Rylie.
Un raggio di sole mi colpì inaspettatamente il viso, feci una smorfia di fastidio e mugolai qualcosa di incomprensibile girandomi su di un fianco.
Alzai il braccio, e quando lo appoggiai mi resi conto che stessi dormendo sul petto di qualcuno, e quel qualcuno di sicuro non era chi doveva essere.
Drizzai le spalle e spalancai gli occhi, fissai sconvolta Dylan accanto a me che dormiva beatamente come un bambino. Aveva il braccio sotto la testa, coperta dal cappuccio della felpa grigia, e i capelli mossi scompigliati che gli ricadevano su gli occhi chiusi.
Sbattei più volte le palpebre e mi guardai intorno, ricordandomi dove mi trovassi.
Mi sentì sconvolta quando notai che fosse l'alba e che ero caduta in un sonno profondo. Aveva smesso di piovere ed il cielo si stava lentamente colorando di azzurro, le goccioline di pioggia erano ancora aggrappate ai vetri ed il vento si era per fortuna calmato.
Abbassai di nuovo gli occhi su di lui, una morsa mi chiuse lo stomaco quando cercai di ricordarmi come fossi finita a dormire accanto a lui.
«Un buongiorno bellissimo, vero?» Mugolò, alzando l'angolo della bocca in un sorriso, e muovendo le labbra piene.
Girò lentamente il viso e si passò una mano sugli occhi, che si aprirono con calma, i lineamenti rilassati della sua mascella si tesero in uno sbadiglio, mente stirava le braccia in alto.
Mi tirai indietro in uno scatto alzandomi dal divano, senza lasciare che i miei occhi si scollassero dal suo viso angelico e perfetto.
«Devo andare.» Parlai con la voce ancora rauca per il sonno, sistemando i capelli aggrovigliati, con le mani.
Lui mi guardò confuso. Forse voleva ironizzare sul fatto che avessimo dormito appiccicati, ma io no, dentro di me stavo letteralmente andando in pezzi per quanto mi sentissi in colpa.
Gli voltai le spalle tremando, e mi calai a raccogliere i miei vestiti. Dovevo scappare da lì, subito, prima che potessi impazzire.
Sentì la mano di Dylan chiudersi intorno al mio braccio e costringermi a voltarmi verso di lui, i nostri sguardi si scontrarono e il respiro lasciò il mio corpo, quando mi persi in quegli occhi profondi, in cui trovai un attimo di pace.
«Perché stai scappando così?» Mi chiese, stringendo leggermente ancora di più la presa.
Il sonno dominava ancora i lineamenti del suo viso.
«Io non sto scappando.» Scrollai le spalle, inorridita.
«E invece sì, lo stai facendo. Pensi che sia successo qualcosa?» Mi chiese, come se non potessi ricordare che mi ero solamente addormentata accanto a lui, e lui evidentemente aveva fatto la stessa cosa.
«Cosa?» Alzai la voce. «No certo che no, lo so, ero perfettamente lucida.» Farfugliai.
E allora perché mi sta battendo il cuore in modo irregolare, che cosa mi stava succedendo?
In quel momento sentimmo dei tonfi provenire dal portone principale. Lui mollò la presa di scatto, ed io mi toccai nell'esatto punto in cui la sua mano mi aveva toccata.
Ci voltammo entrambi confusi, ma io avevo già capito chi fosse.
«Devon.» Mormorai.
Sapevo che mi avrebbe trovata, lui sapeva sempre tutto.
«Devon?» Chiese, confuso.
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Fino ai tuoi occhi
RomanceDARK ROMANCE Rylie ha sempre affrontato la vita con coraggio e determinazione, nonostante le difficoltà che ha dovuto affrontare sin da giovane a causa della sua malattia. Cresciuta senza genitori in un quartiere pericoloso, ha trovato conforto e so...