«Tu potresti essere la mia salvezza» esordisco d'un fiato dopo aver cliccato la cornetta verde sulla schermata del telefono. Probabilmente sarò apparsa più disperata del previsto.
«Così mi lusinghi bellezza. Comunque ti chiamavo per chiederti se avessi finito con le tue compere e avessi voglia di raggiungerci, noi siamo ancora in spiaggia.»
«C'è Brian lì con te?» ignoro il suo invito, troppo impegnata a risolvere la situazione in cui mi sono cacciata.
«Chi?»
«Brian, il tuo amico. È lì con voi in spiaggia?»
«Lee, l'unico Brian che conosco è il mio vicino di casa. E per la cronaca, è morto tre anni fa.»
Alzo gli occhi al cielo, tentando di ricordare il nome di quel ragazzo ma con scarsi risultati.«Senti, non mi ricordo come si chiama. È alto, capelli e occhi marroni» faccio una descrizione molto approssimativa ma che spero possa bastare.
«Lo sai che hai appena descritto il 50% del miei amici?»
«Per l'amor di Dio Ethan, aiutami!» cerco di soffocare uno strido di frustrazione.
«Come faccio a capire di chi stai parlando? Ancora non so leggere nel pensiero.»
Per l'ennesima volta nel giro di cinque minuti, ricomincio a torturare il mio povero labbro inferiore sfilando via le pellicine con i denti, gesto che tendo a fare quando sono nervosa.
«Non lo so Ethan, so solo che in questo momento ho bisogno di lui» rivelo in una sorta di lamentela, seguita da un secondo di silenzio in cui in testa mi balena un dettaglio che mi affretto a rivelare. «Ha un braccio completamente tatuato.»
«Mh» mormora il ragazzo dall'altra parte del telefono, per poi concludere. «Ma parli di Ryan?»
«Cazzo si, Ryan! È lui! Dimmi che è lì con te» non posso fare a meno di esultare e trattenere un piccolo salto di gioia.
«Non ci posso credere» dice allora Ethan, quasi in un filo di voce.
«Che succede?» corrugo le sopracciglia per via del suo cambio di tono, che adesso appare quasi sconvolto.
«Dimmi che non è vero.»
«Ma cosa?»
«Io sapevo che sarebbe successo.»
«Ma di cosa stai parlando Ethan?!» sbotto perdendo la pazienza. Che parli chiaro!
«Io sapevo che a furia di andare a letto con tutti ti saresti innamorata di uno di loro, prima o poi.» Le sue parole mi lasciano di stucco. Perdo per un attimo la capacità di ragionare e comprendere l'assurdità appena detta.
«Che droga hai preso?» E' la sola cosa che riesco a dire, più confusa che mai.
«Ma magari! Almeno non avrei avvertito così tanto il dolore dovuto alla consapevolezza che la mia migliore amica, la ragazza che conosco da quando eravamo spermatozoi, mi ha rimpiazzato con il suo nuovo ragazzo, che per di più è Ryan! Ne avessi almeno scelto uno più figo di me!» Sbatto le palpebre un paio di volte e cerco di tradurre il discorso assurdo che mi è stato appena fatto.
«Ethan, ti devono ricoverare in psichiatria secondo me.»
«Adesso pure per il culo mi prendi?»
«Ma di cosa stai parlando?» esclamo spalancando il braccio sinistro, sempre più perplessa. «Non sono mai andata a letto con quel troglodita, e non è il mio ragazzo! Per carità! Come ti vengono in mente certe cose?»
«Ti chiedo io di scendere in spiaggia e mi dici che devi comprare gli assorbenti, ma appena scopri che c'è Ryan metti la quinta e ti precipiti qua. Hai infranto il mio cuore!» Riesco a immaginare il mio amico impegnato a gesticolare con fare melodrammatico e teatrale. In questi atteggiamenti mi ricorda vagamente Rachel, forse è questo il motivo per cui entrambi vadano così d'accordo.
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Alive
RomanceKaylee Carter aveva solo dodici anni quando sua mamma venne a mancare. Da quel giorno niente fu più lo stesso, tutta la realtà a cui si era abituata si sgretolò in uno schiocco di dita. Sette anni dopo, Kaylee non è più la bambina vivace di un temp...