I giorni seguenti la nostra prima scopata sembravano dei fidanzati nascosti a tutti gli effetti.
Mentre mia madre e l'avvocato erano fuori e la servitù non c'era scopavamo a più non posso.Nelle nostre camere, in quella di mia madre, nel bagno, nei giardini e nel campo di ulivi: ogni posto era ideale per godere appieno della scoperta dei nostri corpi.
Eravamo due fuochi che mai si sarebbero spenti tanto presto e ci alimentavamo tra baci, carezze ed incontri clandestini con messaggi più o meno criptici.
Tutto continuava a gonfie vele per il primo mese ma sapevamo che prima o poi bisognava mettere delle regole al riguardo.Avevamo stilato quindi un decalogo scritto e tenuto nell'armadietto segreto della camera di Marika dove stabilivano alcuni punti saldi.
Il primo punto era la libera frequentazione con altri partner onde evitare sospetti dei genitori o amici.
Il sesso doveva essere rigorosamente con il preservativo se fatto con gli altri e senza tra noi due.Se ci frequentavamo riducevamo i nostri incontri ad uno alla settimana.
Potevamo scopare anche insieme ad altri, purché non fossero amici e fossero in un'altra regione se volevamo avere l'ebrezza di provare.
Inoltre, come era ovvio, tutte le effusioni erano vietate in famiglia, davanti alla quale bisognava mantenere un consono rispetto reciproco.Per il resto eravamo liberi nella nostra segretezza di trasgredire a piacimento e ci bastava.
Subito abbiamo trovato dei partner con cui rimanevamo nello spettro della trombamicizia senza alcun sospetto.Lei e mia madre andavano persino d'accordo tanto da avermi preparato un enorme regalo per i miei diciott'anni che si sarebbero palesati sei mesi dopo.
Ogni cosa andava alla perfezione anche se ogni tanto litigavamo per un solo motivo: l'avvocato.Da quando fervevano i preparativi del matrimonio era divenuto schizzato ma folle d'amore per mia madre e fin troppo protettivo nei confronti di Marika.
Guardava però me con odio cieco, facendomi fare le sfacchinate più grandi per le organizzazioni varie e quasi non permettendomi di fare il testimone di nozze per il matrimonio, se non fosse stato per la testardaggine di mia madre.
Avevo sospettato qualcosa, ma Marika lo conosceva bene e sapeva che era molto diretto se qualcosa non andava.
Nonostante fossi poco convinto mi ero fidato di lei e ,per amore di mia madre, ho subito tutte le angherie dell'avvocato.Mancava poco più di un mese al matrimonio ed era da poco passati addio al nubilato e al celibato.
Il primo passato tra gozzoviglie e divertimento, mentre il secondo nel gelo più assoluto perché l'avvocato mi escludeva da qualsiasi festeggiamento con i suoi amici.Ero abbastanza infuriato perché speravo di andare d'accordo con lui ma nulla accadeva.
Tre giorni dopo si era presentata l'opportunità, causa una serata alla spa tra sole donne.
Ero in casa da solo con l'avvocato.Sono andato nel suo studio e gli ho chiesto:
- Perché mi odi così tanto?
Faccio di tutto per andare d'accordo con te e Marika.
Sono anche felice del fatto che ti sposi con lei e sei la sua felicità come nessun altro
Ma tu mi odi e il sentimento é reciproco, perciò voglio provare a migliorare.-Ricordo la frase:
-Con mia figlia vai pure troppo d'accordo dato che te la scopi da un anno, piccolo bastardo-E poi lui che da un armadietto, aperto con la chiave, toglie alcune foto di noi due in atteggiamenti intimi ed una copia del diario di Marika preso in maniera illegittima.
Rimango basito e schifato, caduto nella sua meschina trappola.
Provo a giustificarmi, dicendo che era un pervertito e che era un fotomontaggio ma mi ferma subito.
Ride , dicendomi che ha anche filmato il nostro primo incontro, dopo averci beccato di nascosto a baciarci e subito dopo a scopare.Ci aveva seguito, osservato e filmato.
Ci sarebbero stati gli estremi per denunciarlo ma nel frattempo era diventato uno degli avvocati più potenti della provincia.Dovevo capire come distruggere le prove, ma nel frattempo ho deciso di stare al gioco.
Mi dice, a chiare lettere:
-Conosco i tuoi sporchi giochi e anche se ti dicessi di scopare non smetteresti e se ti fermassi all'improvviso mia figlia capirebbe tutto.A malincuore ti concedo di fare sesso con lei, ma solo perché ho un conto in sospeso con te.
Se dovessi dire a tua madre, che ami tanto la tua sorellastra, penserebbe che tu sia uno sporco animale e ti ripudierebbe come meriti.Ma so che non vuoi mandare tutto a monte perché vuoi la sua felicità e sai che lei é felice con me.
Inoltre sai alla perfezione che ho le giuste conoscenze per ridurvi sul lastrico e farvi morire di fame.Quindi, se desideri continuare con le tue perversioni, sappi che diventerai la mia puttana.
Voglio restituirti lo smacco che hai fatto alla mia famiglia e farti provare la vergogna che ho subito in questi giorni-Poi si alza dalla sedia, si avvicina davanti alla mia ed abbassa la cerniera dei pantaloni.
Rimango scioccato dal vedere un grosso e moscio arnese.-Succhia puttana!-
Mi intima, poi con un gesto fulminio mi sottrae il telefono che avevo lasciato per un secondo sulla scrivania e lo tiene il più lontano possibile.Il mio patrigno vuole abusare di me, ma ho la bocca e le mani legate.
Lo guardo con il disprezzo negli occhi mentre mi avvicino al suo pene.
Mi fa ribrezzo ma vengo spinto con le mani verso il suo membro.Avviluppo la bocca sulla sua cappella, quasi vomitando dall'orrore.
Il sapore della sua mazza non é terribile come immaginavo ed inizio a leccare il prepuzio come Marika faceva con me.Sento gemere l'avvocato, mentre a fatica arrivo in profondità.
Avanti e indietro, prima la cappella, poi la mazza e ritorno.
Succhio con lentezza esasperante, tanto che lui prende la mia testa e la infila con violenza nel suo cazzo.Quasi vomito, ma cerco di tenere botta.
Lui continua imperterrito ad affogarmi e, dopo trenta secondi abbondanti, lo mordo.Inviperito mi prende per capelli, mi schiaffeggia e mi sputa in bocca.
Poi riprende a scoparmi ed affogarmi ancora di più.Piango mentre il suo cazzo in bocca mi lacera ma, dopo l'ennesima minaccia, cerco di convincermi a fare del mio meglio per farlo godere.
Ricordo come ha fatto Marika con me ,portando nella fase più lugubre il meschino ricatto perpetrato da quell'uomo immondo.
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L'avventuriero
ChickLit---------------------------------VM18-------------------- Marco Adriani è un programmatore informatico che lavorava in uno sperduto paesino pugliese. Dopo essersi dimesso è alla ricerca di un impiego; dopo molti tentativi ne trova uno presso un'azie...