«Kaylee?» Mi risveglio dallo stato di trance in cui ero entrata nel momento in cui Ryan mi aveva spiegato cosa fosse successo.
Christine ed Helia hanno fatto un incidente e la situazione non è delle migliori.
Giro il capo e incrocio lo sguardo perplesso di Rachel, segno che non ci stesse capendo niente. Lancia un'occhiata verso la direzione in cui qualche secondo fa Ryan ha sgommato via, scomparendo dalla nostra vista. «Come conosci la madre di Ryan?»
Deve avermi seguito, finendo per origliare tutta la conversazione. «Kaylee?» mi richiama nuovamente scuotendo la mano di fronte alla mia faccia dopo che ha avanzato di qualche passo. Sono perfettamente vigile, solo solo... spaventata, spaventata che Christine possa... Dio, non riesco nemmeno a pensarlo.
«Io...» Non so cosa dire, è successo tutto talmente in fretta da non lasciarmi il tempo di metabolizzare niente come si deve. Così eccomi impalata in mezzo alla strada a non sapere né cosa dire né cosa fare.
Rachel si avvicina e appoggia una mano sulla spalla. «Dimmi la verità» prosegue, «Il bambino a cui fai da babysitter, quell'Helia, è il fratello di Ryan? Quello di cui parlava poco fa?»
Annuisco, in parte sollevata dal fatto che ci sia arrivata da sola, in parte dispiaciuta per averglielo lasciato scoprire così, e leggo lo stesso nei suoi occhi.
«Perché non me l'hai detto?» È ferita, lo capisco dal tono di voce ma il suo palmo non abbandona la mia spalla, manifestando la sua vicinanza. Rachel è sempre stata così: disponibile a mettere sempre al primo posto i bisogni degli altri e poi i propri.
È ferita perché, ancora una volta, le ho tenuto nascosta parte della mia vita, parte delle cose che mi accadono e che, normalmente, si condividono tra migliori amiche.
In realtà non esiste un motivo particolare per cui gliene abbia parlato. Be', all'inizio mi sono ritrovata quasi costretta a mantenere il "segreto", ma a lungo andare non ci ho fatto più tanto caso e non ho più trovato occasione per dirglielo perché, effettivamente, ho smesso di dare peso alla questione. D'altro canto non sono nemmeno abituata a confidarmi, tendo più ad ascoltare che a raccontare.
«Mi dispiace, non ci ho pensato» è l'unica cosa che riesco a dire. Vorrei formulare una frase più completa, che esprima meglio quello che provo, ma in questo momento non riesco a elaborare parole che si distacchino tanto dal pensiero che sta disorientando completamente la mia testa: Christine è in pericolo di vita.
La mia amica sospira, rassegnata. «Vieni con me.»
Inarco le sopracciglia, non capendo, così lei aggiunge: «St. Felicity, no? Ti do uno strappo. Forza, andiamo.»
Mi stava dando un passaggio fino all'ospedale. «Grazie Rachel, grazie davvero» affermo abbozzando un sorriso di immensa gratitudine. Nonostante tutto lei c'è e ci sarà sempre per me. A volte mi domando se merito davvero un'amore come il suo.
In un men che non si dica ci fiondiamo in macchina e partiamo. L'ospedale dista solo un quarto d'ora che la mia amica riduce a cinque minuti per la velocità a cui andavamo. Durante il tragitto nessuno ha osato parlare. Non so cosa sia passato nella testa a Rachel, ma io ero troppo impegnata a tenere a bada l'ansia per riuscire a sostenere una qualsiasi conversazione.
Ti prego, fa che vada tutto bene.
«Non conviene che lasci quello in macchina?» suggerisce indicando il panda che mi sono portata dietro fino a quel momento, dopo aver abbassato il finestrino per attirare la mia attenzione. Torno velocemente sui miei passi ma, quando riapro lo sportello, mi viene in mente un'idea, così lo richiudo.
«Penso che a Helia possa far piacere.»
Rachel sorride. «Fammi sapere come stanno.»
«Lo farò. Promesso.» Infine riprendo a correre e a precipitarmi dentro la struttura dell'ospedale. Mi faccio rivelare dal centralino che Helia si trova ricoverato nel reparto di Ortopedia Pediatrica mentre Christine è stata trasferita d'urgenza in sala operatoria.
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Alive
RomanceKaylee Carter aveva solo dodici anni quando sua mamma venne a mancare. Da quel giorno niente fu più lo stesso, tutta la realtà a cui si era abituata si sgretolò in uno schiocco di dita. Sette anni dopo, Kaylee non è più la bambina vivace di un temp...