Capitolo 4

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RYAN

- Mi spieghi che problemi hai, amico? - sbottó Lucas dopo aver chiuso la porta della mia camera.

Mi buttai sul letto sbuffando e alzai le spalle come se per me non fosse successo nulla di strano.

- Perché? Cosa ho fatto adesso? - chiesi lanciandogli un'occhiata.

Il mio migliore amico sospiró rassegnato.

- La odi così tanto? - mi chiese poi.

Lo guardai con un sopracciglio alzato.

- Keira? - chiesi anche se sapevo già la risposta.

Lui infatti annuí.

Alzai le spalle e all'inizio non risposi, mi limitai a guardarmi intorno.

- Dio quanto ti odio quando fai così! - sbottó il mio amico.

Sbuffai.

- Senti sei venuto qui a quest'ora perché avevi una voglia matta di toccare di nuovo le labbra della mia sorellastra oppure per farmi la ramanzina? - chiesi poi.

- Entrambi - rispose senza troppi giri di parole.

Alzai lo sguardo verso di lui e lo fulminai con i miei occhi.

Si.
Mi dava fastidio che a qualsiasi persona gli passasse per la testa solo di toccare Keira.
Perché?
Questo non lo sapevo.
Probabilmente avevo davvero qualche problema come diceva Lucas.

- Che c'è il fratellone è geloso? - ribattè lui con un sorrisetto malizioso sul viso.

- Ma stai zitto - risposi acido.

Lucas alzò le mani in segno di resa e trattenne una risata.

Mi alzai dal letto sbuffando e mi diressi nel bagno.

- Hai intenzione di rimanere qui fino a domani quando si sveglierà Keira? - chiesi al mio amico.

- Se posso - rispose.

Mi girai lanciandogli un'occhiata.

Non si arrendeva il ragazzo.

- Fino a quando non la bacerai un'altra volta non ti arrendi eh - borbottai.

- Forse.. - ribattè lui.

Mi venne da ridere.

- Se vuoi gli parlo di te - dissi.

Lui mi guardò con sguardo interrogativo.

- Sbaglio o prima dicevi che non le avresti mai parlato? - mi fece notare.

Alzai le spalle.

- Uno sforzo potrei anche farlo - ribattei.

Lucas mi squadró per bene dalla testa ai piedi e mi lanció una strana occhiata.

- Io vorrei tanto sapere cosa ti passa per quella testa - borbottó poi.

Sospirai.

- Cosa dovrebbe passarmi per la testa? - ribattei.

Lucas sbuffó e si buttò sul mio letto.

- Senti Ryan, ci conosciamo da anni ormai, eravamo degli scriccioli in prima media quando siamo diventati migliori amici.
Ora tu hai ventidue anni e io anche ne avrò tra un mese.
Cavolo amico ti conosco come le mie tasche e so che qualcosa non va, so che ti passano così tante cose per quella testa che nemmeno te sai cosa pensare.
Smettila di comportarti da stronzo e sputa il rospo!...
C'è qualcosa che vorresti dirmi? - mi disse Lucas guardandomi serio negli occhi.

L'impossibile chiamato: Amore. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora