Rylie.
La pioggia aveva sempre un pessimo tempismo, ed in quel momento non aveva fatto altro che confermare quello che pensassi.
Cominciò leggera, lenta e poi si intensificò sbattendomi addosso con prepotenza, congelandomi le vene, rendendo ancora più terrificante quello che stavo vivendo.
Immobile, ad un paio di metri da Devon, fissavo la sua furia scontrarsi su Connor, vedevo il sangue farsi sempre più intenso scivolare sull'erba zuppa, ed il suo viso cambiare aspetto in modo irriconoscibile.
Ormai conoscevo bene l'odore metallico di sangue che si disperdeva nell'aria, nauseante.
Il cuore mi scalpitava nel petto in modo irregolare. Mi voltai verso casa chiedendomi perché mio fratello non fosse ancora intervenuto per fermare quell'orrore, visto che era lì dentro.
Dovevo fare qualcosa per fermarlo, ma avevo paura persino di avvicinarmi di mezzo passo.
Non farei mai del male a Rylie, aveva detto Connor per poi guardarmi con tristezza. I suoi occhi mi avevano implorato perdono, mi avevano pregato di volergli ancora bene. In uno sguardo di pochi secondi, mi aveva chiesto scusa mille volte in mille modi diversi.
Cercai di muovere le gambe e mi spinsi in avanti, immergendo gli anfibi neri nell'acqua che bagnava il terreno.
Tirai i capelli indietro che si erano appiccicati al viso, e tremante riuscì a tornare a prendere il controllo del mio corpo. «Devon basta!» Gli urlai contro, abbassandomi su me stessa.
«Sei un figlio di puttana!» Continuava ad urlare a raffica. «Eri mio fratello, cazzo!»
Ogni pugno si infrangeva sul volto di Connor senza pietà, la forza innaturale che possedeva mi spaventò al punto tale da non riconoscere nemmeno il ragazzo che amavo.
Era fuori di sé, tanto da renderlo un'altra persona ai miei occhi.
Inconsciamente mi gettai sulle sue spalle, gli bloccai le braccia, ma non avevo abbastanza forza per fermarlo del tutto.
In quel momento mio fratello finalmente arrivò ed io mi tirai indietro, spinse Devon per un braccio e fissò entrambi, mentre Connor si rigirava su se stesso dolorante.
Non aveva neppure più la faccia.
«Ma che cazzo state facendo?» Mio fratello si abbassò su Connor, per accertarsi che fosse ancora vivo.
Devon barcollò, aveva il fiato corto, il suo respiro era così irregolare da sembrare che stesse per esplodere.
Gli presi il viso tra le mani e lo fissai negli occhi.
«Guardami.» Tuonai, mentre l'acqua mi entrava in bocca.
Le sue pupille erano completamente dilatate e cerchiate di rosso, il suo sguardo era nero, buio come un incubo che divorava quello che aveva intorno, e in quel momento stava divorando anche me. Lo avevo visto abbastanza volte in quelle condizioni, e lui sapeva quanto odiassi quando lo faceva.
«Sei fatto?» Dissi riluttante, la pioggia smise improvvisamente di colpirci.
«Lasciami.» Digrignò a denti stretti, scostandomi in malo modo, lasciandomi con le braccia a mezz'aria.
Ash gli andò contro, e lo bloccò prima che potesse di nuovo buttarsi su Connor.
«Posso sapere che cazzo ti prende?» Lo afferrò per la maglietta, infuriato. «L'hai quasi ammazzato.»
«É quello che si merita, questo lurido bastardo.» Lo guardò intensamente. «É stato lui.»
Ash lo guardò confuso, le sue iridi si spalancarono leggermente, come se avesse già percepito cosa intendesse ma ne stesse rimanendo scioccato.
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Fino ai tuoi occhi
RomanceDARK ROMANCE Rylie ha sempre affrontato la vita con coraggio e determinazione, nonostante le difficoltà che ha dovuto affrontare sin da giovane a causa della sua malattia. Cresciuta senza genitori in un quartiere pericoloso, ha trovato conforto e so...