capitolo 30- La luce in fondo al tunnel

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Nonostante i piani non fossero andati come previsto e la deviazione al supermercato avesse scosso Jungkook più del dovuto, i due erano tornati a casa e al contrario di ogni aspettativa il minore era riuscito egregiamente a cucinare quello che aveva in programma, probabilmente motivato dall’idea che così facendo il tempo avrebbe preso a scorrere più velocemente e lui e Taehyung avrebbero potuto raggiungere la madre in ospedale. Eppure, non riusciva a non smettere di provare rabbia per quello che era successo un’oretta prima, l’idea che Taehyung non solo avesse visto Leyla, ma ci avesse anche parlato, lo stava rendendo particolarmente nervoso e il maggiore, di fronte a lui, lo percepiva.

«Come hai detto che si chiama questo piatto?» esordì il corvino più per spronarlo a rompere il silenzio che per avere una vera e propria risposta.

«Tteokbokki»

«Ti è venuto benissimo, è vero che sai cucinare da Dio Kook, mi insegnerai mai un giorno?»

«Mh, perchè no?» quasi sussurrò

«A che ora possiamo andare in ospedale?»

«L’ora delle visite va dalle quattro alle cinque del pomeriggio» rispose semplicemente

«Bene, vuol dire che abbiamo il tempo di finire di mangiare, sparecchiare e andare lì con calma no?»

«Abbiamo affrontato un viaggio, se vuoi puoi rimanere qui a riposare e ci vado solo io in ospedale»

Quella semplice frase lo ferì particolarmente e quasi d’istinto lasciò andare le bacchette sul tavolo provocando un piccolo trambusto per il rimbalzo e in qualche modo, quel rumore, ridestò Jungkook.

«Come ti viene in mente di anche solo pensare ad una cosa del genere Jungkook? Sono venuto qui con te apposta, non ti lascio solo.» gli afferrò una mano nascondendola tra le sue «Io sono qui con te. Sono qui per te. E per la tua famiglia ovviamente. Tuo padre tornerà a stare bene Kook, non vedo l’ora che tu possa presentarmelo come hai fatto con tua madre, voglio conoscerlo…Voglio passare del tempo con le persone che ti hanno cresciuto e ti hanno reso l’uomo che sei»

-Come se ci fosse qualcosa di cui vantarsi…-pensò il maggiore

«Sarebbe felice di conoscerti, avevo timore ma secondo mia madre tu gli piacerai molto»

«Sfodererò tutto il mio fascino per farle avere ragione» gli sorrise e Jungkook accennò un sorriso a sua volta «Stai pensando anche a quello che è successo nel supermercato?» domandò schietto e il minore ritirò istintivamente le mani.

«Ora fai anche l’indovino?» chiese sarcasticamente in risposta

«Non mi serve essere un indovino per capirti, mi viene facile da sempre» gli sorrise «e comunque Kook ci sarebbe riuscito chiunque stavolta, eri positivo prima di entrare lì dentro, si okay in ansia per la situazione di tuo padre ma in cuor tuo senti che le cose andranno bene, ti ha buttato giù quella principessina del cazzo» disse tutto d’un fiato provocando una risata istantanea al moro che non credeva che il suo fidanzato fosse capace di dire certe cose. «Principessina del cazzo?»

«Principessina del cazzo» confermò

«Quindi non pensi che–» si mangiò il resto della frase timoroso di pronunciarla tutta.

«Non penso che cosa? Cosa dovrei pensare Koo?»
«Che io sia una sorta di–non lo so–fallito? Sfigato? Non volevo che tu conoscessi Leyla perchè–vedi ecco si, non volevo che vedessi con i tuoi occhi quanto sia patetico, non riesco neanche a farmi valere come ragazzo che vengo abbandonato perchè non abbastanza ed io–Si ecco vedi, ho sentito una strana sensazione in quel momento, come se quella persona fosse capace di portare anche te via da me, vedi , non lo sopporterei e–» si bloccò vedendo Taehyung alzarsi e fare il giro del tavolo «Dove stai andando ora?»

EVERYTHING WILL BE OKAY-vkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora