[Marco] [Mercoledì pomeriggio 8/05/2019]
"Ti ho detto di no!", sbotta mio fratello.
"Cazzo Luca, basta!", ribatto.
"Nooo! E che cazzo, mi capisci quando parlo?!"
"Sei un coglione, ecco cosa", lo insulto, a corto di argomenti. Anche Luca sembra aver esaurito le sue munizioni, incassa l'insulto, sembra voglia sputarne uno anche lui, ma alla fine non dice niente, lo guardo stringere i pugni, arrabbiato, poi, di colpo, si volta e scappa via dalla stanza, quasi sbattendo la porta. Cazzo no... se si mette a fare così poi papà si incazza e lo sculaccia di nuovo. Già ieri le ha prese... e infatti ora ne stiamo pagando le conseguenze.
Ah, che cavolo... vabbè, gli corro dietro, lo raggiungo a metà del corridoio, papà è chiuso nello studio, non voglio alzare la voce e farmi sentire.
"Dai bro, torna dentro", gli dico piano. Luca si ferma, mi guarda offeso, non dice nulla. "Dai. Senti, facciamo una prova, ok?"
"Ma che prova e prova?!", sbotta, scacciando la mano che stringeva il suo polso.
"Magari non si vede niente".
"Ma ovvio che si vede!"
"Ti dico facciamo una prova...", insisto.
"Uff, che palle che sei". Sbuffa, ma alla fine si fa convincere.
Rientriamo in stanza, la borsa della piscina è ancora a terra, aperta, il mio costume e il cambio sul letto di Luca, insieme ai suoi slip. Luca si ferma davanti la porta, gli dico di chiuderla, poi mi muovo verso il letto, afferro gli slip blu di Luca e glieli tiro, li prende al volo.
"Dai, provateli. Ti dico com'è la situazione, tranquillo". Luca si guarda il costume tra le mani, sembra arrossire, che scemo. "Dai!", lo incalzo.
"E va bene", ammette, sbuffando. In un unico gesto si abbassa i jeans e le mutande, poi li scalcia via, lasciandoli a terra, quindi si infila gli slip, un po' a fatica. Ah, li odio anch'io. Non capisco perché in piscina non possiamo mettere il parigamba, è aderente uguale, non ci impedisce di nuotare liberamente, e invece no, dobbiamo per forza mettere questi slip odiosi, strettissimi, mi sento sempre il culo di fuori, e poi davanti sto tutto schiacciato... poi quando arriviamo a bordo piscina e guardo gli altri ragazzi combinati allo stesso modo... ad alcuni, soprattutto i più grandi, si vede perfettamente tutta la forma del pisello... mi fa sentire sempre strano, non so, tipo a disagio. Poi guardo il mio davanti e, anche se mi sento schiacciato, è tutto piatto... mi fa sentire un bambino piccolo. Insomma posso capire Luca e si vergogna a metterselo, soprattutto se le ha da poco prese da papà.
"Allora?!" Ah, ero sovrappensiero.
"Ok, girati, fammi vedere, girati un altro po'..." Ok, in effetti traspare un po' il rossore, ma di pochissimo, cioè, io so che Luca è stato sculacciato e quindi riconosco il rossore che esce dai bordi e so che si tratta di sculacciate, ma chi non lo sa manco ci fa caso. No, meglio non dirlo a Luca, se no si fa ancora più paranoie e va a finire veramente che non vuole venire più. "Dai, secondo me sei a posto, non si vede niente", gli dico convinto.
"Sicuro bro?"
"Sicuro", confermo.
"Non lo so... io mi sento come se ho le chiappe di fuori..."
"E' solo una tua impressione", provo a convincerlo. Intanto, mi spoglio a mia volta e mi metto gli slip. Che fastidio però...
"Vabbè, senti andiamoci. Però la doccia non me la faccio!", esclama.
"Dai bro ma che dici?! Vuoi puzzare di cloro appestando la macchina di papà?"
"Non me ne frega niente!", sbotta. "Non ho intenzione di farmi vedere il culo mentre faccio la doccia".
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Le nuove regole di papà (vol. 2)
Ficción GeneralItalia, 2019. Papà ha deciso di stravolgere la vita di famiglia, sottoponendo i suoi quattro figli a un regime di limitazioni, regole, castighi e punizioni corporali. A modo loro, i ragazzi si sono adattati al nuovo regime, cambiando le loro abitudi...