Mor
«Che cazzo vuol dire che abbiamo al massimo un mese di tempo prima che Keith torni?»
Una scossa di adrenalina mi attraversò il corpo come se qualcuno mi avesse appena dato la scossa.
«Che diavolo vuol dire?» dissi con una voce che però non mi apparteneva.
Tutti si girarono verso di me.
Alya fu la prima a parlare
«Eron e Blake mi hanno informato che ora sai in via generale del piano, ecco perché ti ho chiamata, i documenti che Leon e gli altri hanno recuperato riguardano anche te, il fatto che Keith tornerà a breve riguarda soprattutto te»
Sentii un rimbombo nella mia testa, oltre a Victoria ovviamente doveva esserci anche lui, Keith.
«Keith è colpevole quanto Victoria, se non di più. Potresti essere essenziale per fargli scacco matto, sappiamo tutti che vincere contro Keith è difficile, è essenziale la presenza totake di alcuni di noi»
Mi inziò a girare la testa.
«Tu... Ed io»
Mi voltai a guardarla.
«Perché dovresti aiutarci? È la tua famiglia, sangue del tuo sangue, non mi spiego neanche perché ci credi. Sei sua figlia.»
Sospirò e abbassò lo sguardo
«Non sono sua figlia più di quanto lui non mi abbia trattata da tale, io... Non stento a credere a quello che dite su di lui. E poi, non sono sua figlia più di quanto non lo sei stata tu, forse non ricordi ma io si»
Sussultai a quelle affermazioni.
«Ho rimosso... quasi tutto.»
Abbassai la testa.
«Non ricordo quasi nulla, è come se quel periodo fosse bloccato in un angolo opaco della mia mente, eppure so che è esistito. Se Keith dovesse tornare...»
Eron mi interruppe.
«Non ti toccherà né si avvicinerà a te o io lo ucciderò con le mie stesse mani.»
Alzai lo sguardo verso il suo viso, la conferma che avrebbe fatto ciò che aveva detto.
«Lui non toccherà nessuno di noi indipendentemente da chi sia, dovrà solo provarci ed Eron non sarà il solo ad andargli contro» Leon aveva la stessa determinazione di Eron, la stessa furia ceca negli occhi.
Logan si alzò in piedi, nessun sentimento negli occhi
«Ormai siamo tutti uniti, ci difendiamo a vicenda, indipendentemente se alcuni di noi sono dell' Òikos o sono i figli dei diretti interessati, abbiamo un obbiettivo comune, abbiamo un nemico comune. Mor, abbiamo i mezzi necessari per fare qualsiasi cosa, anche aiutarti a ricordare, se vuoi e se sarà essenziale»Vanessa aveva aperto un portatile davanti a noi ed Eron stava già smanettando da un paio di minuti.
Si aprì una pagina piena di cartelle e informazioni collegate ordinatamente tra loro, c' erano nomi di persone conosciute e nomi di persone di cui non avevo neanche idea di chi fossero, file allegati e troppe cose di cui capivo poco.
Afferrai il polso di Eron quando vidi il mio nome.
«Che cos' è questa roba? Perché c' è il mio nome?»
Sospirò ma non rispose, lanciò uno sguardo a Logan.
Eron aprì la cartella con sopra il mio nome. C' era scritto tutto, luogo di nascita, data, quanti anni ero stata in orfanotrofio e in quale, chi erano stati i miei tutori, c' era tutto. Le cause per cui ero diventata orfana, la data in cui Mia era morta e non riuscii a soffermarmi sui dati di mia madre. Avevano tutto. Il mio fascicolo personale e dati troppo personali. Dati che neanche se io stessa avessi cercato avrei trovato.
Mi alzai di scatto e a sua volta Eron mi afferrò per il polso delicatamente per bloccarmi.
«Facci spiegare prima di uscire di senno, Mor, per favore»
Gli ficcai le unghie nel polso e lui strinse la mascella, ma non lasciò la presa.
«Mi hai mentito! Quella stupida scenetta quando avevi la febbre e mi hai detto di non aver più avuto notizie di me! Hai tutta la mia vita su un portatile, sei un bastardo! Dove le hai prese?! Dove?!»
Qualcuno mi bloccò da dietro.
«Ragazzina va tutto bene, devi calmarti! Va tutto bene!»
Sentii le mani di Hawk avvolgermi i fianchi.
«Hawk lasciami! Perché non me lo hai detto?! Perché Hawk?! Siete cambiati, siete...»
Sentivo le vene pulsare e la mia lucidità ormai se n' era andata, mi sentivo tradita, come ero cambiata io forse anche loro erano cambiati, avevano raccolto informazioni su di me, sapevano tutto. Anche i dettagli più dolorosi.
Tirai una gomitata a Hawk con tutta la forza che avevo, mi lasciarono entrambi andare, Hawk imprecava e si massaggiava la zona appena colpita.
«Siete diventati dei bastardi!»
«Io non ti ho mentito. Io non ti mentirei mai.» disse Eron con sguardo preoccupato.
Hawk si avvicinò di un passo.
«Non ti ho voluto dire nulla perché speravo di tenerti al di fuori di tutto questo per più tempo possibile! Non per tenerti all' oscuro, ma al sicuro. Ti ho levato il diritto di sapere cose che ti sono lecite perché ti voglio bene!»
Sgranai gli occhi contro di lui.
«Avete frugato nel mio passato! Avete messo allo scoperto tutta la mia vita! Avete una specie cartella anche sulle persone che conoscevo? Avete anche una cartella su Mia?!»
Logan si alzò in piedi e mi guardò fisso negli occhi con una faccia di marmo.
«Noi prendiamo solo le informazioni necessarie e utili, e no, di Mia Martin non abbiamo altre informazioni se non quelle collegate a te. Abbiamo una cartella per chiunque, chiunque credimi. Tutti voi avete una cartella, Alya ha una cartella, io ho una cartella. Abbiamo cercato qualsiasi tipo di informazione su chiunque avesse avuto a che fare con l' Òikos e su tutti i contatti sospetti e non di Keith e Victoria. Abbiamo anche copie di documenti di ogni tipo, non puoi neanche immaginare quante cose abbiamo e cerchiamo, il piano si basa su questo. Per fare riuscire il piano, Mor, nessuno ha detto che faremo o abbiamo fatto cose legali o moralmente rispettabili, e non ti dirò che mi dispiace, sono disposto a tutto pur di far emergere la verità, pur di fare giustizia, ho forse torto?»
Non era un segreto. Nulla lo era. Forse Alya e gli altri non avevano letto il mio fascicolo ma sicuramente Eron, Hawk e Logan si.
«Io ho fatto le ricerche su di te, l' unico che mi ha aiutato è stato Hawk» Eron, Eron aveva cercato tutto. Mi voltai verso di lui, eravamo in un angolo dell' enorme salone, gli altri non ci stavano ascoltando, erano concentrati sui documenti di cui aveva parlato Leon e sul portatile.
Rimasi senza parole davanti al viso di Eron, i suoi lineamenti si erano contorti e ingarbugliati assumendo quell' espressione tesa e colpevole.
«Ho messo solo le cose essenziali»
Non so se fosse stato meglio se fosse stato Logan a cercare nel mio passato, un estraneo, per Logan erano solo dati, informazioni, non mi conosceva neanche. Ma Eron e Hawk...
Sentii Hawk sfiorarmi il viso
«Non siamo cambiati Mor, non in quel senso, e da un lato ho pensato che ci fosse lecito sapere che fine avessi fatto, almeno sapere dove ti trovassi e se stessi bene, almeno vederti in foto...»
«E cosa avete visto? Cosa avete trovato?»
Mi girai di nuovo verso Eron.
«Sembravi felice in Canada... Sembravi felice di stare con lui»
La sua voce si indurì all' ultima frase
«Il tuo... quel ragazzo aveva una vita social molto attiva, a differenza tua. È stata una fortuna, ti abbiamo trovata. Pensi che ci abbia fatto piacere? Pensi che non ci siamo sentiti in colpa? Mi dispiace ma non è stato così» Hawk mi guardava ferito, scombussolato dalla mia reazione.
«Perchè avete deciso di creare un piano? Di organizzare tutto questo?»
Vidi gli occhi di Eron e Hawk assottigliarsi e le loro sopracciglia arcuarsi.
«Avete complicato tutto, avete stravolto non so quante cose, non capisco non trovo il senso!»
Il volto di Eron si increspò ancora di più.
«Davvero Mor? Davvero?»
«Non ci hanno creduto! Nessuno ci ha creduto! Perché dopo sette anni?! Ci dev' essere qualcosa che vi ha riacceso, qualcosa che vi ha spinto ad arrivare a ciò, non mentirmi!»
Il suo sguardo smise di vibrare di frustrazione e tensione.
«Nessuno può dimenticare, noi non possiamo dimenticare, non è giusto. Appena sono tornati in città ci hanno minacciato di andarcene, di chiudere il becco e fare finta di nulla. Sai che danni potremmo arrecargli se decidessimo di parlare? Sempre col rischio di non ottenere nulla se non un po' di scandalo. Loro sanno che possiamo rovinarli, hanno provato a schiaccarci, a intimorirci, a mandarci via, anche con le cattive»
Poi Logan si avvicinò.
«Vogliono cacciarvi dalla vostra stessa città perché siete pericolosi, non è giusto. Al tempo stesso però Keith e Victoria ci hanno fatto capire di avere potere. Keith se n' è andato da un po' ma sapevamo sarebbe tornato. Victoria non ha il pugno fermo di Keith, non più almeno»
La sua voce era amareggiata, carica di disprezzo e una nota di rabbia.
«Sono solo dei bastardi»
Disse Hawk con lo sguardo perso nel vuoto.
«E sai cosa fanno i bastardi Mor? Gli mostri la mano e ti prendono tutto il braccio»
Sospirò pesantemente e mi guardò
«Loro non hanno fatto male solo a noi, non siamo il loro unico crimine»
Potevano passare anni, un decennio, ma noi eravamo marchiati, eravamo sporchi perché loro ci avevano sporcato. E loro lo ricordavano bene, fin troppo. Keith non si accontentava mai, ne ero sempre stata certa, fin da piccola, pensavo che Keith fosse affamato di tutto quello che poteva prendersi, che lo desiderava e avrebbe morso e aggredito chiunque per prenderselo, Keith da piccola lo immaginavo sempre un serpente attento e altamente velenoso, chissà da dove veniva il suo veleno.
E di nuovo quelle iridi grigie che erano il mio punto, che conoscevo da sempre mi attirarono.
«Hai sentito cosa ha detto Logan, siamo disposti a fare cose moralmente discutibili, sai perché, c'è l' hai nella pelle. Allora Mor voglio una risposta, sei con noi?»
«Si»
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In the Shadows
Novela JuvenilSepolte tra fiamme e ricordi dolorosi, all' Òikos i bambini narravano storie, sussurrate nel silenzio della notte cosí che potessero prendere vita. Tra la neve e le foreste del Canada, Mor Oak perde la sua unica famiglia e dopo aver covato per tro...