capitolo 40-Due poli che collidono

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"Il linguaggio emotivo nel mondo della pubblicità". Questo era il titolo della tesi di laurea di Jungkook, adesso di nuovo tra le sue mani, che attendeva di essere riposta nell'ultimo scatolone.

Aveva quasi terminato di imballare ogni effetto personale, aveva lasciato la tesi per ultima in modo da riporla in alto per non schiacciarla con il peso di altri oggetti e in quel momento, tenerla fra le mani, sentire la copertina rigida sotto i polpastrelli, lo riportò quasi automaticamente indietro nel tempo, al giorno della sua discussione, il giorno in cui rese orgogliosi i suoi genitori, in cui vide i loro sorrisi luminosi, fieri del "ragazzone" che avevano cresciuto, capace di pagarsi da solo gli studi e completarli, anche se con fatica ed un voto non molto alto, loro erano lì, ad applaudire felici.

Aprì istintivamente la tesi, e proprio sulla seconda pagina, nero su bianco, c'era una dedica speciale per loro "Grazie a mia madre, sostenitrice di ogni mio sogno sin da bambino e a mio padre, che ha sempre cercato di fare il possibile per vederlo realizzato."

Una lacrima sfuggì quasi in automatico dal suo controllo. Come avrebbero reagito nel momento in cui avrebbe raccontato loro tutta la storia? Sarebbero stati delusi...da lui...E tutto l'orgoglio che lo aveva reso felice quel giorno, sarebbe stato solo un triste ricordo legato indissolubilmente alla storia?
Decise di non volerci pensare in quel momento, forse era meglio viversi le situazioni momento per momento, ed evitare di preoccuparsi, almeno questa era una delle cose che gli aveva consigliato la sua nuova psicologa.

Il prossimo appuntamento sarebbe stato il prossimo martedì, direttamente a Busan in via telematica. Era strano ma si sentiva eccitato all'idea, era bello sentire i nodi nella sua testa iniziare ad essere sbrogliati.
E a tal proposito, quando aveva comunicato la sua decisione alla sua dottoressa, lei ne era stata più che felice ma un consiglio che gli aveva dato e per cui Jungkook stava riflettendo da ore era stato: "E' bene scappare, tornare nella nostra zona di comfort in un certo senso ma per poter star bene anche nella nostra zona di comfort abbiamo bisogno di risolvere ogni questione lasciata in sospeso in quello che è il nostro punto di partenza.". Jungkook ci aveva pensato bene ed effettivamente qui aveva molte questioni irrisolte che sapeva una volta arrivato a Busan non avrebbe più potuto risolvere. Tra queste in prima linea c'era parlare con Taehyung, spiegargli tutto perlomeno, in modo da mantenere la sua promessa di lasciarlo in pace ma stando meglio con la sua coscienza sapendo almeno di essere riuscito a spiegarsi, ma Taehyung non glielo aveva permesso nei giorni precedenti e di sicuro, non glielo avrebbe mai permesso.

Tolta quella questione, aveva un paio di cose ancora da risolvere, per esempio, vendere quel catorcio della sua vecchia auto rimasta in officina dal meccanico perchè non aveva mai avuto abbastanza denaro per ripararla. Ora effettivamente lo aveva, ma a quel punto sarebbe stato meglio venderla e guadagnarci qualcosina per comprarne una nuova, magari che non lo lasciasse a metà strada in una fredda giornata d'autunno sulla strada per Itaewon, anche se doveva ammetterlo, forse era stato quel piccolo incidente a smuovere le acque tra lui e Taehyung, dunque un po' gli dispiaceva, ma era giusto così anche per ricominciare da zero.

Come ultima cosa, ma non per importanza, c'era Hoseok. Sapeva bene di essere stato molto duro con il suo ex collega e che lui probabilmente non ne aveva colpe, il suo unico obiettivo era vincere il progetto per avere il denaro necessario per prendersi cura di sua sorella ed era un desiderio del tutto lecito, lui non sapeva, non conosceva le subdole minacce di Min, non conosceva i ricatti e la pressione, perchè erano sempre state cose dirette solo nei confronti di Jungkook e l'ira mostratagli quel giorno, probabilmente, non se la meritava.
Conseguentemente a quella constatazione dunque, aveva riposto la tesi nel cartone e chiuso anche questo con lo scotch da imballaggio scrivendoci poi sopra, in caratteri cubitali e con un pennarello nero "CONTENUTO LIBRERIA" in modo da poi ritrovarlo facilmente, non che avesse molti averi, ma era una sua sana abitudine di ordinare ogni cosa. Prese poi il cellulare e scrisse un messaggio ad Hoseok

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