KEIRA
Posai la mia borsetta sul tavolino e mi misi in ginocchio di fronte a Ryan.
Che diavolo dovevo fargli adesso?
- Puoi spiegarmi che cosa hai fatto? - gli chiesi prendendo il suo viso tra le mie mani per guardarlo meglio.
- Ma che non si vede!.. Ho.. be.. bevuto un pó.. pochino - biascicò e dovetti spostare la testa perché il suo alito puzzava di alcool.
- Sei ubriaco fradicio non hai bevuto solo un pó! - sbottai.
Lui spostò una mano come per scacciare una mosca e poi buttò la testa all'indietro ridendo.
Dio sembrava un bambino così!
Gli presi di nuovo il viso e gli tirai due schiaffetti per risvegliarlo... ma ovviamente fu inutile.
- Dov'eri con questo vestitino!? Sei nuda vestita così.. ti sembra il modo di andartene in giro! - disse lui guardandomi.
Si vedeva a chilometri di distanza che era ubriaco fradicio, la sua voce era diversa, i suoi occhi erano spalancati, puzzava di alcool, era sudato e aveva i capelli arruffati.
- Tra poco torneranno i nostri genitori. Vuoi farti trovare in queste condizioni? - gli chiesi tenendogli il viso.
Il mio fratellastro sbuffó e roteó gli occhi.
- Dai.. non.. fare.. la mam..mamma cattiva! - balbettó lui mettendosi meglio seduto e squadrandomi per bene.
Sbuffai e mi trattenni dal tirargli un pugno.
In quel momento era alquanto incosciente e potevo ripagarlo per avermi trattata da schifo ma in fondo volevo.. aiutarlo.- Senti sei ubriaco fradicio e non so cosa fare.. quindi cerca di collaborare per favore - dissi guardandolo in quegli occhi verdi che in quel momento erano pieni di confusione.
- Baciami - disse lui guardandomi serio.
Rimasi ferma per qualche minuto.
Che cosa aveva detto!?...
Scossi la testa quando mi risvegliai dai miei pensieri.
- Non se ne parla - dissi decisa.
- Ti prego.. baciami.. Keira - mi pregó lui guardandomi con occhi da cucciolo.
Rimasi ferma senza dire nulla.
Non sembrava il Ryan che avevo conosciuto... sembrava un piccolo cucciolo indifeso e confuso..
Istintivamente gli accarezzai dolcemente una guancia con il pollice.
- Ryan.. sei ubriaco.. non sei cosciente e non sai cosa stai dicendo - dissi cercando di farlo risvegliare.
Lui scosse la testa asciugandosi una goccia di sudore che gli colava lungo la fronte.
- No.. so cosa sto dicendo.. per favore baciami - continuó lui.
Lo guardai ancora più confusa.
Adesso ero io quella che non riusciva più a capire nulla.- Keira baciami - disse buttando la testa all'indietro poggiandola contro il divano e socchiudendo gli occhi.
Mi avvicinai a lui per riprendergli la testa e fargli aprire gli occhi.
- Devi riprenderti Ryan... ti serve una doccia fredda - dissi cercando di farlo alzare.
Lui scosse la testa e cercó di rimettersi seduto ma dopo tanto riuscii a farlo alzare e con fatica gli misi un braccio intorno alle sue spalle e per farlo tenere a me gli misi il suo braccio intorno alla mia vita.
STAI LEGGENDO
L'impossibile chiamato: Amore.
Storie d'amoreAnni dopo la morte di suo padre, la madre di Keira decide di risposarsi con un altro uomo ricco, gentile, divertente e pronto a farsi in quattro per il bene delle persone che ha accanto. Keira Jones è felice per sua madre e crede che ora stia andan...