Capitolo 27

16 1 0
                                    

KEIRA

Aprii pian piano gli occhi e sentii un forte dolore alle tempie.

Cavolo mi scoppiava la testa!

Mi sentivo talmente stanca che non riuscivo neanche ad alzarmi.. ero senza forze.

Provai ad aprire meglio gli occhi e mi guardai intorno senza girare troppo la testa per evitare di vedere di nuovo tutto offuscato.

Notai subito che addosso non avevo più il mio vestito ma una maglia a maniche corte larga che mi andava come vestito..

Ma questa maglia è di-

Oddio!

Ma come diavolo mi ero ridotta!

Sospirai e con le poche forze rimaste mi misi seduta.

Ero in una camera... non mia però.
Ero allungata sul letto, le finestre erano chiuse ed entrava solo qualche spiffero di luce dalle persiane.
Guardai un pó meglio la camera per capire dove mi trovavo e sentii una strana sensazione al cuore quando capii che era la stanza di Ryan.

Dovevo andare subito via!
Non riuscivo ancora a ragionare lucidamente e potevo anche fare qualche pazzia!

Provai subito ad alzarmi per andare in camera mia ma quando mi spostai sentii una forte nausea salirmi fino in gola e fui costretta a correre in bagno con le gambe tremanti e mi accasciai attorno alla tazza del bagno per vomitare.

Merda!

Quando fui sicura di aver ricacciato tutto mi misi seduta per terra con la testa contro il muro e socchiusi gli occhi.

Poco dopo però sentii la porta della camera aprirsi pian piano.. poi silenzio.. e poi dei passi svelti venire verso la mia direzione.

- Ehy.. - sentii la voce di Ryan così vicino a me e così tremendamente preoccupata.

Anche se non ero lucida sentivo la sua preoccupazione e non lo avevo mai visto così.

Non risposi.

Mi limitai semplicemente a far uscire qualche suono dalla mia bocca per fargli capire in qualche modo che ero ancora viva.

Sperai che mi lasciasse lì a riposare ma mi si cancelló quel pensiero dalla testa quando sentii due braccia forti prendermi in braccio e riportarmi nella camera.

- Mmh.. - mi lamentai.

- Shh.. stai buona - mi rimproverò Ryan.

Quando sentii che mi posó sul letto provai a riaprire gli occhi e lo ritrovai davanti a me: con quei ciuffi ricci che gli ricadevano sul viso e gli occhi verdi preoccupati rivolti verso di me.
Indossava una tuta nera e una maglietta bianca.

Ma avevo dormito tutta la notte in camera sua?
Cosa era successo esattamente?
A che ora eravamo tornati?

- L..Lucas?.. - chiesi balbettando piano e pensando al mio amico.

Anche se ero ubriaca qualcosa ricordavo della sera prima...

- L'ho riportato a casa ieri sera - rispose il mio fratellastro sedendosi al mio fianco.

Lo rimasi a guardare per qualche secondo in silenzio e poi mi allungai a peso morto sul letto.

- Piuttosto tu.. - inizió. - Come stai? - mi chiese poi con un sospiro.

Sbuffai.

- Di.. merda - risposi stringendo gli occhi per sentir meno dolore alla testa.

- Che ti fa male? - mi chiese a questo punto lui.

L'impossibile chiamato: Amore. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora