[Papà] [Sabato pomeriggio 29/06/2019]
E' proprio vero che finché non sei dentro una certa situazione, non puoi capirla. Ti accorgi del ripetersi di un fenomeno, fosse anche solo una sequenza numerica, solo nel momento in cui ti fissi e lo cerchi dappertutto. E quando hai affinato un po' di sensibilità verso una certa cosa, ti rendi conto come quella cosa, che magari affligge te – un problema cutaneo, un difetto corporeo – compare più e più volte, ripetendosi tra le persone, nella folla, in gente che altrimenti non degneresti di uno sguardo.
Fino all'anno scorso, non riflettevo particolarmente sulle dinamiche familiari, sul mio rapporto con i figli, sull'incastro tra i miei ruoli, insegnante, padre, marito. Mi lasciavo trasportare dal flusso caotico dell'esistenza, mettevo e smettevo panni, abiti, ruoli. Nessuna pianificazione, né retrospettiva. Un eterno presente che non si lascia acchiappare. Un'esistenza costituita da singoli problemi da affrontare, gesti, compiti, uno dopo l'altro: prepara la cena, porta i gemelli in piscina, sgrida il piccolo che non vuole alzarsi per andare a scuola, aggira le polemiche di Riccardo.
Poi... qualcosa è scattato, sul finire dell'anno scorso. Forse, è stato quel barlume di consapevolezza che mi ha colto l'ultimo primo giorno di scuola di elementari, quando ho accompagnato Giulietto, un commento apparentemente innocuo, casuale, proferito da una mamma nella folla. E ho capito che, travolto dal flusso, mi stavo perdendo ogni momento. Non mi stavo godendo il viaggio.
Ho cominciato a leggere. Libri, riviste, forum nel web. A riflettere. A confrontare. La mia famiglia, con i ruoli non proprio ordinari che io e mia moglie ci siamo ritagliati. Lei che esce la mattina presto e torna la sera. E io che alzo i ragazzi, li accompagno, li prelevo, preparo, sgrido, punisco. Eravamo così diversi dalle coppie di genitori che incrociavo ai colloqui con gli insegnanti?
Poi, forse, l'altra molla che è scattata. Quel maledetto Capodanno. Trentasei chiamate senza risposta. Trentasei tentativi di mettermi in comunicazione con Riccardo. Poi, quando ormai ero pronto a prendere l'auto e andarlo a cercare, chissà dove, perché quel "locale" che, laconico, aveva indicato come luogo di ritrovo, senza precisarne il nome, aveva poi lasciato il posto alla casa – senza genitori, ma fornitissima d'alcol – di chissà chi; è arrivato, recapitato e mollato davanti la porta come un pacco ingombrante da un corriere di fretta e disattento. E mentre perdevo la calma e avevo già in mente le lettere che compongono l'espressione "coma etilico", mia moglie se lo trascinava fino alla vasca da bagno, inondandolo d'acqua e concludendo che era "solo" una intossicazione alcolica, peggiorata dall'aver fumato chissà cosa.
E allora, nei restanti giorni di vacanza natalizie, la scuola chiusa, il pacco di temi rimasto, dimenticato, sulla scrivania dello studio, ho studiato, parlato, avviato un confronto con estranei ma solidali, giungendo alla conclusione che, sì, davvero, c'era bisogno di uno scossone, di uno shock, e che da padre sempre di fretta, disattento, avrei dovuto trasformarmi nell'esatto contrario, senza mezzi termini, ricorrendo a regole, disciplina, punizioni e sculacciate, nessuno escluso.
In quelle frenetiche settimane in cui leggevo di tutto e parlavo con chiunque, raccogliendo frammenti di vita, riflessioni così sorprendentemente vicine alle mie, la parabola esistenziale di chissà quanti padri che, come me, a un certo punto han deciso di fare inversione di marcia e provare quanto non avrebbero mai sognato di applicare in casa, ho poi raccolto la testimonianza di Carlo, il mio mentore a distanza nei primi mesi del mio ormai vecchio ma rivisto regime disciplinare.
E però, me ne rendo conto solo adesso... quant'è diversa la vita oltre lo schermo. Ho parlato con padri affettuosi e freddi, padri libertini pentiti e reinventatisi come autorevoli castigatori, ho parlato con padri navigati e altri alle prime armi, con mamme esperte, con padri separati e divorziati... ritrovarsi però catapultati nello stesso spazio e nello stesso tempo di altre famiglie, di altri genitori, figli, fratelli, altre dinamiche familiari simili eppure diverse... è tutt'altra cosa.
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Le nuove regole di papà (vol. 2)
Fiksi UmumItalia, 2019. Papà ha deciso di stravolgere la vita di famiglia, sottoponendo i suoi quattro figli a un regime di limitazioni, regole, castighi e punizioni corporali. A modo loro, i ragazzi si sono adattati al nuovo regime, cambiando le loro abitudi...