capitolo 41-L'orgoglio da parte

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«Starai via poco immagino se hai solo questa piccola valigia» ipotizzò Namjoon. Aveva caricato la valigia in auto e ora sfrecciavano verso l'aeroporto.

«Non ho avuto molto tempo per prepararla» rispose Taehyung controllando di avere tutti i documenti per poter partire e le carte per poter acquistare il biglietto «-nel caso mi presterà qualcosa lui» aggiunse, seduto dietro di lui.

«Sempre se ti apre la porta di casa» disse sarcastico Jin, seduto davanti accanto a Namjoon

«Jinnie» lo riprese bonariamente Namjoon e lui alzò gli occhi al cielo

«Me l'aprirà, non vedeva l'ora di potermi vedere e parlare e neanch'io, ci vedremo e chiariremo, so che gli manco come lui manca a me»

«Prima che tu facessi il cazzone, ricordati che anche lui è una persona e magari se tiri troppo la corda si spezza anche per lui»

«Io invece sono fiducioso, si vede che quel ragazzo tiene molto a te, l'ho sempre notato» intervenne Namjoon facendo sorridere sornione Taehyung che si morse il labbro inferiore cercando di contenere il suo sorriso. «So di esser stato uno stupido a non averlo ascoltato e non lo negherò, probabilmente se non fosse partito mi sarei preso altri giorni perchè non è stato facile per me» ammisi «Ma appena ho realizzato che fosse partito...appena ho capito fosse andato via senza poterci neanche confrontare...» sospirò «Io non voglio perderlo, sono ancora arrabbiato marcio ma voglio ascoltarlo, voglio perdonarlo e voglio tornare ad amarlo, ha reso la mia vita meravigliosa e ora che non è più vicino a me il mio cuore soffre, non lo reggo»

«Risolverete vedrai» gli disse fiducioso Namjoon incrociando il suo sguardo dallo specchietto retrovisore da cui Taehyung potè rispondere con un sorriso.

Arrivarono in aeroporto poco dopo. Taehyung scese dalla vettura ringraziando gli amici che gli augurarono un in bocca al lupo. Prese così il suo piccolo trolley dal bagagliaio e si diresse all'interno della struttura, a passo spedito verso il banco del check-in per comprare il biglietto. Non vi trovò molta fila e questa fu una vera fortuna, estrasse subito il portafoglio e senza neanche alzare lo sguardo disse: «Un biglietto per il primo volo disponibile per Busan per favore»

«Controllo subito» disse l'addetta mentre digitava dal computer per cercare un volo «mi spiace ma l'ultimo è partito questa mattina»

A quel punto gli occhi, di fuoco, del corvino si puntarono sulla donna. «Cerchi meglio.»

«Per oggi non ce ne sono altri e neanche per domani vedo, il prossimo volo per Busan disponibile è tra tre giorni»

«TRE GIORNI? COME TRE GIORNI?» urlò instabile data la notizia «Non è possibile che un volo con così tanta affluenza parta tra tre giorni»

«Si calmi subito o chiamo la sicurezza!» inveì contro di lui la donna «Mi dispiace ma non ci sono voli per Busan fino a venerdì, le condizioni metereologiche registrate a Busan negli ultimi giorni non permettono alle nostre compagnie di atterrare in sicurezza, dunque fino a venerdì non ci saranno voli» spiegò «Se vuole le prenoto il volo per venerdì» aggiunse

«No, non serve, è troppo tardi» sbuffò Taehyung «Lasci stare, arrivederci» aggiunse freddamente per poi allontanarsi e prendere il suo cellulare. Erano le 9.30 del mattino, di sicuro Jimin era sveglio, avrebbe chiesto aiuto a lui. Difatti selezionò il suo numero in rubrica e dopo un paio di squilli rispose.

«Tae, buongiorn-»

«Tu che hai ogni tipo di collegamento con i mezzi essendo un manager, ho bisogno che mi cerchi un treno per Busan che parta almeno tra un'ora» gli ordinò uscendo di fretta dall'aeroporto e salendo sul primo taxi disponibile, indicandogli di partire.

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