Mor*
Tremava. Le sue mani tremavano e nessuno se ne sarebbe dovuto accorgere.
Lei le guardava e provava a frenarle, i suoi occhi color cielo sembravano talmente densi e preoccupati da affogarci, sentivo i suoi respiri, i suoi profondi, profondi respiri, delle piccole rughette ai lati degli occhi le coronavano le sguardo e il viso dai tratti eleganti e simili a Kate la rendevano bella, di una bellezza quasi... Spaventosa, in preda a quella preoccupazione.
Il suono di dei tacchi riecheggiare contro il pavimento era leggero ma sempre più vicino.
«Mamma»
Victoria voltò leggermente il capo nella direzione di Katelyn.
Provò ad accennare un sorriso ma il suo tentativo fallì miseramente.
Le sue mani lisce e sfilate, sempre in ordine e impeccabili toccarono quelle di Victoria tremanti.
I suoi occhi diventarono lucidi e una lacrima scivolò lungo la sua guancia.
«Mamma, fare qualche seduta dal dottor Tate non ti farebbe male, lui è un bravissimo medico e va bene fare qualche seduta con un professionista se riesce a riordinarti le idee, è un periodo stressante per te...»
«No! Io posso farcela Kate, davvero.»
«Se gli attacchi d' ansia peggiorano... Per favore ascoltami e non esitare ad andare da Tate, sei stressata, il tuo corpo lo mostra»
«Hai ragione, lo farò, davvero»
«Perchè oggi sei qui?»
«Volevo solo vedere un po' i bambini, come stavano e se potevo fare qualcosa, sono sempre tanto felici di vedermi e tu così puoi concentrarti di più sullo studio»
Kate sbuffò, aprì la bocca e quando stava per uscirne suono ma si bloccò e puntò lo sguardo in un angolo del sottoscala, verso di me.
Invece che arrabbiarsi inaspettatamente sorrise.
Poi si girò verso Victoria che guardava nella mia direzione ed eclamò:
«Mi sa che c'è una piccola ombra che ci stava ascoltando, tu non lo pensi?»
Poi si mise a ridere e mortificata uscii fuori dal mio angolino e mi avvicinai a testa bassa.
«M-Mi... D-di-»
Sentii la mano di Kate accarezzarmi la testa e avvicinarmi a lei.
«Sei una piccola ombra silenziosa e osservatrice, mh?»
Il tono era dolce, tenero e calmo.
«È una cosa brutta?»
«No, certo che no. Piccola occhi di ghiaccio, perché non giochi con gli altri?»
Sospirai e feci cenno di no con la testa.
Mi ricordai della presenza di Victoria e che forse a lei non era per nulla piaciuto il fatto che avessi visto e sentito tutto.
Alzai lo sguardo nella sua direzione e provai a chiederle scusa ma lei non mi fece finire e mi allungò una mano che afferrai un po' incerta.
«Andiamo in cortile, Mor?»
Annuii.
Kate ci affiancò e disse sotto voce:
«Grazie mamma.»
Victoria guardò me come per studiarmi e il suo sguardo si addolcì di una nota.
«Di nulla»*
La musica rimbombava attraverso le cuffie nelle mie orecchie, osservai ogni particolare che mi circondava, ogni più piccolo particolare della gente, una piccola ruga espressiva accentuarsi o il più piccolo muscolo tendersi.
Sentivo il marciapiede attraverso la suola delle scarpe e l' effetto calmante della musica che si distendeva lungo tutto il mio corpo.
Chiusi gli occhi e la mia mente si impuntò su tutte quelle domande che da tempo mi vorticavano in testa.
Ogni quando chiudevo gli occhi c'era sempre quel piccolo pensiero, Mia.
Sentivo quel dolore famigliare e pungente minacciare di sfiorarmi gli interiori e stringere.Sospirai rumorosamente e la mia mente si spense sotto mio comando.
Respira, Mor, respira.
Avevo imparato a placare le mie emozioni e a impedire ai ricordi di ferirmi e persistere nella mia testa, dovevo farlo, o mi avrebbero uccisa.Attraversai sulle strisce pedonali e un passo seguiva l' altro.
Abbassai le cuffie che mi circondarono il collo.Perché avvicinarsi tanto a Victoria?
Perché avvicinarsi ai Dover?Vidi un gatto, piccolo e rannicchiato in mezzo alla strada vicino al bordo e a qualche metro dalle strisce pedonali che leccava qualcosa, il rombo di un auto si intensificò diventando spaventosamente vicino.
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In the Shadows
Teen FictionSepolte tra fiamme e ricordi dolorosi, all' Òikos i bambini narravano storie, sussurrate nel silenzio della notte cosí che potessero prendere vita. Tra la neve e le foreste del Canada, Mor Oak perde la sua unica famiglia e dopo aver covato per tro...