Devon.
Ero alla sesta sigaretta della giornata e mi ero alzato solo da mezz'ora. Avevo un mal di testa stratosferico, ed il doppio caffè amaro che avevo preso non era servito a niente. Avevo bisogno di qualcosa con cui distrarmi e calmare i nervi che non smettevano di scorrermi addosso, insieme ai pensieri assillanti che avevo tra le crepe del cervello, ma ero stranamente a corto di tutto.
Uscì sul portico malconcio di casa mia e mi appoggiai alla ringhiera fradicia di legno. Osservai l'asfalto ancora leggermente bagnato dalla pioggia della notte, mentre il sole lieve di mezzogiorno mi colpiva il petto nudo riscaldandomi la pelle. Faceva freddo, ma ormai non riuscivo più a sentire nemmeno quello, avevo dentro il caos infinito, che non faceva altro che scorrermi nelle vene e bruciarmi come l'inferno.
«Perché non me l'hai detto?» Scattai confuso con la testa verso Ash, che si trovava un paio di metri davanti a me. Mi fissava con le mani nelle tasche della felpa e gli occhi socchiusi per il sole, ero talmente stordito che non lo avevo nemmeno sentito arrivare.
«Dirti cosa?» Chiesi confuso.
Sperai che non si riferisse a Cassidy, o a qualsiasi altra cosa che riguardasse l'incolumità di Rylie. A quel punto sì che ci saremmo scannai a mani nude.
Con tutta la tranquillità mi raggiunse, si parò a fianco a me e si accese una sigaretta, mentre io continuavo a guardarlo con puzza sotto il naso. Allora ero più che sicuro che non si trattasse di qualcosa che avesse a che fare con sua sorella.
«Di Layton, della situazione con tuo padre.» Mi spiegò. «Rylie mi ha detto tutto.» Sbuffò il fumo per aria e si voltò verso di me.
Scrollai le spalle e scossi il capo ridendo isterico. Brutta stronza, le faccio ingoiare la lingua.
«Voglio che resti fuori da questa storia, soprattutto adesso.» Dissi brevemente e infastidito.
«Restarne fuori?» Chiese confuso.
Un sorriso finto e amaro si aprì sulla mia bocca, lo fissai negli occhi. «Cosa credevi? Che sarei venuto a piangere da te e implorarti di aiutarmi? Fottiti, non fai altro che schifarmi da quando sai di me e lei.»
I suoi occhi s'incupirono, sembrava quasi offeso da quell'assurda verità. «Capisci quanto é difficile per me accettare questa cosa che c'è tra te e Rylie? Sai meglio di chiunque altro quanto cazzo ho dovuto farmi il culo nella vita per proteggerla.»
«Sono stufo Ash.» M'innervosì. «Se non vuoi accettare la situazione, sono solo cazzo tuoi.»
«Ci sto provando, maledizione!» Inveì verso di me.
«Ma conoscendomi non riuscirai mai a rassegnarti del fatto di quanto io sia tossico per lei, giusto? Continuerai a sbattermi in faccia la verità ogni volta che ne avrai l'occasione, solo per il semplice fatto che non sei capace di accettare che non potrai starle appresso per sempre.» Ribattei senza pensarci due volte, tutto d'un fiato. «Ma sai una cosa, amico? Col cazzo che rinuncio a lei per i tuoi capricci da fratello geloso, vuole la guerra? Beh, sono già sul campo di battaglia a farti culo.» Digrignai a denti stretti.
Gli occhi mi bruciavano, la pelle sembrava stesse per prendermi a fuoco e i pugni serrati tanto da farmi male.
Non avrei mai rinunciato a lei. Anche se ci avrei provato, anche se avrei cercato di allontanarla per evitare di farla soffrire, anche se sapevo di essere egoista. Rylie era stata l'unica cosa nella vita che mi aveva fatto vedere la luce infondo al tunnel, lentamente e senza accorgermene mi stava perfino cambiando.
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Fino ai tuoi occhi
RomanceDARK ROMANCE Rylie ha sempre affrontato la vita con coraggio e determinazione, nonostante le difficoltà che ha dovuto affrontare sin da giovane a causa della sua malattia. Cresciuta senza genitori in un quartiere pericoloso, ha trovato conforto e so...