Capitolo 17 - Pessima scelta

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Uscii dall'auto con passo lento muovendo i fianchi in maniera sensuale per attirare l'Hero verso di me.
Dietro di noi qualcuno mosse la macchina nel garage mentre mi avviavo lenta ma a passo sicuro per la hall dell'hotel. Potevo vedere qualcosa ma il tocco ritmico del mio bastone mi aiutava a nascondermi dietro la facciata che mi ero creata. Hawks dopo qualche metro si mise al mio fianco spostandomi leggermente ancora prima di incontrare un ostacolo.
Raggiungemmo l'ascensore senza dire una parola. La musica leggera dell'ambiente sembrava alleggerirmi.
Le porte si chiusero e girai il volto verso l'Hero. I pesanti occhiali neri mi lasciavano intravedere solo uno stralcio del suo volto fisso davanti a lui. Non mi voleva guardare mentre il suo volto si imporporava secondo dopo secondo.
Allungai una mano nella sua direzione sfiorandogli il polso e solo in quel momento lui si girò verso di me.
Tenni lo sguardo basso facendo finta di nulla ma le sue dita mi raggiunsero alzandomi il mento velocemente. Le sue labbra piombarono velocemente sulle mie senza esitazione.
Il respiro caldo sapeva di birra e aveva ancora una nota piccante sulla lingua.
Assecondai quel bacio avvicinandomi a lui e lasciando che le sue braccia mi circondassero fino a incollarmi alla parete dell'ascensore.
Indubbiamente ci sapeva fare ma non potevo lasciare che prendesse il controllo della situazione.
Una piccola oscillazione e le porte si aprirono. Spinsi l'Hero per il corridoio staccandomi da lui ma facendomi seguire a breve distanza.
Presi la piccola chiave magnetica che avevo nella borsa strusciandola velocemente e aprendo la porta con impazienza.
Hawks dietro di me mi afferrò per i fianchi chiudendo la porta dietro di noi.
Sembrava impaziente e in pochi secondi mi ritrovai solo in intimo, stesa sul letto con lui sopra di me. La pesante giacca che mi sfiorava i fianchi e i suoi lunghi capelli biondi a solleticarmi le guance.
Senza esitazioni gli sfilai le cuffie che ancora aveva al collo e la giacca beige che lasciai cadere al suolo mentre con una gamba lo avvicinavo a me.
Iniziai a baciargli il collo sentendolo gemere sotto il mio tocco sempre più insistente. Le nostre labbra che si scontravano sempre meno ingenue.
Sentii le sue mani risalirmi i fianchi fino ad arrivare alla coppa del reggiseno che affermò avidamente. Le sue mani leggermente callose solleticavano la mia pelle delicata e con una rapida mossa sganciò il gancetto proprio al centro del petto.
Hawks: Sei davvero bella...
Un paio di dita raggiunsero il mio volto togliendomi gli occhiali e finalmente potei vedere senza quello scuro filtro. Ma nonostante la cosa mi facesse piacere socchiusi appena gli occhi cercando di vedere il meno possibile.

Hawks: Che strani occhi, sono bianchi.

??: Succede quando si è ciechi dalla nascita.

Hawks: Beh è un peccato tu non possa vedere...
Mi sussurrò all'orecchio mentre mi baciava il collo.

??: I miei occhi forse non vedono ma non per questo io non vedo.
Spinsi Hawks costringendolo a sedersi sul letto mentre io mi misi tra le sue braccia.
Da lì, potevo osservare l'Hero sotto di me. Il suo volto appena imperlato dal sudore, le sue orecchie rosse come le sue gote, i capelli scarmigliati che gli ricadevano ai lati del volto e quei suoi due occhi ambra penetranti.
Gli presi il volto tra le mani baciandolo con foga mentre le nostre lingue si intrecciavano sempre di più. Il sapore piccante sulla sua lingua pizzicava appena mentre velocemente gli ultimi vestiti scomparvero.
Hawks non si perse in molti preamboli prendendomi per le natiche e avvicinandomi a lui ed entrando in me facilmente.
Prese da subito un ritmo veloce e sicuro e mentre gemevo sotto al suo tocco lui continuava insistente. I suoi baci che non mi abbandonavano mai insieme ai suoi movimenti ritmici mi portarono più volte vicino all'apice ma appena se ne accorgeva si fermava subito prolungando la mia tortura.
Stanca di questo suo gioco decisi di prendere il controllo mettendomi sopra di lui e decidendo il ritmo. Le sue mani che mi afferravano i fianchi invitandomi a salire e scendere sempre più velocemente mentre i suoi occhi ambra mi osservavano.
Chiusi gli occhi cercando riparo nelle tenebre che mi avevano sempre accompagnata mentre la testa iniziava a pulsarmi sempre più insistentemente.
Sentii le sue piume frusciare appena, eccitate, sotto il mio continuo tocco e poi ogni suo muscolo irrigidirsi appena. Scesi da lui continuando però il lavoro con le mani fino a che non venne al mio tocco.
Il suo viso si contrasse appena mentre un profondo gemito lo raggiunse e il suo seme si spargeva sul ventre.
Con un leggero sorriso lo baciai avidamente cercando di capire le sue intenzioni ma bastarono qualche secondo per capire. Si era addormentato lasciando finalmente che l'alcool lo sopraffacesse.
Sorrisi appena spostandogli una ciocca dal volto e sorridendo. Nonostante fosse il mio nemico non potevo negare di non essermi divertita quella sera e che in fondo lui non fosse un bravo ragazzo.
Per pietà presi un panno umido ripulendolo appena e mettendolo sotto le coperte. Feci una rapida doccia e finalmente feci ciò per cui ero venuta.
Presi il suo telefono nella tasca dei pantaloni collegandolo a una pennetta. Immediatamente il piccolo e impercettibile virus creato da Hirazaku passò nel suo dispositivo nascondendosi nel più remoto file.
Rimisi il dispositivo dove lo avevo trovato cercando di non lasciare la minima traccia. Scrissi anche un piccolo biglietto di scuse lasciandolo sul tavolino come a mimare un impegno improvviso la mattina successiva.
Raccolsi le mie ultime cose avviandomi verso la porta ma poco prima di fare scattare la serratura tornai indietro.
Hawks era steso nel letto, le grandi ali aperte che cercavano un posto dove poter stare comode. Quel viso giovane e attraente ora addormentato era ancora più bello sotto la luce tenue dei bagliori della città.
??: Mi dispiace che tu ti sia fidato di me...
Gli lasciai un bacio sulla fronte allontanandomi poi rapidamente.
Nonostante provassi un po' di rimorso nei suoi confronti, cioè che stavamo facendo era più importante.
Chiusi la porta dietro di me silenziosamente avviandomi per il corridoio.
Tirai fuori il mio telefono contattando l'unico numero salvato.

??: Sto tornando.

Charles: Fatto tutto?

??: Si. A quando quindi il piano?
Charles: Non ha più senso rimandare ora. Domani si inizia...

Lead me into the light - Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora