08. Io sventurato

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Lucia incalza al telefono:
-Ne hai combinata una delle tue?-
Mi si strozza la voce in gola; questa é decisamente una delle mie.
Ma non avrei mai immaginato che una tale cosa potesse accadere.

Schiarisco la mia voce con un colpo di tosse e,con tutta la calma possibile,scandisco:
-Ti avevo parlato di ciò che era successa alla sauna, e ti eri giustamente incavolata sul fatto che avevo preso i loro contatti.
Gli ho bloccati,ma...-

Lei é impaziente,lo sento dal suo tono di voce.
Seccata e preoccupata dice:
-E? Non vorrai dirmi che li hai trovati al lavoro...-

Rimango muto per qualche secondo.
Ha quella maledetta ed allo stesso tempo affascinante capacità di anticipare le risposte.
Prendo coraggio e sibilo:

-Si, é successo.
Uno di quei ragazzi é il mio futuro manager.
Sono sbiancato non appena l'ho visto, ma non abbiamo fatto nulla.
É stato così assurdo.
Ho rifiutato nella maniera più assoluta.
Non mi sembrava il caso.-

Anche lei rimane muta per qualche secondo; da oltre Novecento chilometri avverto il suo sconcerto.
-Quindi ti aveva mentito sul fatto che fosse programmatore in Irlanda.
Ma ti rendi conto in che guai ci cacci?
Fai sempre casino,dio santo.-

Mi sento inutile,stupido e deficiente.
Mai avrei immaginato una simile cosa.
Mantenendo la calma soggiungo:
-Se vuoi rinuncio al posto di lavoro e ne trovo un altro.
Nel giro di qualche mese potrei-

Mi blocca con un sonoro:
-Non oserai,Marco Adriani.
Ti rendi conto dei sacrifici e dello studio che hai messo per entrare in quella Big4?

Non permetterò in alcun modo al tuo sabotatore interno di abbandonare l'opportunità della vita.
Hai studiato da autodidatta, hai inviato fiumi di candidature,ti sei fatto il mazzo e per cosa?
Per abbandonare tutto per una scopata di merda?-

Sento uno sbuffo, poi riprende:
-Mi dai fastidio,Marco.
E sia chiaro,odio il fatto che lavori a stretto contatto con una puttana come te.
Doveva essere solo sesso.
Ma già hai scambiato i contatti.

E poi questa.
Al posto tuo un minimo mi vergognerei.
Poi finisce che mi lasci per questo stronzo,vero?
Tanto so che vuoi fare quella vita.-

Quelle parole sono un fendente al mio cuore,anche se stavolta ho torto io.
Se non fossi andato in quel posto , nulla sarebbe successo.
Avevo scelto la Big4 per l'alto stipendio e la possibilità di avere un futuro migliore.
E invece ho quasi rovinato tutto.

Domani é il mio primo giorno di lavoro e non so con che faccia vedrò Mauro.
Nel frattempo, replico a Lucia:

-Sai bene che ho scelto questo posto per riuscire a creare un futuro insieme e mai avrei immaginato di trovare il mio manager in una sauna gay.
Mi vergogno,e tanto.
Non credere che sia tutto così facile per me.

Non cerco di giustificarmi,sia chiaro.
Ma cerco solo di tranquillizzarti sul fatto che l'ho già bloccato e che il nostro rapporto sarà solo professionale.
E,tranquilla.
Non appena sarà possibile cambierò team.
Il lato positivo del lavoro da remoto é la mancanza di contatto per mesi.

Scusami,veramente.
Spero di riuscire a farmi perdonare uno di questi giorni.
Non vedo l'ora di tornare da te,amore.-

Sembra un minimo tranquillizzata e passiamo la restante mezz'ora al telefono a chiaccherare del più e del meno.
Ci salutiamo e riaggancio la chiamata.
Prendo il bus e vago senza meta tra Piazza Bra e Piazza delle Erbe,passando per il Palazzo della Ragione.

Mi piace osservare il viavai incessante di turisti affaccendati a mangiare ogni tipo di cibo e a scattare fotografie.
Poi ritorno indietro camminando sul Ponte di Castelvecchio facendomi guidare dal lento ed incessante moto delle onde del fiume Adige.

Passano due ore riflettendo sull'assurda situazione in cui mi sono trovato.
Prendo il primo autobus utile e impiego mezz'ora a piedi per arrivare in hotel.
Una volta raggiunta la stanza avverto la necessità di toccarmi e,lubrificante alla mano, mi masturbo con una furia ed una veemenza mai provata prima.

Vengo dopo pochi minuti.
La sborrata é copiosa, arrivo a schizzarmi sul viso e per poco non prendo gli occhi.
Una grande sensazione di stanchezza mi pervade e crollo nudo e sporco di sborra un po' ovunque sul corpo.

Sono le 18.30 quando rinvengo.
Una serie di incubi ,ritraenti Lucia che mi lascia e il mio team di lavoro che in pubblica piazza mi accusa di essere finocchio, mi ha fatto svegliare piangendo.

Corro a fare una doccia nel vano tentativo di rilassarmi.
Mi vesto e godo dell'abbondante colazione dell'hotel.

Più mi avvicino alla sede ,più le mie gambe tremano e il fiato si fa corto.
Non vorrei entrare,ma devo farlo.
Una volta salite le scale ed aperta la porta del primo piano,come da istruzioni, trovo la mia HR che ,sorridendo, proferisce:

-Buongiorno Marco!
Perdonami per l'avviso dell'ultimo minuto, ma in questi primi due giorni non sarai seguito da Mauro,ma dal suo secondo Carlo.
Il tuo manager, a causa di un imprevisto familiare, ha dovuto prendere tre giorni di ferie.
Ti augura un buon inizio lavorativo-

Rimango basito,ma allo stesso tempo sollevato.
Ho un po' di irritazione residua poiché Carlo é il secondo responsabile dei colloqui che mi ha messo in enorme difficoltà.

La mia voglia di fotterlo a pecora insultandolo é forte,ma cerco di mantenere il contegno.
Mi tratta con sufficienza ,come se fosse infastidito dalla mia presenza.

Mi dà indicazioni su una serie di corsi da seguire prima di lavorare sui ticket e seguo con diligenza le sue istruzioni, cercando di averci il meno a che fare possibile.

I giorni passano come un treno ad alta velocità.
C'è sempre la stessa routine hotel-lavoro-giro turistico di Verona, che culmina nel penultimo giorno di permanenza in città.

Sono felice di aver comprato a Lucia una collana di perle, che di sicuro adorerà, ben sapendo che non basteranno per farmi perdonare per la mia stupidità.

L'Adigeo é affollata, ci saranno più di mille persone all'interno.
Un rione di Lecce sta qui, girando per negozi come faccio io.
É pomeriggio e mi viene fame,perciò opto per un piatto di pasta fresca al ragù e insalata.

Sento un' improvvisa spinta che mi intima con urgenza di pisciare.
Entro nel primo bagno utile e non c'è alcuna persona.
Vado all'orinatoio, caccio il pene ed inizio ad orinare.

Pochi secondi dopo un giovane ragazzo rossiccio di capelli e dagli occhi corvino si posiziona accanto al mio orinatoio.
Di sfuggita guardo il suo pene e devo dire che é molto grosso, con pochi peli rossicci alla base.

Dopo pochi secondi mi accorgo che lui sta fissando il mio arnese e rimango sorpreso.
Ci fissiamo con intensità in quell'interminabilità di secondi.
Alla fine io, sventurato, ho risposto.




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