45. Visita a sorpresa

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[Papà] [Sabato mattina 8/06/2019]

Se pensavo che la mattinata avesse avuto abbastanza sorprese (come quella degli esami aggiunti da mia moglie, e la confessione di Riccardo), be', mi son dovuto ricredere poco dopo.

Tornato a casa, ho trovato un inaspettato silenzio. Mia moglie fuori casa, forse a correre, come la sua solita abitudine mattutina. E sì che non era più presto, con la colazione che ci siamo concessi e la discussione, poi, io e Ricky siam rincasati che la mattina era nel pieno del suo svolgimento.

Ho lasciato che Riccardo si isolasse, facesse qualunque cosa gli servisse per sfogare la delusione, la rabbia, la frustrazione, insomma, e mi sono precipitato nella camera dei gemelli, la prima dal corridoio, pensando di doverli buttare giù dal letto, invece li ho trovati svegli, in pigiama, seduti a terra vicino la TV, a giocare alla playstation, nel buio, mentre facevano colazione con latte e palline di cioccolato. "Mamma è andata a correre, tu non tornavi..." ha detto Luca, come per giustificarsi. Ho frenato la lingua, proferito un blando rimprovero, ho aperto la finestra e portato un po' di luce e aria fresca in camera, poi son andato a cercare il piccolo, trovandolo, sorpresa, nel lettone. Non lo faceva da un po'... tra i miei figli, Riccardo è sicuramente quello che più volte ha invaso il nostro talamo, e fino ai dodici anni, specialmente il sabato e la domenica mattina. I gemelli, abituati a condividere tutto sin dal primo respiro congiunto, non hanno mai preso simile abitudine, godendo della reciproca compagnia, senza sentire il bisogno di rifugiarsi nel lettone di mamma e papà. E il piccolo, be', l'ha fatto spesso e volentieri, ma da quasi un anno ha diradato sempre di più le visite mattutine, anche perché nella maggior parte dei casi cercava la presenza calda e confortante della mamma, che spesso non si faceva trovare.

Quando ho cominciato a pensare di mettermi a fare il bucato, cedendo alla noia, mia moglie ha fatto la sua comparsa, tornando accaldata e sudata. Prima di sparire in bagno, l'ho inseguita per casa, poi in camera da letto, dove ho cacciato il piccolo, che ancora poltriva tra le coperte, e poi nel nostro bagno privato in stanza, chiedendole perché non mi avesse detto nulla degli esami aggiuntivi per Riccardo. Prevedibile, la risposta: "Dato che hai sottovalutato le abitudini di Riccardo, tra alcol, sigarette e chissà che altro, meglio correre ai ripari". Ho aggirato la velata accusa – quanto ancora vorrà rinfacciarmi di averlo coperto, per le sigarette? – e le ho fatto notare che così ha tradito la fiducia di nostro figlio, ma a tal proposito è stata glaciale, tirando fuori quella maschera che, davvero, certe volte mi angoscia e mi fa domandare dove sia finita la ragazza del corso di yoga che mi aveva fatto perdere la testa. Qualcosa, però, di quella ragazza è rimasto, o almeno così mi è sembrato di vedere, una crepa nella sua maschera di ghiaccio. "Lo sai bene anche tu quanto è alto il prezzo che come genitori dobbiamo pagare per prenderci cura dei nostri figli, a costo di farci odiare". Sarà, ma a me è sembrata comunque una carognata. Poi, però, ha rilanciato. "Ho preparato il menu per stasera, ho fatto la lista della spesa. Fammi fare la doccia e poi andiamo". Il pensiero dell'imminente cena con la ragazza di Riccardo ha così lavato via qualunque amarezza, mentre lei si è concessa una doccia che l'ha anche sottratta alla possibile rimostranza di Riccardo (e che temo accadrà, prima o poi, in questa giornata).

Pensavo dunque di aver fatto il pieno di sorprese, e di potermi concedere un po' di riposo, staccare la spina e passare in modalità standby, attendendo pazientemente il sopraggiungere della sera. E invece... è suonato il citofono. Dall'altra parte dell'apparecchio, la voce dei miei genitori.

L'inattesa visita attira l'attenzione di tutta la famiglia. Uno dopo l'altro, sfilano tutti i miei figli, curiosi di apprendere chi è che di sabato mattina presto (secondo la loro concezione del tempo) ha pensato bene di passare e turbare la quiete. L'ultima ad arrivare è mia moglie, fresca di doccia, che sopraggiunge mentre i piccoli si lasciano coccolare dai miei genitori, e pure Riccardo non si sottrae. Non mi sfugge l'occhiataccia risentita che le indirizza, distrattamente, ma non appena si accorge dei nonni cambia espressione, non è il momento di fare polemica e litigare con sua madre.

Le nuove regole di papà (vol. 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora