Capitolo 22

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KEIRA

Ryan mi aveva appena baciata.

Quell'idiota si era permesso di baciarmi un'altra volta!

Ma cosa avevo fatto io?..
Beh ero bloccata per colpa sua e non potevo spostarmi ma.. avevo ricambiato quel cavolo di bacio.

Ma che diavolo mi era preso!?

E poi non so... non era stato come l'altra volta, quando era  ubriaco.
Questa volta era stato un bacio piú.. intenso?
Non saprei definirlo ma era come se con quel bacio volesse tenermi in suo possesso e non voleva farmi andare via..

- Ma sei pazzo! - lo rimproverai quando ci staccammo.

Lui non disse nulla.
Mi guardò con quei dannati occhi verdi.

Poi sospiró e poggió la fronte contro il muro, accanto al mio viso.

Rimasi ferma a guardarlo.
Aveva gli occhi socchiusi e tutti i lineamenti del suo viso erano tesi come corde di violino.

Io volevo odiarlo.
Mi stava rovinando la vita con il suo odioso comportamento, ma una parte di me provava pena e dispiacere nei suoi confronti.

Me ne sarei dovuta tornare in camera e non parlargli più, continuare a vivere la mia vita senza ascoltarlo, ma non lo feci..

Istintivamente avvicinai una mano al suo viso e notai che stavo tremando.

Perché diavolo stavo tremando adesso!?

Alla fine posai la mia mano sulla sua guancia e gliela accarezzai dolcemente. 

Lui si irrigidí subito e giró lo sguardo verso di me e notai che aveva gli occhi lucidi.

Keira lascialo perdere..

Rimanemmo entrambi fermi a fissarci per alcuni secondi e poi lui distolse lo sguardo ma io gli ripresi subito il viso con le mie mani e senza dire nulla gli feci poggiare la testa contro il mio petto.

Anche se era molto più alto di me aveva la testa abbassata e poggiata contro di me.

Lo sentii sospirare più volte e pian piano, con cautela e tremante, gli affondai le mani nei capelli accarezzandogli la testa.

Ma cosa stavo facendo?

Eravamo rimasti entrambi in silenzio.
Lui non aveva opposto resistenza e io lo tenevo stretto a me.

Non sapevo neanche io che cosa mi era preso.

- Keira.. - mi chiamó con un sussurro.

- Mmh - risposi.

- Cosa stai facendo?.. - mi chiese lentamente.

Ci fu un momento di silenzio.

- Non lo so.. - risposi con un filo di voce.

Lui alzó la testa per guardarmi e mi squadró per bene.

Perché mi stava fissando adesso!?

Non sapeva che fissandomi in questo modo avrebbe peggiorato la situazione?

Ad un certo punto lo vidi fare un sorrisetto e alla guancia destra gli si formó una fossetta.

- C..cosa c'è? - gli chiesi leggermente imbarazzata.

- Sei diventata tutta rossa - rispose lui con un filo di voce e tornando ad appoggiarsi a me.

Mi irrigidii subito.
Avrei voluto scansarlo immediatamente, ma una parte di me voleva tenerlo stretto..

E alla fine tornammo di nuovo nella stessa posizione di prima fino a quando sentii dei rumori dal piano di sotto.

L'impossibile chiamato: Amore. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora