La mia tensione era alle stelle.
Dovevo cambiare vita dopo ciò che era successo nel vecchio lavoro.
Avevo bisogno di migliorare, scappare da quell'ambiente tossico e stressante.
Ancora non credo ai miei occhi, alle mie capacità e a ciò che sono riuscito ad ottenere.
Dopo alcuni colloqui infruttuosi arriva la probabile svolta della mia vita: una delle Big Four ha posato il suo occhio su di me, elevandomi a qualcosa che mai ero stato nella vita.
Mi sono sentito onorato, anche se devo passare le ultime selezioni.
Mentre sono in treno sento il battito cardiaco accelerato, mentre mi torturo il ciuffo di capelli ribelle alla ricerca delle giuste parole da elargire al futuro datore di lavoro per lasciarlo a bocca aperta.
Non sono più il ragazzo indisciplinato e meritevole di derisione dell'ultima volta.
Sono sicuro che andrà meglio stavolta.
Non posso e non devo soccombere al lato distruttivo che mi accompagna da quando sono nato ed ha affossato la mia vita.Odio il mio paese natale.
Dietro mare, il buon cibo ed i bei corpi che osservo ogni giorno si nascondono il perenne stress, la paga da fame e uno spirito lavorativo gregario volto ad escludere ogni persona diversa.
E da quel team tossico come l'arsenico ero totalmente opposto.
Sarà per il fatto che indosso degli occhiali o per il mio fisico burroso da orso; non li avrò stupiti con le mie passioni troppo nerd per loro e non sono competente e performante come i colleghi che stanno lì da almeno vent'anni.
La posta in gioco è alta ed è giunto il momento di puntare tutto su questa nuova proposta che mi sta portando verso Verona, l'affascinante città che ha dato i natali alla tragica storia d'amore di Romeo e Giulietta.
A differenza loro nella mia vita non ho mai avuto un amore ricambiato così forte, tant'è che per mia sfortuna sono sempre finito nelle friendzone più becere.
Dopo nove ore di treno sono distrutto.
Arrivo alla stazione di Porta Nuova e solo duecento metri mi separano dall' hotel dove alloggerò per questi primi tre giorni in presenza, per poi tornare in smart working.
Mi trascino per inerzia con il trolley alla mano, ascoltando musica classica escludendomi dalla felicità e goliardia tipica dei veronesi.
Sarà per il tanto decantato buon vino, sarà per il fatto che quella particolare città è un bel vedere di gente a tratti uscita da Viking, ma noto una leggerezza così persistente in questa popolazione che quasi mi indispettisce.
Effettuo il check in hotel e, dopo aver preso un ascensore verso il quarto piano, spalanco la porta della stanza, e mi tuffo nel letto godendo del tonfo che fa la porta nel chiudersi.
A tratti mi faccio schifo da solo; sono madido di sudore, la mia camicia bianca è appiccicata alla parte superiore del corpo ed i pantaloni lunghi neri sono impolverati.
Mi guardo allo specchio posto di lato rispetto al letto e mi schifo.
I capelli fuori posto, i chili in più e l'espressione del viso a tratti stralunata non fanno di me un bel ragazzo.
Però sento, d'improvviso, qualcosa indurirsi sotto.Pulsa, inturgidendosi sempre di più; è il suo momento ideale in quanto ho un serio bisogno di calmare l'ansia crescente che mi divora.
Mi massaggio lì, in mezzo alle gambe, gemendo mentre pizzico il capezzolo sinistro con una delle mani.
Abbasso i pantaloni, tolgo le mutande e lascio la camicia leggermente scoperta.
Adoro quel look porco che mi piacerebbe avere nel lavoro dei miei sogni da porno attore fallito.
Devo soddisfare quel così basso eppure fondamentale istinto.
Lo sento, è troppo duro.
Voglio godere sul serio.
Dalla mia valigia prendo un kit godimento: lubrificante, mollette per i capezzoli e un piccolo vibratore che erano ben nascosti in un punto cieco della valigia.
Prendo il lubrificante dal mio borsello ed inizio a solleticare la mia cappella con movimenti ondulatori, poi metto le mollette sui capezzoli e con lentezza inserisco ed aziono il vibratore nel sedere.
La sensazione è celestiale.
Il dolore misto a piacere delle mollette mi fa urlare mentre il mio sedere viene scavato sempre più a fondo e sempre meglio vicino alla prostata.
Godo ripensando all'ultima scopata a mare dove ben quattro uomini si contendevano il mio cazzo e i miei capezzoli a suon di pompini e leccate.
Mi dimeno dal piacere, nudo davanti al mio sguardo inebetito, i miei occhiali dalle sfumature ocra e blu e i miei capelli corvini sempre spettinati.
Provo a trattenermi, muovermi e stimolarmi sempre di più ma dopo cinque minuti urlo venendo su tutta la pancia e arrivando con uno schizzo fin sopra la barba.
Sono pieno di sborra su tutto il culo, ebro di quella sensazione di godimento che dura qualche minuto.
Però , dopo quel lasso di tempo, sento che ho ancora bisogno di quel benessere e relax; stavolta però voglio provare un cazzo in carne ed ossa da succhiare e da cui farmi sfondare.
E, se lui voleva, potevo anche mettere il mio membro nel suo culo caldo ed accogliente, con le dovute precauzioni.
Ho provato a cercare su Grindr a perdita di tempo, in quanto quella cloaca ospitava becere dive dei mie stivali che si permetteva d'insultarmi senza ritegno perchè troppo grasso per loro.
Su Bakeca avevo già ottenuto rischi per la mia incolumità e quindi, rassegnato, inizio a segarmi di nuovo davanti a pornhub.
Scelgo un video di due ragazzi che si scopano in una camera di hotel, salvo poi continuare in un luogo caldo ed accogliente.
Ho l'illuminazione.
Devo andare in una sauna gay; dopotutto non ci sono mai stato.
Smanetto con il cellulare alla ricerca di un siffatto luogo e, con mia dolce sorpresa, ne trovo uno a quarantacinque minuti a piedi da me.
Sbuffo perchè sento il caldo impossessarsi di me ancora prima di varcare la soglia dell'hotel.
Mi faccio coraggio e, dopo una doccia veloce sono pronto.Cambio due autobus, arrivando davanti al cimitero monumentale dopo cinque minuti a piedi dall'ultima fermata.
Passo una curva e supero una stazione di servizio.
Sento il mio cazzo bagnarsi ed inturgidirsi allo stesso modo.
Sono arrivato dopo tanta fatica e sono pronto per rilassarmi come dico io.
Dopo aver pagato l'ingresso ed una carta che mi avrebbe permesso di accedere altre volte mi sono denudato negli spogliatoi provando un misto tra eccitazione e disagio.
Attraverso il minibar, con l'asciugamano a coprirmi ,supero per curiosità un corridoio che portava ad una stanza quasi buia.
Quello che vedo mi lascia senza parole ed una grande voglia di sborrare.
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L'avventuriero
ChickLit---------------------------------VM18-------------------- Marco Adriani è un programmatore informatico che lavorava in uno sperduto paesino pugliese. Dopo essersi dimesso è alla ricerca di un impiego; dopo molti tentativi ne trova uno presso un'azie...