Capitolo 13 - Per un pelo

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Corsi rapidamente a casa e spalancai la porta come un tornado.
??: Chi di voi due coglioni si è lasciato sfuggire delle informazioni?!
Puntai immediatamente il dito verso Charles e Tom. Ero abbastanza sicura non fosse Hirazaku visto che non usciva mai da casa e per la maggior parte del tempo dormiva dentro la vasca da bagno.
Charles: Calmati, cos'è successo?
??: Al pennuto è arrivato un messaggio dove era venuto a conoscenza di luogo e orario del colpo di questa sera! Non credo proprio sia una coincidenza!
Immediatamente Charles si girò verso il compagno guardandolo in modo truce.
Charles: Ma quanto sei...
Si trattenne cercando di non imprecare per poi iniziare a parlare inglese lanciando qualche imprecazione ogni due parole. Era classico di lui, Charles è sempre stato un uomo calmo e paziente ma quando superavi il limite esplodeva iniziando a insultarti e tirare fuori ogni altarino. E ovviamente lo faceva in inglese con un marcato accento americano del Texas, suo paese natale.
Dopo una decina di minuti, dove rimasi in un angolo a tapparmi le orecchie, scoprii che era stato Tom a parlare. La notte precedente era ubriaco in un bar e il passa parola aveva fatto il resto.
Per fortuna non era stato seguito o saremmo già stati circondati e catturati.
??: Se vogliamo avere quelle planimetrie entro la fine della settimana deve essere fatto oggi, senza eccezioni.
Charles si massaggiò le tempie cercando di riflettere.
??: Dovremo solo modificare un po' il piano e specialmente partire subito...
In pochi minuti i due erano pronti a partire. Salirono sul loro furgoncino diretto verso l'impianto elettrico della banca dati.
* Tagliare l'elettricità ed entrare dalla porta laterale. Telecamere disabilitate e sensori a infrarossi messi fuori uso. Se si fossero fermati prima dell'ingresso della hall avrebbero evitato la pattuglia che girava ogni quarto d'ora. Ma alla fine sarebbero stati scoperti dalla ronda del corridoio due. *
Anticipare il piano era più complicato del previsto. Dai dati in mio possesso quella era l'ora perfetta e anticipare la nostra mossa significava agire con basse probabilità di successo.
Potevo calcolare e ricalcolare scenari ma se anche fossi riuscita a farli accedere alla stanza centrale ci sarebbe sempre stata l'incognita degli Hero.
Sapevano del nostro arrivo e nulla gli impediva di essere già sul posto.
??: Hirazaku, connettiti alla loro linea di telecamere, mi serve sapere se sono in arrivo ora gli Hero.
Ma fortunatamente non c'era la presenza di un solo agente. La banca dati non sembrava essere stata informata di un possibile furto. Forse attendevano noi per farci una trappola?
Era una possibilità ragionevole e dovevo tenere in considerazione la cosa.
* Disabilitati tutti i sistemi di allarmi, dovevamo entrare da una finestra del secondo piano sfruttando il punto cieco delle telecamere in un angolo dell'edificio.
Arrampicarsi sul graticcio dell'edera sarebbe stato facile, meno facile sarebbe stato invece schivare la pattuglia 12 e 17. Dovevano fermarsi nel corridoio per poi correre nella sala conferenze sul fondo. Così avevano un'alta probabilità di entrare nella stanza dei server senza essere notati. *
Non potevo calcolare tutto in quel momento. Purtroppo, l'incognita della presenza o meno da parte degli Hero mi apriva svariate probabilità che non potevo minimamente calcolare.
Ricalcolai il piano da eseguire comunicandoglielo attraverso l'auricolare. Se solo fossero stati soli questa sicuramente sarebbe stata la strategia perfetta da usare.
E tutto andò liscio come l'olio.
I sistemi di sorveglianza rimasero senza corrente e il generatore d'emergenza entrò in funzione ma in quel piccolo blackout Hirakazu riuscì ad infilarsi nei loro sistemi interni. Ogni allarme venne disabilitato e loro entrarono indisturbati.
Piccola scalata rapida ed entrammo silenziosamente nella grande sala dei server. Bastò una semplice pennetta drive per lasciare accesso al nostro hacker e recuperare tutto il necessario senza lasciare tracce.
Charles: Ancora nessun movimento?
??: No, non vediamo nulla dalla videosorveglianza...
Ma ovviamente non feci in tempo a finire la frase che una piuma rosa volò davanti alle telecamere nella loro direzione.
??: Arrivano!
Come ogni volta i due uomini aspettarono il mio conto alla rovescia scartando di lato attendendo la piuma che si conficcasse nel pavimento ma al mio via nessuna piuma arrivò.
Sembrava quasi avesse cambiato schemi...
Non riuscivo a vedere neanche l'ombra della sua presenza nelle telecamere, il che significava che se ne stava ben distante. Ma era riuscito ingannarmi e cambiare pian all'ultimo.
Questo non va affatto bene...
??: Ha cambiato schema, forse si è accorto che utilizzava sempre lo stesso schema.
Tom: Onestamente era ora, mi stavo un po' stancando!
Sentii l'uomo ridere sonoramente divertito. Era al settimo cielo solo perché il suo avversario ora poteva essere una potenziale minaccia.
??: Piano di riserva, non mi fido a uscire nuovamente dalla finestra, le probabilità sono drasticamente calate.
Charles: Ci dirigiamo nel seminterrato.
Pochi lo sapevano, ma proprio nel seminterrato erano presenti un paio di vecchi tunnel. Erano stati creati ancora prima di quella banca dati e non erano mai stati chiusi per poterli sfruttare durante la manutenzione dei caveaux.
Hawks comparve finalmente davanti le telecamere, il volto contratto dalla concentrazione mentre volava a tutta velocità per i corridoi esattamente nella loro direzione.
??: Lasciate stare l'incognito! Correte ora!
L'Hero non sbagliò una svolta come se qualcuno lo guidasse. Lo osservai attentamente notando che a ogni mossa dei due uomini lui prendeva una contromossa per poterli raggiungere prima.
Se lo avessi dovuto guidare io avrei esattamente fatto le stesse scelte, le probabilità di vittoria erano dalla sua ora.
Presi in mano un cuscino dal divano lanciandolo a terra.
??: Charles! Devi bloccare il corridoio A e solo dopo il B!
Tom: Ma noi siamo al D, perché mai non chiudere quello dietro di noi?!
??: Fallo, ora!
Charles creò lunghe spine di terra che bloccarono i due corridoi accanto a quello in cui stavano fuggendo. Sembrava inutile ma erano in realtà piccoli diversivi.
Chiunque ci fosse dall'altra parte non aveva considerato il fatto che io ero dietro i due uomini.
Ed effettivamente funzionò. Per un paio di secondi Hawks si fermò dietro di loro attendendo informazioni mentre si guardava intorno all'intersezione dei corridoi.
Sfruttando quel piccolo vantaggio i due si gettarono dentro il condotto sotterraneo non lasciando dietro di loro una singola traccia.
Erano sfuggiti per un pelo ma la cosa che mi fece preoccupare era che adesso dall'altra parte c'era qualcuno che stava facendo il mio stesso lavoro...

Lead me into the light - Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora