Rylie.
Un tonfo disturbò il mio sonno facendomi riprendere coscienza, fu come se fossi emersa all'improvviso dall'acqua e avessi ricominciato a respirare perché l'oblio mi aveva lasciata andare.
Sbattei lentamente le palpebre doloranti e rimasi immobile per qualche secondo, rendendomi conto che quello che avevo sentito, in realtà, era solo nella mia mente confusa per l'incidente.
Mi sentì come se un brutto incubo mi avesse inghiottita e poi sputata all'improvviso, terrorizzandomi.
Fissai il tetto sopra di me, colpita dalle luci che mi accecavano la vista ancora sbiadita, girovagai con gli occhi una manciata di secondi, prima di capire come funzionasse il mio corpo e come fare per riprendere il controllo. Fino a quando, con cautela, mossi il collo e mi guardai intorno confusa, capendo che fossi sdraiata su di un letto d'ospedale.
«Rylie!» La voce di mio fratello mi arrivò ovatta alle orecchie.
Sembrava distante un miglio, nonostante mi stesse vicino tanto da afferrarmi il volto delicatamente, e inondarmi con il terrore che aveva nello sguardo.
«Dio, finalmente ti sei svegliata.» Mormorò con sollievo, calandosi sulla mia fronte, dove lasciò un bacio.
Tossì leggermente e mossi le labbra secche che bruciavano. Mi portai una mano alla testa, dove sentivo un dolore lancinante e, mentre cercavo di realizzare cosa fosse successo e di tornare completamente alla realtà, tastai la garza che ricopriva la ferita che mi stava torturando.
«Devon.» Mugolai, non appena un lampo di ricordi mi colpì all'improvviso. «Dov'é Devon?» Alzai la voce, e drizzai le spalle guardandomi intorno.
Il cuore mi salì in gola, stavo sudando e tremando come una foglia. I miei occhi non lo vedevano da nessuna parte.
Ash mi guardò infastidito. Mi spinse delicatamente con le mani sulle spalle, per farmi tornare a sdraiarmi, ma io mi scansai tremante.
«É nella stanza di fronte, ma non si é ancora svegliato. Avete avuto un brutto incidente.»
Potei sentire chiaro e tondo nella sua voce la rabbia mista alla preoccupazione. Si stava trattenendo per la situazione, ma sapevo che quella era solo una discussione in pausa.
Lo spinsi con le mani sul petto, per farlo allontanare, mi strappai la flebo che avevo attaccata al braccio creandomi un dolore abbastanza sopportabile e senza pensare ad una eventuale conseguenza, mi alzai.
Barcollai sulle gambe che formicolavano, e che a stento sentivo reggere il peso del mio corpo, e a piedi nudi barcollante corsi fuori dalla stanza.
«Rylie, cazzo!» Mi urlò Ash alle spalle, cercando di fermarmi.
Quando uscì in corridoio mi scontrai con Ronni. Se ne stava in piedi davanti alla porta, dondolando sulle gambe, ci guardammo per qualche secondo e lei disse qualcosa che non captai bene, visto che l'unica cosa che feci fu ignorarla precipitandomi nella stanza di fronte.
Spalancai la porta con forza, facendola sbattere sulla parete, corsi fino al letto sterile dove lui era sdraiato. L'odore forte di medice e disinfettante mi inondò in respiro, facendomi venire la nausea, mi sentivo confusa e non riuscivo ad orientarmi, a causa di quel dannato mal di testa atroce che mi stava torturando.
«Devon!» Portai le mani sul suo viso pallido e freddo.
Un tremolio mai provato cominciò ad impossessarsi del mio corpo, una paura che non avevo mai conosciuto, quella sensazione di impotenza nel non poter fare nulla, per far si che mi rispondesse.
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Fino ai tuoi occhi
RomanceDARK ROMANCE Rylie ha sempre affrontato la vita con coraggio e determinazione, nonostante le difficoltà che ha dovuto affrontare sin da giovane a causa della sua malattia. Cresciuta senza genitori in un quartiere pericoloso, ha trovato conforto e so...