RYAN
- Ragazzi siete pronti? - sentii la voce della madre di Keira provenire dal piano di sotto.
Ci stavamo preparando per andare a cena fuori come avevano detto i nostri genitori.
Sbuffai prendendo le prime cose piú decenti che trovai nell'armadio: dei jeans neri e una camicia bianca, indossai le mie scarpe da ginnastica allacciandole velocemente.
Non avevo la minima voglia di uscire e andare a cena fuori, avrei sicuramente preferito restarmeme a casa e chiamare Lucas.
Prevedo dei problemi per questa sera...
Stavo per andare verso la porta della mia camera per uscire ma mi bloccai quando questa si aprí pian piano.
Davanti a me ritrovai due occhi color nocciola e dei boccoli castani che andavano da tutte le parti.
Keira mi rimase a guardare per qualche secondo e notai che il suo sguardo si fermó sul mio petto.
Nello stesso momento anche io la osservai per bene: indossava un vestitino che le arrivava al ginocchio, di colore celeste chiaro, con le maniche lunghe fino al gomito e con la scollatura a V.
Aveva lasciato i capelli sciolti ma pieni di boccoli e aveva messo un pó di trucco, ma comunque senza esagerare.Alla fine fu lei a rompere il silenzio e la tensione che si era creata tra di noi schiarendosi la gola.
- I nostri genitori volevano sapere se eri pronto.. - disse poi.
Annuii prendendo la giacca che avevo buttato sul letto.
- Possiamo andare - risposi io.
E così entrambi andammo al piano di sotto dove trovai i nostri genitori davanti l'ingresso di casa a prendere la borsa e le chiavi della macchina.
- Ok andiamo? - chiese mio padre con un sorriso quando ci vide.
Annuimmo entrambi e così uscimmo tutti di casa.
***
In macchina mi ritrovai accanto a Keira visto che sua madre era seduta davanti accanto a mio padre.Nessuno dei due aveva rivolto la parola durante il viaggio, solo quando i nostri genitori ci interpellavano.
Eravamo entrambi abbastanza lontani: io ero accanto ad un lato della macchina appoggiato al finestrino e lei era dall'altro lato, non aveva neanche osato avvicinarsi al centro e nemmeno io.
Ogni tanto però spostai lo sguardo per lanciarle qualche occhiata e la ritrovai con il telefono in mano a chattare con qualcuno e quando notai che stava sorridendo ai messaggi, spostai lo sguardo per vedere con chi è che si stava scrivendo e quando lessi il nome sul cellulare strinsi i pugni per mantenere la calma.
Stava parlando con lui, Daniel.
Giuro che prima o poi lo ammazzo con le mie stesse mani quel tizio.
- O che ti prende? - sentii una voce richiamarmi.
Alzai lo sguardo quando capii che la voce era proprio di Keira e la ritrovai a guardarmi con sguardo confuso.
Perché ora si preoccupava per me?
Non poteva continuare a scriversi con il suo ragazzo!?- Perché? - chiesi come se nulla fosse.
Lei mi indicò con la testa le mie mani e quando abbassai lo sguardo notai che stavano tremando lievemente e che erano diventate rosse, mentre le nocche erano bianche.
Avevo stretto così tanto i pugni mentre ero sovrappensiero che non mi ero reso neanche conto di quello che mi stavo facendo.
- Quale diavolo è il tuo problema? - mi chiese poi Keira mantenendo il tono della voce basso per non farsi sentire dai nostri genitori.
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L'impossibile chiamato: Amore.
RomanceAnni dopo la morte di suo padre, la madre di Keira decide di risposarsi con un altro uomo ricco, gentile, divertente e pronto a farsi in quattro per il bene delle persone che ha accanto. Keira Jones è felice per sua madre e crede che ora stia andan...