capitolo 1-La routine

528 24 1
                                    


La routine, per quanto noiosa possa sembrarci, rappresenta in realtà una sicurezza nella nostra vita. Immaginate quanto ci rende tranquilli sapere di vivere una giornata statica, senza novità per cui trovarsi in allerta, per cui dover studiare una via di fuga o un piano d’attacco? Le novità per quanto ci attraggono, ci mettono in allerta mentre la routine è un posto sicuro, sai cosa devi fare, come comportarti e come reagire ad ogni situazione, conosci il punto di partenza e il punto di arrivo e non hai bisogno di preoccuparti di nulla al di fuori di quello per cui già sei preparato. Jungkook preferiva di gran lunga la routine alle novità ma dal momento in cui aveva messo piede a Seoul aveva capito di doversi adattare ai ritmi di quella città e alle inevitabili sorprese che ti aspettavano ad ogni angolo.
Viveva lì da qualche settimana ormai e dopo essersi sistemato in un modesto appartamento, raggiungibile dal centro solo con la metropolitana, e aver cercato in lungo e in largo un lavoro che potesse essere adatto a lui e potesse dargli modo di trovare presto una sistemazione migliore si era ritrovato qualche giorno prima davanti  alla Keystone Marketing Company e finalmente era stato assunto.
Aveva portato il suo curriculum a diverse aziende importanti di Seoul ma nessuno sembrava volerlo assumere in quanto neolaureato, doveva fare esperienza chiaramente e lui era molto consapevole di questo ma era pronto, era disposto a svolgere ore aggiuntive ma da qualcosa doveva pur iniziare, nessuno però sembrava disposto a formarlo.
La KMC però sembrava favorevole all’assunzione di nuovi ragazzi determinati e pronti a portare l’azienda in alto, avevano poche richieste e tra queste, una era particolarmente specifica.

«Jeon le mostro il suo ufficio, non avrà particolari problemi. Per il momento verrà affiancato da Hoseok con cui condividerà l’ufficio, per qualsiasi problematica potrà rivolgersi a lui ma sono sicura che riuscirà ad ambientarsi.»

«La ringrazio per la sua disponibilità Claire.»

In quell’azienda la disponibilità, la gentilezza e il sorriso per il prossimo non mancavano mai, d’altronde se facevi parte della KMC per loro eri dalla parte giusta della Corea ma questa appunto, era solo una facciata, con le altre aziende piccoli o grandi non c’era il minimo rispetto e non doveva esserci in alcun modo. Il capo di Jungkook, il signor Min, al momento dell’assunzione era stato chiaro, per essere assunto doveva essere determinato e purtroppo in quel mondo, a suo dire, il modo migliore per elevarsi è “schiacciare il prossimo come fosse un brutto insetto”, d’altronde eliminando la concorrenza dall’equazione sarebbero rimasti soltanto loro, avrebbero acquisito prestigio e avrebbero preso il posto della più grande azienda pubblicitaria che momentaneamente occupava il primo grande posto: La Kim’s Art Public Association Company.
A Jungkook non interessava molto, lui voleva solo lavorare però doveva ammettere che questa loro politica non era di suo particolare gradimento. Tuttavia, lamentarsi avrebbe portato solo a cattive conseguenze nei suoi confronti dunque, meglio prevenire che curare.

EVERYTHING WILL BE OKAY-vkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora