27. Una lezione da ripassare/2

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[Papà] [Lunedì pomeriggio 27/05/2019]

Vengo risvegliato dalla mia trance lavorativa, gli occhi fissi sullo schermo del portatile, dalle proteste di Luca. Piego la testa di lato, oltre lo spiraglio lasciato dalla porta dello studio scorgo Luca che picchia contro la porta del bagno. "Dai, muoviti!", insiste. Ah, si vede che Riccardo è ancora dentro. Mi alzo e raggiungo l'uscio.

"Be'?"

"E' da tre ore che dice che ha finito e che si sta asciugando, ma ancora non esce!", esclama Luca, concitato, si scalda sempre con poco.

"Riccardo, hai sentito tuo fratello", dico alzando la voce.

"Un attimo!", sbotta da dietro la porta. Sentiamo una serie di rumori, poi la chiave che gira nella toppa, la porta finalmente si apre. Tra vapori degni di una sauna, Riccardo fa la sua comparsa, in accappatoio. "Che impazienza, mamma mia", si lamenta, per poi allontanarsi verso la sua camera. Luca sbuffa ed entra, chiudendosi la porta alle spalle.

Torno al lavoro, ma appena mi seggo sento l'urgenza di andare in bagno anch'io. Mi trattengo ancora qualche istante, chiudo un paio di finestre aperte sul desktop, salvo un documento e lo chiudo, poi mi allontano e faccio per uscire, ma intanto Luca passa davanti la porta, ah, anche meglio, vado direttamente nel bagno grande, così poi torno subito nello studio.

Dopo essermi liberato la vescica, mi sposto vicino la porta, al lavandino, per lavarmi le mani, e subito scorgo un cellulare, dimenticato sul bordo. Forse è quello di Luca? Mi lavo le mani, le asciugo, stropicciando l'asciugamano alla mia sinistra, poi afferro il cellulare, con l'intenzione di riconoscerlo dalla cover, è quello di Ricky, ma nel far ciò si sblocca lo schermo, trovo una chat aperta di Whatsapp. Non posso fare a meno di guardare... In alto, leggo chiaramente "Anto". E in basso... una fitta corrispondenza, ma... c'è anche una foto. E sotto quella foto, i commenti di lei, tra cuoricini e altre faccine commosse. Un attimo... ma è un sedere.

E' il sedere di Riccardo. Con ancora visibili i segni del battipanni.

Riccardo si è fatto una foto e gliel'ha mandata?! Ma è scemo? E intanto... non m sbaglio, è evidente. L'ha scattata allo specchio del bagno, anche se non si vede in viso è chiaramente riconoscibile, tutto è riconoscibile. A questo punto non riesco a evitare di leggere i commenti sotto... la ragazza, Antonella, esprime solidarietà e commozione per il suo "povero culetto". Mi torna in mente la conversazione di prima... ha detto, mio figlio, che la ragazza si è messa a fare la crocerossina, preoccupata per lui... certo, se le manda queste foto, ci credo!

Ah, che razza di scemo! Che cosa deve pensare adesso?

Be'... forse la verità. La verità nuda e cruda è che Riccardo viene sculacciato da suo padre, e non qualche schiaffetto con la mano, no, subisce punizioni corporali a tutti gli effetti. Posso negarlo? No di certo. Eppure, non posso fargliela passare liscia. Una simile trovata... davvero un incosciente. L'avrà fatto per farsi consolare... certo, riesco a immaginare le sue intenzioni. Ma una cosa del genere! E poi... se le ha mandato questo genere di foto, avrà mandato anche... ah, non voglio pensarci. Ma ha sedici anni, cavolo! Non se ne rendono proprio conto di cosa significa? E dopo quello che ha passato con il casino in classe! Meno male che ha fatto la ricerca e che l'ha pure esposta ai suoi fratelli, a me e sua madre! Prima sta lì a parlare di pornografia... di foto rubate... e poi si mette a mandare foto simili!

Ah, devo andare. Ci penserò dopo. Cercherò di capire cosa è meglio fare. Punirlo? Sì, in qualche modo sì. Ma devo anche farlo ragionare. E poi, insomma, e che cavolo! Non può mica mettersi a sfruttare le punizioni subite per riconquistare la ragazza!

Per un attimo, ho la tentazione di lasciare il cellulare qui sul bordo del lavandino. Ma poi penso che potrebbe anche trovarlo Giulietto. Allora lo prendo con me, esco, vado dritto in camera di Riccardo. Dentro li trovo entrambi, alle rispettive scrivanie. Ricky sembra però che stia disegnando, invece di studiare. Tra la sedia e il suo sedere c'è un cuscino preso dal salone.

Le nuove regole di papà (vol. 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora