Capitolo 26 - Destino

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Qualche minuto dopo comparve sulla soglia della porta nuovamente l'Hero seguito poi dal preside Nezu e da una terza persona. L'uomo aveva i capelli lunghi e neri, dallo sguardo trasandato e con una evidente poca voglia di essere in quel posto.
Nezu: E così ci rincontriamo... È un piacere vederti finalmente di persona.

??: Non posso dire lo stesso.

Nezu: Posso capirlo Mae, ma è raro trovare qualcuno che sia riuscito a tenermi sotto scacco e tu sei una di quelle. Nel bene o nel male è un piacere incontrarti.

??: Il mio nome non è Mae, potete anche smettere di usarlo.

Hawks: Non è il tuo nome? Ma quindi...

??: Ovvio che era un nome a caso, credi davvero un criminale usi il suo nome quando commette un crimine?
Hawks era stato preso in fallo. Un po' in imbarazzo per la figura chinò il capo sconfitto.

Nezu: E quale sarebbe il tuo nome allora?
??: Non ne ho uno, non ne ho mai avuto uno.
Il preside mi guardò in silenzio inclinando il capo pensieroso.

Nezu: E come dovremmo chiamarti allora?

??: Qualsiasi nome andrà bene, non mi importa.

Nezu: Allora se non ti dispiace per ora terrai il nome di Mae.
Rimanemmo in silenzio. Io non avevo nulla da dire e loro non volevano iniziare il discorso. Era palese volessero informazioni ma non chiedevano nulla.
L'uomo dai capelli corvini si fermò in un angolo della stanza appoggiandosi al muro e osservandomi con occhi penetranti. Avevo sentito parlare di lui, eraser head, ma non credevo di poterlo incontrare. Anche se effettivamente era un professore alla Yuei, la scuola del preside Nezu.

Hawks: Sai vero perché siamo qua?

??: Ovviamente. Tu sei qua per avere informazione, il caro preside per soddisfazione personale e l'uomo là in fondo immagino sia qua per tenermi d'occhio.
Nezu saltò, letteralmente, su una sedia facendo comparire da non si sa dove una teiera e un paio di tazzine da the. Hawks invece si prese una sedia dal fondo della stanza iniziando finalmente a farmi qualche domanda ma la mia risposta era solo una.
No.
Voleva informazioni vitali. Nomi, numeri, indirizzi dettagli di documenti falsi, conti correnti, ogni cosa gli sarebbe stato utile per poter rintracciare i criminali e poterli assicurare alla giustizia.
Ma no, qualsiasi fosse stata lo sconto di pena, qualsiasi fossero stati i miei vantaggi non potevo tradire la mia famiglia, non lo avrei fatto per nulla al mondo.
Erano passate ore ma la mia risposta era sempre la stessa. No.
E a quel punto loro si stancarono.

Hawks: Mi spiace ma domani mattina allora verrai trasferita al carcere di massima sicurezza e poi espatriata negli Stati Uniti quando le pratiche saranno complete. Credo questo sia un addio.
Il suo volto era appena segnato dal dispiacere, cercava di non darlo a vedere ma nel profondo sapevo che avrebbe voluto avere altre risposte e potermi tenere al sicuro lì in Giappone.
Li vidi uscire dalla stanza e poi sospirai sapendo quale sarebbe stato il mio destino di lì a breve.

Lead me into the light - Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora