38. Quel diavolo di donna

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Non riesco a non seguire Marika quando si lancia in idee stuzzicanti.
Dal primo momento in cui l'ho vista, anni fa sempre in compagnia di Gioele, ho sempre desiderato conoscerla ed esserle vicina in quanto sentivo una sorta di affinità.

Siamo diverse eppure complementari: lei più calda, ammaliante ed accativante mentre io più acuta, introspettiva e magnetica.
Adoro questo bilanciamento e non potrebbe andare meglio di così.
Sembra che ci sia una sorta di legame alla Gossip Girl dove loro sono Serena e Dan ma non possono mostrarsi innamorati.

Mi dispiace che sia così legata a suo padre in maniera tale da soffrire per amore e di tenere una pur sana relazione nascosta.
Sono entrambi adulti e consezienti ma per paura di tradire le aspettative altrui e la giusta morale soffronto, e tanto.
Vorrei tanto aiutarla e so che è molto difficile vivere con un tale fardello emotivo.

Lei è così meritevole di amore e Gioele è la sua anima gemella per quanto possa piacere o meno.
Lo ama tantissimo e mi fa ridere che si cacci in situazioni al limite del grottesco come scopare con il team leader del mio ragazzo, beccato da suo marito.
Mi fa così tenerezza che, prima di seguirla in camera, la abbraccio forte stampandole un bacio sulla guancia.

Lei ricambia con affetto, per poi tenermi per mano e condurmi nella sua stanza dei giochi, citando velatamente Cinquanta sfumature.
Quella che sembrava l'anta di un armadio era in realtà il retro di una piccola ma confortevole sala con un grande letto,due armadietti con delle casse bluetooth, luci soffuse viola e cinque scaffali in vetro e metallo.
Marika mi confessa che era una ex cabina armadio che aveva deciso di adibire ad antro perverso sconosciuto persino a suo padre.

Mi chiede di stendermi sul letto e se mi fidassi di lei.
Sono perplessa da quella domanda, annuendo.
Lei inizia a prendere un paio di corde e delle candele, facendomi capire il motivo dell'aggettivo "rovente" detto all'inizio.

Non sono mai stata legata ma lei trasmette così tanta sicurezza quando mi dice che c'è bisogno del mio consenso esplicito e che se non mi sento posso anche non fare nulla, dopo avermi tranquillizzata sul fatto che le candele non bruciavano assai e che la cera veniva tolta in fretta dopo una bella doccia.

Accetto e dopo una breve ed intensa contrattazione inizia a legarmi.
Sento una piacevole costrizione e liberazione allo stesso tempo mentre sento il contatto delle corde sulla mia pelle.
Dopo una decina di minuti sono legata mani e piedi con due corde diverse che si incrociano nel mezzo.

Sono pancia a terra e,dopo che mi chiede se va tutto bene, prende un accendino posizionato vicino al letto ed accende una delle candele sulle note del remix "Crazy in love" di Beyoncè.
Pochi secondi dopo sento un improvviso calore sul lato destro della schiena

La cera è spettacolare sulla pelle e sento quasi piacere.
Marika lo nota e versa un altrò pò di cera stavolta sul centro della schiena.
Cazzo se la sento stavolta!
Poi la sparge pian piano su tutta la schiena, scivolando poi sulle cosce,dopo avermi girato al contrario con cautela.

La guardo e sono talmente stregata da quel diavolo di donna dai capelli dorati e gli occhi di ghiacchio da implorare ancor più cera.
Soddisfatta dalla richiesta fa gocciolare della cera sul mio seno, poi sulla pancia.
Sento un mix di dolore e meravigliosa estasi davanti al suo tocco da maestra.

Sono persa in questo vortice di emozioni, mentre mi contorco sulle corde.
Poi mi chiede se mi fa male da qualche parte, accarezzandomi il viso e, dopo aver ricevuto un mio diniego, va a sciogliere la corda che teneva unite le gambe.

Credevo che mi liberasse anche le mani ma, con mia dolce sopresa, prende dall'armadietto un'altra corda.
Con le due corde lega in maniera separata le gambe, lasciando la mia figa alla sua mercè.

Mentre inizia a leccarmela con molto gusto avverto dolore alle mani,dovuto alla posizione; non appena le dico che mi fanno male, lei si attiva per togliere le corde cingenti il mio busto.
Dopo aver massaggiato le mani assicurandosi del mio stato di salute mi accarezza.

Mi sento accolta e capita tra le sue braccia e perdo la concezione del tempo per quanto bene io stia con lei.
Dopo le coccole mi chiede se può usare le manette morbide per tenere ferme le mie mani visto che ha voglia di leccarmela per bene.

Sento l'eccitazione a mille mentre annuisco e prosegue nella nostra spirale di goduria.
Mamma se lecca da Dio.
Mi sento bagnatissima mentre mi fa i complimenti per l'odore e la bontà del mio liquido vaginale.

Arrossisco mentre gemo e sento la costrizione delle mie gambe.
Non contenta Marika prende un vibratore e lo accende una volta penetrata la mia vagina.
Urlo come se non ci fosse un domani e dopo una serie di poderose leccate vengo.

Vorrei stendere le gambe e lei scioglie le corde e mi libera dalle catene lasciandomi interdetta dal godimento per qualche minuto.
Ho una gran voglia di ricambiare ma, siccome non sono in grado di legare, chiedo se ha altre due paia di manette con cui ammanettarla.

Entusiasta all'idea accetta con piacere, rivelandomi che di solito è dom ed io sono la seconda persona, dopo Gioele, che l'abbia sottomessa.
Ora che è alla mia mercè le chiedo se ha dei cubetti di ghiaccio e mi dice che stanno in un minifrigo che non aveva notato all'interno dell'altro armadietto.

Prendo l'occorrente e passo i cubetti su tutto il corpo con esasperata lentezza mentre risuona "I feel like i'm drowning" di Two Feet.
Mi piace mordicchiare il suo seno e sculacciare le sue cocce mentre la faccio gemere assai.

Nel mentre prendo un wand che ho notato sullo scaffale e glielo passo sui capezzoli, facendola urlare come non mai.
Sono veramente presa dalla situazione e le chiedo se posso provare ad usare la cera su di lei mentre mi guida.

Accetta volentieri indicandomi di metterne pochissima per volta e farla scivolare lentamente.
Eseguo i suoi ordini , facendo fluire della cera di tanto in tanto sul corpo nudo.
Si contorce, geme e mi chiede se lo ripeto ancora ed ancora.
Per aumentare l'intensità delle emozioni inserisco il vibratore nella sua vagina e la vedo persa dalla goduria mentre continuo con la cera.

La mia voglia di leccarle la figa ha il sopravvento quindi spengo la candela, che poggio sul comodino, e succhio il clitoride con molto piacere.
Sento la sua vagina sciabordare mentre, grazie ai miei colpi di lingua, vedo che ansima sempre di più fino a quando , in un pazzesco urlo, non viene sulla mia bocca bagnandomi tutta.

La libero dalle manette e la stringo tra le mie tette, per poi baciarla appassionata.
Stiamo beate nella nostra pace , perse ma ritrovate nel nostro caldo abbraccio quando sentiamo bussare alla porta.


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