Cap. XLII

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22 febbraio, 1999.

Tepsy se n'è andata prima che potesse dire un'altra parola, lasciando questa cosa nelle sue mani.

Questa cosa che all'improvviso sembra molto più pesante.

"Da sua madre?" Harry fa eco piano. "Ma lei è agli..."

"Arresti domiciliari." Hermione annuisce, fissando la lettera. È a malapena consapevole del fatto che il suo pollice sta già rompendo il sigillo.

"Questo è... rischioso. Dev'essere importante."

Lei annuisce di nuovo, ma non lo sta davvero ascoltando. Perché ciò che è rotolato fuori dall'apertura nel suo palmo è distinto e inconfondibile. Una fiala, con un piccolo ciuffo torbido. Si illumina debolmente di blu contro la sua pelle.

Un ricordo.

"Questo è-"

Questa volta non si prende la briga di annuire, affannandosi a strappare dalla busta la lettera che l'accompagnava. Quasi la strappa mentre se la allarga in grembo.

Signorina Granger,

Ho seguito le notizie il più da vicino possibile, anche se il mio accesso è limitato. Ma se quello che ho letto è vero, allora sei tu che difendi mio figlio.

Sappiamo entrambe che le probabilità sono contro di lui. E conosco mio figlio. È contro se stesso. Non ti aiuterà.

Anche questo, che ti do ora, potrebbe non valere nulla, ma credo che abbiano bisogno di vederlo. Tu devi vederlo.

Il ricordo è mio. Ti prego di inviarlo come prova. Invialo in modo che, almeno, sappia che sua madre ha cercato di salvarlo.

Narcissa

Hermione sbatte le palpebre e lo rilegge. Si inumidisce le labbra secche, chiudendo la mano attorno alla fiala come un'ultima ancora di salvezza.

"Dobbiamo vedere di cosa si tratta", sbotta.

Harry ha cercato di leggere la lettera capovolta. "Non abbiamo un Pensatoio."

"Dobbiamo trovare un modo. Dobbiamo..."

"Signore e signori, per favore tornate in aula", chiama un membro del Wizengamot. "Il processo riprenderà momentaneamente".

"Cazzo," mormora Harry, incontrando il suo sguardo.

Si sente improvvisamente impotente, e lui deve leggerlo nei suoi occhi. Uno sguardo implorante che lo implora di prendere la decisione per lei.

"Devi usarlo."

Deglutisce a fatica. "Ma non so cosa..."

"Non hai scelta. Hai ragione Hermione. Smith gli ha scavato una fossa lì dentro. E non importa quale brillante difesa tu metta in campo, sei in pericolo. Questo potrebbe far pendere la bilancia".

"Per favore, tornate in aula", dice lo stesso uomo, guardando loro due. "Il processo ricomincerà immediatamente".

Riporta gli occhi su Harry, ora in preda al panico. "Ma... e se... e se peggiorasse le cose?"

"È sua madre, Hermione. Lo mettere a rischio?"

"Io... io non..."

"Tu devi." Le prende la mano. La tira in piedi e la stringe una volta. "Glielo devi."

___

La fiala poggia sulla tasca del suo blazer mentre prende la parola per stendere la sua difesa, un peso sicuro e pesante come un'incudine.

Breath Mints/Battle Scars | By Onyx&Elm.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora