capitolo 26-La perdita

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I segreti sono ciò che di più misterioso e oscuro esista, chiamati anche "i non detti" e non perchè ci si voglia arrogare il diritto di sapere sempre più di quanto voglia esprimere una persona, ma perché ce lo si aspetta in maniera del tutto naturale dalla persona a cui si tiene di più. E' una sorta di tacito contratto, una forma silenziosa di "ti do' perchè voglio che tu mi dia". Non è obbligatorio, non è un diritto, è la più semplice forma di amore che esista: la comunicazione.
Non dire, omettere, vuol dire la maggior parte delle volte non voler far sapere, il voler proteggere la persona dal segreto oscuro che si custodisce per paura di allontanarla, di perderla.

Jungkook non aveva troppi segreti, forse soltanto due, ma due molto grandi che in entrambi i casi avrebbero rovinato il suo rapporto con Taehyung. Il primo era in assoluto quello che lo tormentava di più: il lavoro. L'accordo con Min, che tanto lo perseguitava, con cui avrebbe potuto rovinare ogni cosa, distruggere Taehyung nel profondo. Già quello stesso giorno, vedendo Yoongi in agenzia, aveva avuto paura che quel segreto venisse a galla. Adesso invece, in quel preciso momento, si ritrovava il suo secondo segreto che Jungkook a dire il vero non definiva davvero come tale, l'aveva semplicemente omesso per non preoccupare Taehyung, per non farlo sentire in colpa visto che quella sera sapeva bene dove si trovasse il maggiore, ma soprattutto, perchè Taehyung aveva un'idea meravigliosa della sua persona nonostante le sue condizioni economiche, la casa in cui viveva, la sua storia e il fatto che prendesse la metropolitana per spostarsi...Aggiungerci anche problemi psicologici sarebbe stato troppo, Tae probabilmente avrebbe perso tutta la stima, l'ammirazione che aveva nei suoi confronti. Jungkook si sentiva un errore continuo, sentiva di sbagliare sempre e per la cronaca, lui ci provava a cambiare, a migliorare, ad essere una versione migliore di se stesso ma sembrava così semplice cadere. Si era trasferito a Seoul con le migliori intenzioni di trovare un lavoro e fare carriera onestamente, invece cosa gli era successo? Non aveva fatto carriera, le sue idee al lavoro non venivano prese neanche in considerazione, continuava ad avere attacchi di panico, a piangere, a sentirsi lo stesso Jungkook spezzato di Busan...L'unica cosa positiva che poteva considerare era Taehyung, Taehyung in tutto il suo magnifico splendore, Taehyung l'unico che gli rimaneva accanto nonostante tutto in quell'incubo che era la sua vita. Quanto sarebbe potuto essere doloroso perderlo? Far finta che non fosse mai entrato nella sua vita? Devastante.

«Che? Voi due vi conoscete?» domandò Taehyung «Jungkook sto aspettando una risposta»

«I-io»

«Jin?» domandò Namjoon confuso a sua volta

«Oh certo-si alzò-Che fortuna averti trovato così! Non sapevo dove cercarti»

«Seokjin i-io»

«Sono tornato in ospedale qualche giorno dopo il tuo ricovero e c'era il medico che ti ha visitato, avrebbe voluto contattarti per parlarti del bonus psicologico che sta per uscire nei prossimi giorni, bisogna seguire una procedura online e potrai così usufruire gratuitamente di dodici sedute con uno specialista» lo informò a voce moderata ma abbastanza da far arrivare le sue parole anche a Taehyung, accanto a lui.

«Ospedale? Bonus psicologico? Jungkook ma cosa sta dicendo?»

Ecco come crolla una segreto. Omettere per proteggere inizialmente potrebbe sembrare la strada più semplice, meno rischiosa. Ma cosa succederebbe se la verità venisse fuori senza darci la possibilità di poterla controllare?

«I-io»

«E' assurdo che stasera tu sia venuto qui, non sapevo se ti avrei mai più rivisto ma mi sono sempre chiesto di te, dopo averti trovato praticamente svenuto su quel marciapiede non ho mai smesso di preoccuparmi per te»

Se da una parte però Jungkook stava metabolizzando il tutto cercando di trovarci una spiegazione plausibile alla congiunzione astrale che tra milioni di persone a Seoul avesse fatto nuovamente in modo di far incontrare lui e Jin, Taehyung al suo fianco, stava metabolizzando le parole "ospedale" "svenuto sul marciapiede" "psicologo", tutte parole che il suo fidanzato non aveva mai menzionato in sua presenza rendendolo automaticamente incosciente di tutto quello che stava passando.

EVERYTHING WILL BE OKAY-vkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora