Lei quasi non se ne accorge - in quell'esatto momento il suo coltello cadde rumorosamente sul pavimento e alcuni occhi si voltarono verso di lei, altri la seguirono quando si voltò e si precipitò verso la porta.

"Signorina Granger?" Lumacorno chiamo, ma era già a metà del corridoio dei Sotterranei.

Riuscì appena in tempo ad arrivare al bagno prima che il suo corpo esplodesse senza controllo e vomitò nel lavandino più vicino.

Pensò che forse era stata l'espressione sul viso di Parvati.
O lo spazio vuoto accanto a lei dove avrebbe dovuto esserci Lavanda.

No, era tutta l'idea, l'intero concetto di perdita.

L'espressione di Parvati era identica a quella di Ron quando erano nella loro sala comune e lui guardava nell'angolo dove Fred e George erano soliti vendere i loro dolci in modo clandestino.

Breath Mints/Battle Scars | By Onyx&Elm.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora