09. Non me lo aspettavo

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Non c'era tempo da perdere
In un secondo invio su WhatsApp un'emoticon a Lucia.
Tre fiammelle rosse.

É il mio personale metodo per avvisare quando accadono scopate improvvise.
Ricevo quasi subito un altro messaggio,un'emoticon con gli occhi alzati al cielo.

Il ragazzo inginocchiato al mio pene mi guarda interdetto e,con un gesto,gli faccio cenno di cominciare.
Non se lo fa riprendere due volte; lo prende in bocca con delicatezza.

Succhia prima il glande,pizzicandolo con le dita sorprendendomi non poco.
Poi succhia fino alla base,cacciando con l'altra mano le palle,che lecca e succhia con cura facendo cerchi concentrici.

Lo sollevo e lo attiro a me,baciandolo con passione.
Il sapore della sua bocca é dolce e fruttato.
Lo guardo negli occhi,posando la mano sui suoi capezzoli e sul suo arnese.

É barzotto e a tempo record gli abbasso la cerniera e inizio a ciucciare a mia volta.
Palle,glande e poi di nuovo asta, divertendomi a guardare i ricci e rossicci peli di quel meraviglioso uccello.

Mi piace sentire il rischio di qualcuno che ci becchi.
Qualche ignaro passante del centro commerciale che piscia accanto a noi mentre ci trastulliamo con piacere.

Dal cazzo passo a leccare il suo culetto sodo ,intuendo anche da quello,oltre al suo fisico sportivo, che ha fatto tanti squat.
A pecora la resa di quel ragazzo é magnetica,quasi da meritarsi una scultura di Michelangelo.

Dopo un'abbondante rimming e l'applicazione del lubrificante metto il preservativo in precedenza sfilato dal borsello e inizio a chiavarlo.
Il suo sedere é marmoreo,il buco stretto come pochi che ho incontrato.

Sento che a fatica trattiene i gemiti e anche io vorrei esplodere di piacere urlandogli in faccia.
Spingo sempre più a fondo,godendomi la sensazione di calore dovuta allo sfregamento.

Passano dieci minuti abbondanti fino a quando lui non viene con un potente schizzo dritto sul cesso.
Poco dopo, facendomi scappare un breve urlo di piacere, vengo dentro di lui.
Ci baciamo e ci salutiamo ma,per nostra miserabile sfortuna sentiamo bussare alla porta.

Per qualche secondo mi viene il panico.
Attimi di puro terrore nel quale immagino un gruppo di persone che mi deride e mi denuncia alla polizia per atti osceni in luogo pubblico,non di certo quello che a Lucia farebbe piacere.

Mantengo la calma e,dopo la terza bussata e aver atteso qualche minuto nel quale sembra che non ci sia nessuno il ragazzo apre la porta ed esce.
Mi sistemo anche io, raccolgo le buste e mi sciacquo le mani e la faccia.

Mi rendo conto troppo tardi di un ragazzo poco più grande di me dagli occhi corvino e gli occhi blu oceano che, nelle orecchie sussurra.
-So che hai fatto zoccola,se non vuoi che vado a denunciarti io stesso seguimi nel bagno per disabili.-

Sono pietrificato.
Da un lato potrei fuggire,é la sua parola contro la mia.
Nei bagni per legge non possono esserci telecamere e da quanto ne so io non sono stato filmato.

Avrei notato un cellulare passare da sotto lo spartiacque tra i due cessi ma ho deciso di reggere il gioco.
Lo seguo ubbidiente nel più spazioso e, soprattutto,chiuso bagno dove la prima cosa che fa é schiaffeggiarmi e chiamarmi zoccola dopo che mi sono inginocchiato.

Vorrei replicare ma una parte di me é terribilmente eccitata.
Sono la sua zoccola per quei minuti.
Mi fa abbassare i pantaloni ed inizia a sculacciarmi incurante del possibile rumore.

Dieci.
Venti.
Trenta.
Il mio sedere é scarlatto dopo le sue sculacciate ed il mio pene é più turgido che mai.
Lo prende e da una serie di colpi di mano alle mie palle,facendomi gridare e poi lo tira.

Poi abbassa la cerniera dei suoi pantaloni,caccia fuori il suo arnese e me lo infila dritto in bocca.
Affogo per qualche secondo,finché non prendo il ritmo.
Si sta godendo il mio incessante lavorare di bocca ,più lento e godurioso che mai.

Poco dopo ferma la mia testa e mi schiaffeggia col suo martello,mi sputa in bocca e mi intima di mettermi a pecora.
Parte un rimming pazzesco che dura un paio di minuti e capisco che vuole scoparmi.

Lo fermo un attimo,prendendo lubrificante e preservativo e glieli porgo.
Vedo che non é convinto,ma rimango fermo sulla mia posizione, spostandogli il sedere fuori dalla sua portata.
Obbedisce ,indossando la protezione e lubrificandomi , iniziando dopo a penetrarmi.

Lo sento forte e duro dentro di me.
Sono eccitato e bagnato.
Lo spinge con fervore e violenza.
Mi usa a suo piacimento,spingendosi sempre più a fondo mentre con le mani mi stimola i capezzoli.

Sono perso nel ritmo di quel porco.
La tentazione di farmi sborrare dentro é forte ma non voglio cadere nell'errore.
Stringo forte il sedere e mi muovo mentre lui é fermo,facendogli una sega col culo.
Nel frattempo faccio cadere la camicia e rimango a petto nudo.

Sento che sta per venire.
Mi stacco dalla sua presa e mi inginocchio.
Gli sfilo il preservativo e lo sego fino a quando una sborrata abbondante non schizza su tutto il mio petto.

Lo vedo divertito ma mi lascia di sasso sbattendomi sul cesso schiaffeggiando mi e sputandomi a più riprese.
Rosso in volto si inginocchia a me e me lo succhia di botto.
Sono così eccitato da venirgli copiosamente in bocca.

Ingoia una parte di sborra e il resto,mischiato alla sua saliva, me lo resistuisce in bocca.
Non voglio ingoiare,anche se la mia sborra non é male.
Ma mi schiaffeggia di nuovo e mi intima di farlo.

Obbedisco, poi mi mette le mani al collo e intima:
-Stasera vieni all'Hotel Rossi, stanza 404.
Cancella tutti i tuoi impegni o vengo a cercarti.
Annuisco arrossendo in volto.
É il mio stesso hotel,cazzo.

Dopo avermi baciato e dato uno schiaffo di nuovo si veste e se ne va senza dirmi una parola lasciandomi seduto sul cesso, a bocca aperta,e col cazzo sborrato.

Mi rivesto, sistemandomi alla meglio, raccolgo le buste ed esco dal centro commerciale.
Scelgo una strada deserta per camminare e chiamo Lucia,che accoglie la chiamata con un secco
-Che é successo di così urgente e improrogabile sul piano del sesso?-

Le rispondo calmo:
-Non me lo aspettavo,credimi.
Un tizio mi ha sedotto mentre pisciavo e un altro mi ha mezzo ricattato per usarmi a suo piacimento.
Quando torno te lo racconto.
Ho usato le protezioni,comunque,come sempre.-

Sento uno sbuffo dal cellulare.
-Lo spero per te,Marco.
Se si ripete ancora un'altra volta ciò che hai fatto in passato é la volta buona che ti lascio.-

Annuisco e le dico:
-Poi ti racconterò la storia mentre ti sditalinerò con piacere.
Domani sera ho il treno,quindi giovedì mattina torno.
Non vedo l'ora di baciarti e stringerti a me.-
E la conversazione continua.

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