13. Troppo intrigante per essere vero

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Quel giorno sembrava tutto tranquillo.
Marco mi aveva regalato un bellissimo viaggio da fare insieme.
Cena al ristorante,tante coccole e molta passione.

Avevo molta voglia di saltargli addosso e di sentire tutto il suo pene dentro di me.

Per come andava bene la nostra relazione avevo deciso,qualche tempo fa, di farlo senza preservativo, perché notavo che con quello il suo membro non funzionava a dovere.
Dopotutto lo amavo, con la pillola come contraccettivo non rimanevo incinta e dopo sei anni mi sembrava anche il giusto proseguito delle cose.

Dopotutto ,come mi raccontava, con gli uomini scopava solo con le protezioni per rispetto verso di me.
Ma quella convinzione si era infranta quella notte,ad una mia precisa domanda.

Non volevo sapere veramente la risposta ma ,in un lampo, mi erano ritornate in mente migliaia di parole e sensi di colpa da lui detti e ridetti come una stupida litania.
Mi aveva tradito,in una maniera più subdola ed odiosa.
E non solo.
Quel pezzo di merda aveva messo a repentaglio la mia salute, oltre alla sua.

Aveva raccontato tutto al suo analista, che da qualche mese lo seguiva perché voleva migliorare dopo un altro nostro litigio per le solite cose, ma non a me.
Ed era passato un anno.
Un odioso,lungo anno prima che me lo confessasse.

Si diceva pentito.
Che lo aveva fatto per pura autodistruzione.
Che una volta mentre scopava era stato quasi costretto a sborrare nel culo di un uomo e da allora lo aveva fatto su altri.

Che verme,schifoso verme.
Come aveva osato fare una stronzata del genere?
Mi sono vergognata di averlo conosciuto e di essermi fidata di lui per molti anni.

Avevo sacrificato i miei ideali,messo da parte le mie convinzioni,accettato inizialmente a fatica il suo nuovo orientamento amoroso.
Lo avevo amato troppo.
E per cosa?

Si diceva finalmente libero dopo avermelo detto.
Libero da un peso troppo grande da gestire.
Non libero,però dal senso di colpa e dalla realizzazione del fatto che avrebbe potuto mettere a repentaglio la mia salute.

Non sapevo più se credergli o meno.
Mi ha dato il colpo di grazia.
Ha preso il mio cuore e la mia fiducia; gli ha spezzettati come coriandoli e gli ha gettati nel mare senza ritegno.

Diceva di amarmi.
Ma come potevo credergli in quel frangente?
Come potevo solo credere al fatto che da qualche mese avesse smesso di scopare senza preservativo lontano da me?
Come potevo anche solo un secondo fidarmi di lui?

Notavo i suoi progressi nella vita familiare, le sue consapevolezze sul lavoro e anche il suo bisogno di stare con me e di amarmi.
Ma come potevo essere sicura che nel frattempo non mi mettesse le corna o che mi facesse uno schifo del genere?

Mi aveva distrutto,rendendosi ancora peggiore ed infimo dello stronzo.
Aveva rotto in mille pezzi la nostra relazione e stava a me,se lo volevo,ricompattare i tanti cocci caduti per terra.
Non meritavo un simile trattamento,io che avevo dato tutto a un simile mostro.

Non sapevo che pesci prendere.
Ma era l'amore della mia vita da sette anni,nonostante tutto.
E sapevo, che in fondo a tanto immondezzaio, lui mi amasse.

Forse lo avrei dovuto scaricare in definitiva e avevamo deciso di troncare i rapporti per qualche mese ma,con molta fatica, mi ha dimostrato giorno dopo giorno che un minimo potevo reiniziare a fidarmi.

Ci tiene a me,tra mille scemenze tutte sue e qualche modo irritante di vedere le cose.
Ma lo amo per come é.
Non sono cieca e porterò il male che mi ha fatto probabilmente per tutta la vita.

Credo che si stia impegnando davvero con il cambio di lavoro e con la volontà di raggiungere obiettivi di coppia e personali.
Ha fatto un buon percorso e spero che si riprenda e lo sosterrò sempre.
Vedo che mi ama,nonostante la voglia di buttare tutto all'aria sia pressante.

Spero che staremo insieme per più tempo possibile,
Perché ho investito otto anni della nostra relazione e spero nel mio cuore che rimetta la testa a posto.

Sogno,dentro di me, l'amore che i miei nonni si sono dimostrati fino alla morte e una parte di me spera che lui sia quel tipo di uomo.

Vedevo che era più tranquillo, che iniziava di nuovo a parlare veramente con me,anche se con fatica dato il suo costante tenersi dentro le cose,che provava a superare in analisi.

Ad ogni lite che succedeva non mancavo di rimarcare il suo grande errore, perché ricordasse ciò che mi ha fatto e ammetto che il ruolo dell'infame in redenzione gli calza a pennello.
É maggio,poco meno di un anno dopo.

Da una serie di controlli del sangue non si rileva nulla di preoccupante né su di me,né su di lui.
Ha deciso di lasciare il vecchio lavoro e dopo un paio di colloqui la Big4 su cui lo avevo indirizzato ha deciso di sentirlo.

Finalmente sta rigando dritto e, a quanto mi dice, nei tre incontri su tanti mesi di fermo ha sempre usato le protezioni.
Non mi fido del tutto,ma decido di credergli.

Sta facendo di tutto per noi due e la nostra coppia.
Finisco la magistrale e poi invierò la candidatura per un posto da avvocato in un'importante azienda.
Tra poco andremo a vivere insieme e finalmente potremo portare al livello successivo la nostra relazione.

Arriva luglio.
Marco é partito da poco e mi racconta che ci sono delle saune molto divertenti.
Ha lubrificante e protezioni per ogni evenienza e mi manda una foto per rassicurarmi.

I patti sono chiari.
Niente relazioni,solo sesso.
Credo che abbia bisogno di un po' di calma perché so quanto diventa nervoso prima di un colloquio importante e questo é decisamente oltre.

Arriva il giorno dopo.
É colpito dall'esito del colloquio e mi racconta della sua ennesima stronzata.
Al diavolo Marco!

Di tutte le stronzate,scoparti il tuo futuro team leader é una delle migliori.
Ma come cristo ragioni? Solo con il pene?
L'unica nota positiva é che sei entrato lì e che lavori full remote.
Quindi sticazzi.

Quando torni facciamo i conti e ti sculaccerò come piace a me.
Sei una zoccola,Marco Adriani, e mai mi stancherò di dirtelo.
Il giorno dopo in pieno pomeriggio mi manda tre fiammelle rosse.
Possibile che scopi anche in un centro commerciale?

Quelle tre fiammelle sono sintomo di una scopata improvvisa e solo due volte nella nostra relazione ho ricevuto questo messaggio.

Al mare.
Nei bagni di un parco.
Ed ora qui.
Tutto rigorosamente sussurrato nelle orecchie mentre mi sditalinava,facendomi venire di brutto.
Che zoccola.

Un po' lo invidio,perché vorrei fare io qualcosa del genere.
Un po' anche tradirlo ma non ce la faccio, per il momento.
Perché non mi abbasserò mai al suo livello.
Perché ho dignità e rispetto.
E lo amo troppo,forse più di quanto meriti.

Poco dopo arriva un messaggio da Gioele.
É fratellastro di Marika,la mia migliore amica.
Mi batte i pezzi da mesi e ciò irrita tantissimo Marco, divertendo me.

Lui é troppo borioso e pieno di se, anche se ammetto che ha più fascino di Marco e ci sa fare con le parole ed i modi.
Ama il buon cibo e la buona musica ed é etero.

Ma non mi interessa visto che ha la fama di Dongiovanni.
E già  uno così da gestire,anche se solo con gli uomini, basta e avanza.
Mi invita a cena a casa, ci sarà anche Marika.

Accetto di buon grado,perché causa esami non vedevo lei da molto tempo e mi viene detto da Gioele che il suo telefono é rotto e non poteva avvisarmi di persona.

Lo dico a Marco e non fa i salti di gioia.
Non mi frega molto e lo saluto,anche perché lui é impegnato a farsi trattare male da un ragazzetto.
Aspetta che passi tra le mie mani,Marco mio.

Poi prendo la macchina e guido per una ventina di chilometri,fino a casa di Gioele.
Mai avrei immaginato cosa sarebbe successo durante quella serata troppo intrigante da essere vera.

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