[Giulietto] [Martedì mattina 4/06/2019]
Sono arrabbiatissimo e preoccupato. Manca pochissimo alla fine della scuola e mi sa che pure oggi ho preso una nota! Se papà lo sa... uffa! Io gliel'ho detto alla maestra di non mettercela, a me e Andrea! "Per forza deve mettercela? E' la fine della scuola!" E anche Andri ci ha provato a convincerla, le ha detto che non ha senso a scuola finita, che non stavamo facendo nulla di male, ma lei si è messa a urlare, che non ascoltiamo mai, che siamo dei bambini, che se anche stiamo finendo le elementari siamo rimasti dei mocciosi, ma uffa, perché deve pure dire queste cose! E poi ha cominciato a lamentarsi, a dire che tanto non ci succede niente, che non ci sono più i genitori di una volta, che la nostra generazione sta crescendo senza disciplina e così via, Andri ha sbottato che non è vero, io allora le ho detto che ha ragione Andri, e che se mi mette la nota e papà lo scopre poi me le dà! Ma poi mi sono reso conto di cosa ho detto... la maestra mi ha guardato sorpresa, e pure Andri ha balbettato qualcosa. Comunque quella nemmeno mi è stata a sentire, ha detto tipo "Ah, voglio vedermela tutta, magari è la volta buona che impari a comportarti" e poi ci ha fatto mettere in cerchio per suonare.
Insomma non ho capito se ci ha messo la nota o no, e le ho pure detto quella cosa di papi... vabbè tanto non la vedrò più. Tranne il giorno del saggio, in effetti, ma io non lo voglio fare, uffa, ecco un altro motivo per non andarci! Devo trovare il modo per saltarlo, a costo di farmi venire la febbre non lo so, uffa. Comunque anche se non volevo mi sono messo a suonare, ma non mi piace, le mie compagne si lamentano che esco fuori tempo, ma non è vero! E poi non riesco a concentrarmi, continuo a pensare a quello che è successo, uffa, devo dirlo a papi se no poi le prendo doppie, ma se magari non mi ha messo nulla? Magari alla fine glielo chiedo, per sicurezza...
Finiamo di suonare, finalmente, iniziamo tutti a rassettare le cose, metto il flauto nella custodia ed ecco che passa Pietro, è tornato dall'aula di canto, ah, sta scappando, dice che suo padre è venuto a prenderlo prima, uffa, oggi non ci siamo visti per niente praticamente, ormai mancano pochi giorni e poi forse non ci vedremo più, non è giusto.
"Ohi, Giulio". Eh? Mi volto, ah, è Andrea. Fisicamente è come me, solo che ha sia i capelli che gli occhi neri. E ha i capelli liscissimi.
"Andri, che c'è", gli dico, chiudendo lo zaino. Ci stiamo preparando tutti anche se manca ancora un po' prima della campanella.
"Senti, ma... cioè... secondo te la maestra ce l'ha messa la nota?" Ah cavolo, glielo volevo chiedere! Dov'è andata?
"Boh, non lo so, ma glielo diciamo? Dov'è?"
"E' andata in bagno, c'è il bidello alla porta, ma dice che dobbiamo tornare nelle nostre classi e poi da lì possiamo uscire alla campanella".
"Uffa, e quindi non lo possiamo scoprire", rispondo.
"Ma... invece... quella cosa che hai detto prima?"
"Cosa?"
Lo guardo, non dice niente, ma sta arrossendo, che strano. Si mette a sedere sul banco vicino, si guarda i piedi. Oh. Forse ho capito. Oh cavolo non dovevo dire niente!
"Ecco... il fatto che se poi ci mette la nota tu le prendi..."
"Speravo di poterla convincere", gli dico veloce, non voglio parlare di questo.
"Ah..." ecco che arrossisce di nuovo. "No, è che..."
"Bambini, forza, raccogliete le vostre cose e tornate nella vostra classe!", dice il bidello. Andrea salta giù dal banco.
"Dai, andiamo", mi dice, però dandomi le spalle, poi si affretta a prendere il suo zaino e va verso la porta, che strano, ma non è che magari le prende anche lui? Ah meglio non pensarci, ora invece devo trovare il modo di evitare che papi lo scopre se no sono fritto...
STAI LEGGENDO
Le nuove regole di papà (vol. 2)
General FictionItalia, 2019. Papà ha deciso di stravolgere la vita di famiglia, sottoponendo i suoi quattro figli a un regime di limitazioni, regole, castighi e punizioni corporali. A modo loro, i ragazzi si sono adattati al nuovo regime, cambiando le loro abitudi...