capitolo 36-Il nero e il giallo

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⚠️IL CAPITOLO SEGUENTE CONTIENE DESCRIZIONI DETTAGLIATE DI PENSIERI SUICIDI. IL TEMA PUÒ RISULTARE ESTREMAMENTE DISTURBANTE E DELICATO PER ALCUNI. PER FAVORE, SE RITIENI CHE QUESTO ARGOMENTO POSSA AVERE UN IMPATTO NEGATIVO SU DI TE, CONSIGLIO DI LEGGERE CON CAUTELA O DI SALTARE QUESTO CAPITOLO.⚠️

«Quindi vi siete lasciati?»

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«Quindi vi siete lasciati?»

«Lui l'ha lasciato ovviamente, l'ha ingannato!»

«Per favore andatevene...» un sussurro.

«Tae, no...Hai bisogno di noi, di me. In questo momento più che mai»

«Io voglio solo stare da solo»

Ed era vero. Uscito dall'azienda Taehyung aveva chiamato un taxi, non sarebbe mai riuscito a guidare in quelle condizioni. Voleva solo tornare a casa, farsi una doccia cercando di liberare un po' la testa e rilassarsi. Tuttavia arrivato sull'uscio della porta di casa, dovette imbattersi in un Jimin che fece esplodere dei coriandoli al suo arrivo, assieme a Yoongi che aveva in mano una bottiglia di spumante.
Erano pronti a festeggiare la sua vittoria, come se lo avessero dato per scontato.
Questa cosa lo irritò maggiormente, insomma perchè avrebbe dovuto per forza vincere lui? Perchè davano tutti per scontato che il suo progetto sarebbe stato più valido rispetto a quello di Jungkook? Taehyung odiava che tutti lo dessero per scontato, Taehyung odiava essere l'unico a vedere il grande potenziale di quel ragazzo, ma d'altronde, se neanche lui stesso riusciva a vederlo come poteva pretendere ci riuscissero gli altri?
Jungkook aveva una mente brillante, Taehyung ci aveva provato in tutti i modi a farglielo vedere, aveva fatto più di quanto fosse in suo potere pur di aiutarlo, pur di dargli modo di credere maggiormente in se stesso, di amarsi come aveva imparato a fare lui, eppure tutto questo non era stato sufficiente.
Dopo la lite era tornato a casa affranto, il cuore gli doleva. Aveva appena compreso di amarlo, di amarlo profondamente, di volere una relazione seria e duratura con lui che magari lo avrebbe portato a chiedergli di andare a vivere insieme, di costruire un futuro, uno insieme. E ora stava male, si sentiva morire e odiava...odiava sì, e come un ipocrita non odiava lui, d'altronde non era facile trasformare l'amore in odio per Taehyung, lui odiava ammettere che nonostante tutto sentisse la sua mancanza, avesse bisogno di lui. Come se sì, fosse ferito nel profondo ma avesse ugualmente bisogno di lui per guarire, per stare meglio e lui odiava il sol pensiero.

«Tae in questi casi non è indicato stare da solo» lo descostò Jimin dai suoi pensieri

«Concordo, potremmo berci su e giocare alla Play»

«Dio, Mingi solo tu continui a giocare alla Play alla tua età» rispose Jimin alzando gli occhi al cielo «Ho un'idea migliore, stampiamo una foto di Jungkook in modo che tu possa scrivergli in faccia tutti gli insulti che stai trattenendo così da sfogarti»

«Jimin!» lo riprese il suo fidanzato

«Che c'è? Quando io e te litighiamo lo faccio con le tue foto» alzò le sopracciglia ovvio guardando Yoongi «è così soddisfacente» sorrise

EVERYTHING WILL BE OKAY-vkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora