11. Il meraviglioso quadro

48 1 0
                                    

Stare con Marco é sfiancante.
Lo amo con tutta me stessa,da otto anni.
Ricordo ancora quel giorno di fine Marzo.

Ci siamo sentiti in un gruppo universitario,anche se io allora non lo ero affatto.
Era inizialmente così timido ed introverso; mi invitava ogni due settimane a feste universitarie dopo un primo appuntamento non idilliaco come speravo.

Non era indipendente né sembrava che sapesse porre un freno con la sua famiglia invadente oltre ogni ragionevole limite.
Ero interessata ad altro, perché andavo dietro a un caso umano, come ho scoperto subito dopo.

Ci siamo scritti comunque, conoscendoci sempre di più e raccontandoci del più e del meno.

A inizio agosto avvenne una litigata, perché non mi ero fatta sentire per qualche giorno e lui lo aveva fatto di conseguenza,indispettendomi.

Durante questa chiamata mi ha rivelato qualcosa che sospettavo dal suo modo di porsi non propriamente da etero tipo come ero abituata.

Poco il male,pensavo.
Avevo fatto qualche esperienza con una ragazza per pura curiosità,ma allora non mi sentivo di definirmi bisex.
Ma ero partecipante di un'associazione lgbtqia+ e gli ho parlato di questo posto in cui poteva sentirsi al sicuro.

Dopo tutto quel tempo ci eravamo rivisti, per una commemorazione che si svolgeva in paese.
Io e lui,mano nella mano in una fiaccolata, tenendo una candela blu.

Da quel giorno avevo notato qualcosa di diverso nel suo modo di porsi, fino a quando non l'ho sorpreso con una semplice domanda:

-Ma io ti piaccio?-

Non sono una grandissima bellezza, ma riconosco molto bene quando faccio colpo su qualcuno e so utilizzare abbastanza bene ciò che la natura mi ha dato in termini di intelligenza,acume e modo di pormi con le persone.

Da quella domanda ho capito che forse qualcosa c'era e non avrei dovuto attendere molto.
Alla fine di Agosto si presenta in una piazzetta del mio paese con i miei bignè preferiti un po' spiaccicati, un bellissimo cartello decorato e una candela che aveva conservato da quell'evento.

All'inizio non sapevo cosa dire.
Erano due anni che non avevo una serie frequentazione da quando lo stronzo aveva spezzato il mio cuore.
E avevo visto Marco solo due volte, tre contando questa.

Non sapevo se lo potevo amare alla sua stessa intensità, stando a quanto diceva.
Per lui ero la luce contro la tristezza di una vita piatta e indolore, il faro nella tempesta del suo cuore e un'isola felice.

Mi aveva conquistato inginocchiandosi a me e baciandomi.
Doveva ancora farne di strada visto che non riusciva a baciare benissimo,ma adoravo il fatto che ci provava e riprovava da bravo resiliente che era.

Era così strano, da un altro lato.
Aveva sempre avuto a che fare con uomini ed io ero la sua prima donna.
Ero un po' stupita dal fatto che non fosse fidanzato da un uomo e dal fatto che in quel momento non ne sentisse chissà quale bisogno.

Passa una settimana dal nostro fidanzamento e facciamo l'amore per la prima volta.
Letto di casa sua, o meglio di sua madre.
Noi due nella stanzetta.
Mentre su Spotify inneggiava "Nostalgico presente" venivo quasi urlando davanti alle sue poderose leccate di figa.

Era così attratto dai miei genitali.
Metteva le dita dentro,la studiava e la ammirava,come se fosse un'opera d'arte.
Ero rimasta scioccata dal fatto che come prima volta se la fosse cavata meglio di alcuni uomini con cui avevo avuto a che fare.

Ero anche sorpresa dal fatto che un ragazzo che succhiava cazzi fino a quel momento avesse una grande bravura anche con la figa e mi ero congratulata assai per quello.

La nostra relazione andava molto bene.
Era molto premuroso, si prendeva cura di me e cercava solo di darmi il meglio di sé.
Ma sentivo che qualcosa stava per scoppiare in una pentola a pressione ed ho avuto la conferma un anno dopo.

Era solo una sua curiosità.
Era su Cam4 e aveva visto un modello che si spogliava, dicendomelo solo in quella occasione.
Sulle prime mi ero molto infuriata.
Avevo forse paura che mi tradisse,che mi lasciasse perché non ero abbastanza per lui e perché desiderava gli uomini.

Mi aveva tranquillizzato a fatica,dicendomi che mi sbagliavo.
Qualche mese dopo é arrivata la sua smentita.
Conosce Roberto, un ragazzo che da poco ha terminato gli studi e che é in un periodo in cui ha bisogno di amicizie.

É etero, alla ricerca della ragazza con cui stare tutta la vita e che si sente sempre solo anche quando é in compagnia.
Noto molta ammirazione, forse troppa , da parte di Marco.

Era una specie di ossessione.
Voleva scrivere sempre con lui, si innervosiva se tardava qualche ora e aveva bisogno di rassicurazioni sulla loro amicizia.

Avevo capito,in sintesi, che era innamorato, anche se lui lo negava a se stesso.
Mi urtava nel profondo questa cosa e ho iniziato ad essere molto gelosa della situazione.

Forse era con lui che voleva stare.
Forse era destinato ad essergli fedele e a volerlo con se.
Forse era quello giusto ed io ero una specie di copertura.

Lui negava ogni cosa ma, tra una lite e l'altra , sono riuscita a fargli cavare dalla bocca il grande segreto.
Lui amava Roberto e me.

Come potevo credere a un ragazzo che ipotizzava di amare allo stesso modo un tizio appena conosciuto e la donna con cui sta da quasi due anni?

Era troppo per me.
Non volevo e non potevo illudermi che mi amasse ancora, che volesse una donna al suo fianco mentre allo stesso tempo amava un altro.

Ma lo amavo e vedevo il suo amore, ostinato e stupido amore verso di me.
Mi sono fidata delle sue parole e dei suoi gesti, e gli ho detto che avremo potuto proseguire solo se avesse detto questa cosa a Roberto.

Non mi era sembrata una cattiva idea perché lui stesso aveva detto che lo aveva amato ma che ciò non aveva significato nulla per lui.
Perciò ,detto fatto.
Era l'inizio di Luglio quando si era rivelato a lui.

Non era successo un granché.
Anzi,il loro rapporto era comunque solido e avevo capito che fossero rimasti amici.
Il giorno del compleanno di Marco era stato speciale.

Una bellissima serata a mare solo io,lui e Roberto.
Avevo conosciuto meglio quel ragazzo, capendo perché si era preso una cotta per lui e ammetto di averlo apprezzato per le sue qualità.
Il mio cervello volava immaginando che, anche solo platealmente, una relazione a tre del genere potesse funzionare.

Tutto sembrava andare liscio fino a quando il meraviglioso quadro non cadde, frantumandosi in mille pezzi.

L'avventurieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora