Capitolo 45

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KEIRA

Non posso crederci.
Non posso credere che Ryan mi abbia portata a New York.

È letteralmente da pazzi decidere così di punto in bianco di partire e di andare in una cittá come New York.

E beh.. il mio ragazzo si. credo che era davvero pazzo.

È davvero un pó il sogno di tutti andare a New York e lui aveva appena realizzato il mio.

Notai che eravamo in un grande parcheggio di fronte ad un hotel.. cavolo molto grande anche quello.

- Allora? Vuoi scendere da questa macchina o vuoi vedere New York da qui? - mi chiese ad un certo punto Ryan ridacchiando.

Roteai gli occhi.

- Uff sissignore scendiamo subito - risposi aprendo lo sportello.

Quando uscii dalla macchina fui travolta da un'ondata di fresco e rumori della cittá.

Il mio ragazzo mi passó la valigia e la presi subito.

- Cavolo ma quanto pesa questa cosa! - si lamentò.

Alzai le spalle.

- Forse Mia ha aggiunto un pó di cosette in piú.. - ammisi.

Lui annuí sorridendo e dopo aver preso anche la sua valigia chiuse la macchina.

- Andiamo - disse avvicinandosi a me e circondandomi le spalle con un braccio.

All'inizio mi irrigidii per un momento ma poi sorrisi e mi misi in punta di piedi per stampargli un bacio sulle labbra.

- Grazie - gli sussurrai all'orecchio.

Lui non disse nulla.
Sorrise soltanto e mi strinse di piú a sè.

Stavo davvero così bene con questo ragazzo... penso che sia un sogno incredibile. 

Ci dirigemmo verso l'hotel e appena varcai l'ingresso fui travolta da un dolce caldo e da un fantastico profumo: era abbastanza grande e accogliente, la hall era piena di divanetti, tavolini, alcuni mobili antichi e altri abbastanza moderni.
C'era anche una piccola sala giochi con il biliardino, un biliardo e altri giochi vari.
La reception anche era ben organizzata.
Tutto l'hotel era di un colore bianco panna e celeste chiaro e molto illuminato.

Andammo verso la reception dove c'era una donna ben vestita e truccata.

- Buongiorno! Come posso aiutarvi? - ci salutó con un caloroso sorriso.

Notai subito che squadró Ryan dalla testa ai piedi e istintivamente io mi avvicinai al mio ragazzo per far intrecciare le nostre dita.

Si.. forse potevo essere abbastanza gelosa certe volte.

- Emm.. ho prenotato una stanza per due - rispose il mio ragazzo facendo un sorriso cordiale.

Notai anche che lui la squadró per bene.

- Oh si ma certo.. per voi due? - chiese lei spostando per un momento lo sguardo verso di me.

Ma certo cretina cosa volevi che la camera per due era anche per te!?

- Beh.. siamo solo noi due quindi si - rispose Ryan senza troppi giri di parole.

La donna si spostó per un momento per frugare nell'armadietto con tutte le chiavi e quando tornó ci porse la nostra chiave.

- Ecco a voi. Camera 378. Se avete bisogno di qualcosa potete chiamare.. io sono qui - disse poi continuando a mangiare con gli occhi il mio ragazzo.

Ma guarda te questa!

L'impossibile chiamato: Amore. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora