Capitolo 21 - Riflessione

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Le sue parole continuavano a rimbombarmi nella testa. A ogni passo potevo sentire la sua voce gridarmi nelle orecchie arrabbiata.
Sai quanti Hero stanno morendo ora?!
Ero scesa da quel tetto senza che io vedessi un singolo poliziotto o un Hero che "casualmente" passava da lì. Sembrava tutto troppo irreale, per questo presi la strada lunga confondendomi tra la gente per poi entrare in un vecchio magazzino prima di sparire nei condotti fognari.
Senza farmi notare ritornai a casa ma il viaggio lungo mi permise di poter riflettere su quello che avevo sentito.
Oltre ai fascicoli di quegli eventi di tanto tempo fa, Hirazaku in realtà aveva anche scaricato molte altre cartelle. La mia felicità di poter esporre ciò che era successo non mi aveva fatto notare questi piccoli dettagli.
Erano file delicati e specialmente pericolosi....
Nomi, indirizzi, test, quirk, ogni cosa un Hero cercava di tenere segreto. Nonostante la loro vita professionale fosse pubblica, chi stava dietro la maschera veniva protetto in modo che non si ritrovassero fan sfegatati o anche villain sotto casa.
E noi avevamo quei dati.
Quando aprii la porta di casa sentii distrattamente le notizie del telegiornale. Charles che russava da solo sul divano mentre gli altri due non erano in casa. Il volume era basso ma potei sentire banali notizie di cronaca e poi, alla fine, un qualcosa che mi bloccò nel mezzo del salotto.
Due Hero, abbastanza conosciuti nelle città limitrofe, erano stati trovati morti in casa loro. Nessun indizio sugli assassini, scene pulite e specialmente, nessuno si aspettava il loro destino.
Una notizia abbastanza strana considerando anche che non era la prima. Era un susseguirsi di incidenti simile in questi due giorni ma prima non ci avevo fatto caso e ora... Ora sembrava avere tutto un altro peso.
Stava davvero succedendo quello che Hawks mi aveva detto?
Mi chiusi in camera cercando di non pensarci. In tutti quegli anni non avevo mai pensato al peso delle mie azioni nonostante sapessi bene cosa i due uomini facessero fuori di casa. Rapine, estorsioni, traffici illegali, tutte le loro azioni non erano certamente legali e qualcuno ha sicuramente sofferto a causa nostra. Ma nessuno, o almeno nessuno che io sapessi, era mai direttamente morto a causa delle nostre azioni.
Era davvero causa nostra se quegli Hero erano morti? A causa mia?
Poco dopo Hirazaku rientrò in casa con tre borsine della spesa che sistemò diligentemente in cucina prima di tornare davanti ai suoi schermi.

??: Hey, non è che puoi darmi una mano?
Lui si girò sulla sedia guardandomi stanco, due grandi occhiaie sotto gli occhi.

Hirazaku: Dimmi, ma fai in fretta. Voglio chiudere questo algoritmo e poi andare a dormire.

??: Hmm... Potrei vedere i file che abbiamo preso? Ci sono dei rapporti che non mi tornano.

Hirazaku: Vuoi davvero farmi scavare nei file per tirare fuori un rapporto? Senti, sono stanco, perché non li guardi domani?

??: Ma è importante!
Hirazaku si massaggiò le tempie chiudendo gli occhi

??: Andiamo mi servono quei file.

Hirazaku: Non so chi di voi sia peggio! Tieni!
Mi lanciò una chiavetta con un piccolo pendente con una perla.

Hirazaku: Cercatelo da sola! Non ho tempo e voglia da perdere. Basta che entri nella seconda cartella.

??: Grazie.

Hirazaku: Si, ora lasciami dormire...
Presi la chiavetta fuggendo velocemente in camera per attaccarla al mio computer.
Quando inserii la chiavetta subito mi si presentò una finestra semplice. C'erano solo due cartelle. Una nominata semplicemente "Kanagawa", mentre la seconda non aveva un nome e provandola ad aprire mi continuava a dare un messaggio di errore. I file sembravano essere corrotti e non si potevano aprire. Un semplice errore che succedeva spesso copiando e incollando più volte i file ma non mi tornavano le cose.
Aprii più schede cercando di capire cosa ci facesse quella cartella corrotta nella chiavetta ma ogni mio tentativo sembrava inutile.
Forse quella di Hawks era un'accusa campata in aria? Ero sicura che quella chiavetta contenesse tutti i file quindi se non erano lì le sue accuse erano false.
Dopo parecchi tentativi falliti la cartella si aprì ma era... Una copia. Era semplicemente una copia dell'altra cartella.
Controllai file per file ma non sembrava esserci nulla di diverso e questo confermava ciò che pensavo. Eravamo certamente criminali ma non fino a quel punto.
Rincuorata leggermente dalla cosa, mi misi realmente a leggere alcuni rapporti.
Passarono un paio di ore e dopo aver letto innumerevoli file gli occhi iniziarono a bruciarmi. Non ero certamente abituata a vedere per così tanto tempo. Fortunatamente leggere non dava molti problemi con il mio quirk quindi avevo deciso di togliere gli occhiali per un po'.
Ma proprio mentre mi massaggiavo gli occhi, notai un file particolare. Una piccola cartella compressa sotto una miriade di file in una sottocartella di una sottocartella. Cosa ci faceva lì?
La aprii ma prima ancora di mostrarmi la finestra mi chiese una password. La schermata con una piccola filigrana oro, e scritto in inglese mi fecero subito capire che era stata messa da Charles e Tom.
Sicura digitai la password.
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Forse dovevano iniziare a pensare ad una password diversa perché la cartella si sbloccò immediatamente.
E al suo interno c'erano esattamente i file che Hawks mi aveva detto.

Lead me into the light - Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora