Capitolo 29

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RYAN

Ero rimasto così: fermo senza dire altre parole e con Allison davanti a me.

Era passato tanto tempo dall'ultima volta che ci eravamo incontrati e ora non sapevo più come comportarmi..

- Va.. tutto bene? - mi chiese lei un pó titubante ma tenendo sempre quel suo sorriso.

Ingoiai subito l'enorme nodo alla gola che mi si era creato.

Credo che le uniche ragazze che mi facciano questo effetto siano due:.. Allison e Keira..

Ma la mia domanda era: perché era qui?

Notai subito che anche Allison era in leggero imbarazzo, probabilmente neanche lei sapeva come comportarsi.

- S..si.. a te? - risposi cercando di distogliere lo sguardo da lei.

Annuí.

- Come al solito - rispose senza troppi giri di parole.

Dovevo chiederglielo.
Dovevo sapere perché era tornata qui.

Dopo che ci siamo lasciati, lei si è trasferita con la sua famiglia in un'altra città per il lavoro dei suoi genitori, e da lì non l'ho più rivista nè sentita.

Presi un gran respiro per prendere coraggio.

- Posso.. farti una domanda?.. - le chiesi titubante.

Lei annuí.

- Come mai.. sei tornata qui? - chiesi.

Allison abbassó lo sguardo e inizió a giocare con le sue unghie ben fatte, in modo nervoso.

- Siamo passati per far visita ad alcuni parenti che stanno qui e.. ho pensato di venirti a salutare.. e quando ti ho visto da lontano ti ho.. riconosciuto subito.. - mi spiegó.

Lei mi era stata vicino il periodo in cui i miei genitori litigavano sempre ed erano così vicini al divorzio, ma io ho fatto molte cazzate in quel periodo e una di quelle è stata litigare con Allison.

- Capisco.. - risposi e feci per tornare sulla mia strada ma la sua voce mi bloccò di nuovo.

- Ti.. ti dispiace se stiamo.. un pó insieme? - mi chiese guardandomi.

Volevo andare via ma non potevo.
Questa ragazza mi faceva sentire così vulnerabile.

Sospirai rassegnato.

- Va bene.. - risposi.

E senza aggiungere altro continuai a camminare verso il campetto da basket seguito da Allison.

                          ***
- Vedo che non hai mai smesso con il basket - disse Ally ad un certo punto.

Erano già passati circa 10/20 minuti da quando avevo iniziato a palleggiare e a fare canestro ogni volta, mentre Allison se ne era rimasta seduta sul muretto a guardarmi come faceva sempre.

Mi fermai per risponderle.

- È una delle poche cose che posso fare senza avere problemi - ammisi.

- Capisco.. - rispose lei e fece un saltello per scendere dal muretto e venire verso di me.

Nonostante tutto continuava sempre a tenere quel sorriso.

Cavolo questa ragazza non aveva difetti..

Quando arrivó davanti a me si fermó a guardarmi e poi fece un gran respiro.

- Senti Ry.. - inizió. - Sicuro che vada tutto bene? - mi chiese accarezzandomi piano una guancia.

L'impossibile chiamato: Amore. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora