RYAN
Ero allungato sul mio letto con le braccia incrociate sotto la testa e guardavo il soffitto.
Non avevo nulla da fare e così mi ero messo a viaggiare con i mille pensieri che avevo nella testa.Ad un certo punto sentii bussare alla porta della mia camera, mi alzai di malavoglia e andai ad aprire.
Credevo di trovarmi davanti mio padre oppure la madre di Keira e invece... mi ritrovai due occhi color nocciola che mi guardavano.Il suo sguardo finí subito sul mio petto nudo, si indossavo semplicemente dei pantaloncini.
- Emm.. ti serve qualcosa? - chiesi io con il mio solito tono cercando di avere l'attenzione sul mio viso e non sul mio petto.
Keira alzó lo sguardo e rimanemmo per alcuni secondi a guardarci dritti negli occhi.
Tra noi non era ancora nulla risolto, lei continuava a non parlarmi e io non facevo niente per evitare tutto ciò.
- Io non volevo venire ma tuo padre mi ha gentilmente chiesto di venire a chiamarti per il pranzo - mi disse lei.
Non avevo ascoltato granchè di quello che mi aveva detto perché il mio sguardo passava stranamente dai suoi occhi alla sua bocca.
- Mi hai ascoltato? - mi chiese lei sbuffando e notando il mio sguardo.
Annuii senza dire nulla.
- Bene allora ci vediamo - borbottó lei e si girò per andarsene ma io la bloccai stranamente prendendola per un polso.
Ma che diavolo mi prendeva!?
- Cosa vuoi ancora? - mi chiese lei cercando di mantenere la calma.
- Io.. - sussurrai ma non riuscii a finire la frase.
- Tu? - ribattè lei.
Scossi la testa.
- Niente lascia perdere - risposi.
Keira mi squadró per bene e notando il mio sguardo perso e confuso si rigiró verso di me.
- Ryan.. - sussurrò. - Sicuro di stare bene?.. - mi chiese poi con un filo di preoccupazione e confusione.
Annuii.
- Si.. è solo che ho troppi pensieri e sono stanco.. - risposi cambiando il mio tono di voce che si trasformó in un sussurro calmo e.. dolce?
No no no perché si stavano abbassando le mie 'difese'?
Non volevo farle vedere il mio lato dolce.. lei ormai mi aveva conosciuto come il fratellastro stronzo.- Tu.. saresti stanco?.. E di cosa sentiamo un pó? - mi chiese lei incrociando le braccia sotto il seno e guardandomi con sguardo di sfida.
Scossi la testa.
- No non sono affari tuoi - ribattei io cercando di richiudere la porta.
Ma Keira mise un piede tra la porta e il muro e non potevo.. non volevo farle del male così fermai la porta e la riaprii.
- Perché mi hai fermata tenendomi per il polso se non sono affari miei? - mi chiese lei ovvia.
E certo ora cosa le dicevo!?
- Per un secondo ho pensato che potevi... aiutarmi? Ma tra noi non c'è nulla quindi forse è meglio se chiamo Lucas.. - dissi io.
Lei mi guardò per un pó in silenzio e poi annuí.
- Si hai ragione.. tra noi non c'è nulla.. faresti meglio a chiamare Lucas.. io non posso aiutarti - rispose lei abbassando lo sguardo.
Che diavolo stava succedendo tra di noi?
Perché sembrava che in quel momento anche Keira aveva... abbassato le sue difese?
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L'impossibile chiamato: Amore.
RomantikAnni dopo la morte di suo padre, la madre di Keira decide di risposarsi con un altro uomo ricco, gentile, divertente e pronto a farsi in quattro per il bene delle persone che ha accanto. Keira Jones è felice per sua madre e crede che ora stia andan...