capitolo 11-Fantasia o realtà?

184 19 2
                                    

Fu Taehyung colui che, con tanta forza fisica nascosta per cui stupì anche se stesso, riuscì a trascinare fuori da lì Jungkook: gli prese la mano e con tanta attenzione lo condusse verso lo scivolo e le varie altre tappe di quella giostra che avrebbe dovuto farli divertire e non scatenare il panico, il maggiore non avrebbe mai voluto quello.
Usciti da lì Jungkook però, non riusciva a proferire parola

«Come stai? Ti senti un po' meglio? -sospirò stringendogli la mano- Kook però potevi dirmelo, non ti ci avrei mai portato se avessi saputo che fosse una giostra che temevi...»

A quelle parole Jungkook si sentì umiliato. Mettere nella stessa frase "giostra" e "temere" lo faceva sentire piccolo, come un bambino che non è capace di stare su una giostra per adulti, lo faceva sentire inevitabilmente inferiore e lo odiava, lo odiava profondamente e sapeva che forse Taehyung non avrebbe mai capito.

«Io vorrei andare a casa» sussurrò Jungkook fermandosi di colpo dalla loro camminata
«A casa? Ma...Perchè? Di già? Pensavo ci stessimo divertento...Kook se è per quella giostra fidati, non ci andr-»

«No, io voglio solo tornare a casa, non sto bene qui» gli rispose interrompendo sia il suo discorso che il contatto tra le loro mani per poi voltarsi dandogli le spalle e riprendendo a camminare

«Kook, ti prego-spiegami almeno cosa posso fare? Dimmi dove ho sbagliato, possiamo rimediare»

«Taehyung tu non hai fatto nulla di sbagliato. Io voglio tornare a casa, sono stanco, andiamo via»

Per un breve istante al maggiore tremarono le mani, si sentiva colpevole, come se fosse responsabile del suo attacco di panico e iniziava ad avere brutti pensieri a riguardo.

«Mi odi vero?» domandò allora Taehyung «Già prima non ti piacevo, ora mi odi proprio» constatò il corvino e allora il minore si voltò nuovamente verso di lui.

«Taehyung ma che stai dicendo? Perchè dovrei odiarti? Non odio te, odio me stesso al massimo» gli rispose sinceramente Jungkook

«Bene, se non mi odi vieni con me allora, non è ancora arrivato il momento di riaccompagnarti a casa» gli disse seriamente il corvino prendendogli la mano nuovamente dirigendosi verso il parcheggio

«Taehyung no, cos'altro hai in mente?»

Ma il corvino non rispose, arrivò alla sua auto e gli aprì lo sportello sussurrandogli un "prego" in modo che Jungkook entrasse.

«Non era il mio turno di scegliere cosa fare?» domandò il moro quando il corvino entrò nella sua auto e accese il motore

«Se la tua scelta era quella di andare a casa allora no, non puoi decidere tu»

«Ma perchè? Perchè? Cos'altro dobbiamo fare? Sono le undici Taehyung, domani lavoriamo e-»

«Ti sbagli, domani è sabato, non lavoriamo e inoltre abbiamo la festa di Jimin quindi non preoccuparti, possiamo fare tardi papà» gli rispose ironicamente Taehyung provocandogli un sospiro pesante di esasperazione.

«Mi dici almeno dove stiamo andando?»

«A mangiare, hai fame?»

A quella domanda per il moro fu inevitabile sorridere, si voltò verso il finestrino per non farsi vedere ma con la coda dell'occhio Taehyung lo notò.

«Che c'è? Perchè non rispondi? Non dirmi che non hai fame»

«Ho molta fame»

«Meraviglioso allora, stiamo andando al McDrive»

«McDrive? Credevo fossi tipo da ristoranti francesi tu»

«Quando si è in due è giusto fare cose che piacciano ad entrambi, non la pensi così?»

EVERYTHING WILL BE OKAY-vkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora