30. Non me lo sarei mai aspettato

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In tutta sincerità non sapevo come parlarne con Carlo.
Non sarebbe dovuta andare così, sebbene gli avessi già accennato che prima o poi avrei utilizzato il gettone scopata.

Non potevo sapere che la persona che avrei scopato altro non era che un futuro collega, per giunta nel mio team.
Il destino è a volte beffardo e ti sorprende con queste chicche dimenticabili.

So di non riuscire a trattenere un simile segreto e pertanto decido di aspettare sera per parlargliene.
Decido di preparare un bel piatto di risotto allo zafferano, il suo cibo preferito, contornato da un ottimo polpettone con le patate.

Dopo il lavoro ed i colloqui la fame era alle stelle ma non riuscivo a mangiare molto.
Mi prende la mano accarezzandola e mi chiede cosa succede.
Gli dico che la sera precedente avevo utilizzato il bonus scopata che mi ero guadagnato.

Si ferma, deglutendo a fatica, per poi sorridere dicendo che andava tutto bene e che non avevo fatto nulla di male.
Poi cambia subito argomento chiedendomi cosa pensassi dei nuovi dipendenti che erano stati assunti.

Quasi mi strozzo con il polpettone ma riesco ad ingoiarlo con fatica e un bicchiere d'acqua.
In particolare si concentra su Marco, chiedendomi come mai avessi scelto nel mio team una tal capra in programmazione che non si spiegava come avesse potuto lavorare in un'altra azienda data la sua totale incompetenza.

Già il fatto stesso che gli stesse antipatico a vista non era a mio favore, ma non mi sentivo di mentirgli oltre.
Gli ho spiegato in ordine che era stata una scelta congiunta con il primo collega, che si era dimostrato molto preparato nei test convincendo tutti con il suo background e che avevo cercato di scoparlo sul posto di lavoro perchè pensavo che ci stesse in quanto avevo scopato con lui la sera precedente senza immaginare chi fosse.

Il gelo si era impossessato della casa.
Carlo era rimasto a bocca aperta mentre la posata cadeva nel piatto come nei più classici dei film sparpagliando pezzi di polpettone sul tavolo.
-Tu.. cosa?-

Ho ripetuto la frase scandendo ogni singola parola e la sua espressione è mutata da incredula a rabbiosa.
-Cosa cazzo hai fatto? Lo sai che poteva denunciarti? Altro che competenza, ti sei confermato come un maiale assatanato di sesso e gli hai dato il posto solo per scopartelo dopo!-

Aveva ragione.
Nella mia testa volevo rievocare con Marco i momenti di sesso condivisi con lui e ho ragionato solo con il cazzo.
Non avrei dovuto mischiare sesso e lavoro come avevo fatto con Carlo.

Inoltre avevo bisogno di una figura professionale con le competenze possedute da quel giovane e non potevo allontanarlo dal mio team come auspicato dal mio fidanzato.
Non sapevo come uscirne e cercavo di pensare mentre Carlo, accecato dalla rabbia, urlava che sarebbe andato da sua madre per qualche giorno chiedendo una pausa alla nostra relazione.

Non mi sentivo di dargli torto ma volevo evitare che sua madre conoscesse i dettagli dell'ennesimo dramma.
Ho chiamato al lavoro e, nonostante l'orario, sono riuscito ad ottenere un permesso di tre giorni.
Poi ho chiamato un hotel che mi ospitasse in quel periodo di tempo in modo da pensare ad ogni cosa e ho detto a Carlo che non aveva senso che sarebbe andato via di casa per colpa.

Preparo una valigia con lo stretto necessario e chiudo la porta davanti a me.
Piango a dirotto pensando che forse sarebbe finita tra noi e mi dirigo verso l'hotel con l'auto, mettendoci mezz'ora e ritrovandomi alla periferia di Verona.

Una volta effettuato il check-in sto per andare al ristorante interno, quando sento una ragazza che si lamenta di un'altra a causa del ritardo ad una serata kinky che si sarebbe tenuta lì vicino, tutte e due alticce.
Non ero mai andato prima d'ora ed ero molto incuriosito.

Ben sapendo che tali performances artistiche non erano viste di buon occhio da Carlo non mi ero mai azzardato a proporgli tale attività, per cui mi era sembrato il momento giusto per partecipare in quanto da solo.

Mi intrometto con educazione nella conversazione chiedendo dove fosse l'evento e loro, attraverso languide occhiate e una voce civettuola al limite del ruffiano, si sono proposte di accompagnarmi.

Mi sento a disagio a causa delle loro incessanti attenzioni, contornate da palpatine varie e apprezzamenti su muscoli e il mio pene che si notava dai pantaloni, ma mi sono allontanato con educazione e, dopo una decina di minuti a piedi, siamo arrivati a destinazione.
L'evento si tiene in una pineta al cui interno si trovano uno stabile polifunzionale , un centinaio di sedie e un palchetto.

C'é molta gente in giro e,con una scusa, saluto le ragazze e mi allontano.
Devo urinare e , dopo aver chiesto l'indicazione, mi dirigo verso il bagno.

Non appena apro la porta non faccio in tempo ad accorgermene che urto una donna uscita da lì.
Mi scuso subito in quanto ero andato dritto senza controllare che fosse quello delle donne.

La ragazza sorride tranquillizzandomi e ha un accento ammaliante nella sua voce.
I capelli biondi e ricci e gli occhi di ghiaccio mi stregano , provocandomi un arrossamento sul viso che non provavo per una ragazza da molti anni.

Ad una rapida occhiata il suo abito nero con spalle e seno quasi scoperto con dettagli di pizzo mi lascia a bocca aperta mentre la rialzo da terra in quanto con i tacchi fa un po' fatica.

Accenna un grazie ma, osservando al volo dal suo orologio, si scusa e corre avanzando di essere in ritardo e scappa.
Spero di non averla spaventata anche se ammetto con mia grande sorpresa che il mio pene si é inturgidito assai in maniera vergognosa.

Non riesco a pisciare molto bene a causa della durezza del membro e provoco un lago che cerco di pulire meglio che posso.
Una volta finito mi dirigo verso la sala dove si tiene l'evento e,per qualche miracolo, riesco a trovare un posto in prima fila.

Rimango di sasso quando viene presentata la madrina dello show , miss Aphrodite, acclamata dal pubblico.
É lei, la ragazza con cui mi sono scordato poco fa.

Mi ritrovo davanti ad un vero e proprio talk show, dove la ragazza risponde da tante domani e dove il sunto della risposta é una grande sinergia tra artisti del nord e del sud Italia per abbattere gli stereotipi di genere e orientamento sessuale in ogni ambito a colpi di spettacoli.

Parla di argomenti molto profondi, dal bisogno di insegnare educazione sessuale al rispetto delle comunità bisex, poli e trans molto spesso bistrattate al sud ad un pezzo forte che la ragazza aveva riservato per la community.

Credo di non aver mai visto qualcosa di simile per bellezza e intrattenimento, e non mi sarei mai aspettato quello che di lì a poco sarebbe accaduto.


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