capitolo 8-Amore e inganni

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Il giorno dopo servirono a Taehyung più di due caffè per riprendersi del tutto, aveva dormito pochissimo perchè oltre ad essere rientrato a casa molto tardi, aveva passato un tempo indefinibile a rigirarsi nel letto ripensando a quella dannatissima cena. Aveva osservato il volto di Jungkook così tanto che se gli avessero messo una tela davanti agli occhi avrebbe saputo ritrarlo. Sarebbe partito dal sorriso disegnando due denti ben visibili da dolce coniglietto, avrebbe proseguito ritraendo per filo e per segno le sue labbra, aveva memorizzato bene le curve ben definite di quella dannatissima bocca, sarebbe poi salito a disegnare il lungo ponte del suo naso su cui avrebbe volentieri fatto scorrere le sue dita e da lì sarebbe poi passato ai suoi occhi…quelli sarebbero forse stati impossibili da disegnare, come si disegna un qualcosa di infinito come una galassia?
La sua mente malata immaginava cose di Jungkook che non avrebbe mai dovuto neanche pensare e la domanda che la sera prima non gli permetteva di trovare il sonno era quella a cui non riusciva darsi una risposta e lo faceva star male…e ora?

Aveva utilizzato la scusa della cena per passare del tempo con lui e conoscerlo meglio, sarebbero dovuti andare assieme alla festa di Jimin ma quella sarebbe stata tra due giorni e come faceva lui a resistere due fottuti giorni senza vederlo?
Non si capacitava neanche del motivo per cui si fosse ridotto così per un ragazzo, d’altronde si conoscevano da poco ma Taehyung non riusciva a dormire per quanto quel ragazzo gli avesse già fottuto il cervello.
A questo punto la prossima mossa avrebbe dovuto farla Jungkook ma chi assicurava al corvino che l’avrebbe contattato? D’altronde quel ragazzino aveva ben fatto intendere di essere etero quindi non aveva alcun motivo per volerlo vedere al di fuori del sabato sera occasionale in cui ci si vede di solito con i propri amici. No, Taehyung non voleva questo, Taehyung avrebbe voluto vederlo sempre, ogni giorno, ma come poteva fare?

La risposta in effetti non c’era, però il corvino aveva un’abituale soluzione per i problemi che da solo non riusciva a risolvere, quelli più gravi che proprio non trovavavano soluzione: contattare il proprio migliore amico e chiedergli di andare in suo soccorso.

>Dove sei?<

>Min Jimin♡
>Buongiorno anche a te raggio di sole. Io sto bene, grazie per l’interesse
>Sì ieri l’appuntamento con Yoongi era perfetto come sempre, come lui
>La giornata comunque oggi è molto fredda, portati una sciarpa

>Cretino, sono serio<
>Ho bisogno di te<

>Min Jimin♡
>Non hai quasi mai bisogno di me
>Devo preoccuparmi?

>Si, per favore vieni da me<
>Ti aspetto a casa<

Essendo già pronto e diretto al lavoro, a Jimin toccò solo cambiare itinerario per accontentare il suo migliore amico. Come aveva scritto per messaggio era strano che Taehyung non riuscisse a risolvere uno dei suoi problemi da solo, doveva essere troppo grave per umiliarsi al punto di chiedere consiglio a lui perchè Tae aveva sempre reputato troppo drastiche le soluzioni proposte dal suo migliore amico e per lui che era un tipo più cauto, era meglio vedersela in autonomia. In quel caso però evidentemente il problema era molto più grave.
Arrivato a casa del corvino infatti, Jimin lo trovò ancora in pigiama e con gli occhi del sonno, non si era neanche lavato il viso e questo portò un senso di disgusto da parte di Jimin.

«Dio ma sei ancora in pigiama» emise sconvolto Jimin per poi entrare in casa del suo migliore amico come se niente fosse.

«Sono nella merda, oggi non andrò neanche in ufficio» ammise seriamente Taehyung chiudendosi la porta alle spalle e seguendo Jimin cugina.

«Spiegami, nel frattempo preparami un caffè, avevo nei piani di prenderlo dopo con Yoon ma qualcuno ha cambiato i miei piani» sbuffò alzando gli occhi al cielo

EVERYTHING WILL BE OKAY-vkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora