Devon.
Da quando mio padre era in affari con quel messicano, e Layton gli aveva lasciato il dieci percento della merce, io non avevo fatto altro che occuparmi del lavoro sporco. All'inizio era eccitante quella nuova vita, ma con il tempo, soprattutto dopo quella notte che ero finito in prigione, mi ero rotto il cazzo di stare ai suoi comandi come un burattino. Ma non potevo fare niente, visto le sue minacce di rispedirmi dietro le sbarre. Sicuramente non era quello che volevo. Da quando ero uscito di prigione non aveva fatto altro che starmi con il fiato sul collo, sapevo bene che il suo unico obiettivo era di clonarmi a sua immagine e somiglianza, ma aveva sbagliato.
Non sarei mai diventato come lui.«Allora?» La voce di Klaus mi ronzò all'orecchio destro, infastidendomi. «Com'é stato marcire in galera per quattro anni?»
Mi sembrava ancora assurdo che dovessi lavorare con lui.«Niente di cui non si possa sopravvivere.» Gli risposi accendendomi l'ennesima sigaretta.
Eravamo appostati nella strada principale, qualche chilometro prima dell'entrata a Bedford, nel punto in cui avremmo dovuto far saltare il camion con la merce di Trevor.
Era una condanna a morte certa, ma obbedire era il mio dovere e l'avrei fatto.
Avevamo posizionato degli esplosivi e collegato un pulsante, c'eravamo messi distanti, ma abbastanza vicini da avere una visuale più che limpida per scattare non appena sarebbe stato il momento.
Mi sembrava di essere in un fottuto film.«E con la biondina? Te la sei già scopata?»Rise, come se la cosa avrebbe dovuto divertirmi. «Anche Neil ha preso una cotta per la piccolina, che strana la vita. Adesso vi contendete anche la stessa ragazza.»
Qualcosa di malvagio scattò nel mio cervello dopo aver captato quelle parole. Gli afferrai con uno scatto la maglietta e la strinsi in un pugno. «Non azzardarti più a nominarla.» Gli ringhiai contro, tenendo a bada i miei pugni pronti sfogarsi sulla sua faccia. Gli avrei voluto spaccare il naso, ma non potevo farlo.
Quella era l'ultima cosa che doveva dire, soprattutto per il fatto che fosse appena diventato la mia palla al piede e dovevo sopportare le sue stronzate. «Chiudi quella cazzo di fogna, o ti fiocco un pugno in faccia in modo che nessuno possa più riconoscerti.»Lui rise divertito. Era così convinto e pieno di se da nausearmi.
«Eh già, proprio come pensavo.» Disse scostandosi le mie mani di 'dosso. «La biondina vi ha fottuto la testa.»
Sapevo che mi stava solo provocando, e sicuramente aveva a che fare con quello che aveva in mente. Per l'ennesima volta pensai che Klaus non avrebbe mai tradito Layton, soprattutto non per mio padre, che possedeva solamente spiccioli in confronto a Trevor. Non ero di certo stupido come lui pensava.
Due abbaianti si fecero spazio nel buio, interrompendo la nostra conversazione, guardai le due lampadine verdi che il camion aveva sul tetto ed ebbi la conferma che era proprio quello che stavamo aspettando.«Uno... Due... Tre.» Klaus premette il pulsante.
Un boato interruppe il silenzio della notte, una fiamma alta illuminò il buio che avevamo intorno.
Premetti sull'acceleratore e cercai di allontanarmi da quel posto il prima possibile, prima che potessero arrivare i soccorsi e le forze dell'ordine. Pensai, per un istante che in quel momento avevo contributo ad uccidere un altro uomo, che per l'ennesima volta mi facevo schifo. Era solo un dannatissimo loop infernale in cui ero prigioniero, condannato per l'eternità.Corsi fino al locale, con il cuore in gola e l'unica cosa cui riuscivo a pensare erano due occhi verdi, due smeraldi che mi si erano incollati addosso, che forse potevano salvarmi ma non gli avrei mai permesso di farlo.
E poi pensai al sapore della sua bocca, della sua pelle candida e morbida, al suo ansimare sotto il mio tocco. Era stato qualcosa che non avevo mai provato prima, e mi faceva paura. Paura perché era così difficile starle lontano, paura perché continuavo a ripetermi che non potevo permettermi di stare con lei.
Mi esplose la testa, mi feci spazio tra la folla di gente che come ogni sera riempiva quel locale infernale, mi appoggiai al bancone ed afferrai da solo una bottiglia di whiskey. Avevo bisogno di cancellarla dalla mia testa, di buttarla via, fuori dai pensieri. Quello non era il suo posto, io non volevo niente da lei.
Stai scappando da qualcosa che non vuoi o che hai paura di volere?
Quelle parole mi rimbombavano in testa come una tortura, perché la desideravo, avrei voluto ogni centimetro del suo corpo e della sua mente, ma io non ero abbastanza per una come lei. Non avrei mai rischiato di macchiarla per sempre, non avrei permesso a me stesso di rovinare qualcosa di così bello, lei era troppo in alto ed io ero troppo in basso.
I nostri mondi non si sarebbero mai toccati.
Avremmo camminato sempre su due linee parallele che non si sarebbero mai potute incontrare.
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Fino ai tuoi occhi
RomanceDARK ROMANCE Rylie ha sempre affrontato la vita con coraggio e determinazione, nonostante le difficoltà che ha dovuto affrontare sin da giovane a causa della sua malattia. Cresciuta senza genitori in un quartiere pericoloso, ha trovato conforto e so...