Ryan's pov
Sto scrollando la pagina principale di Instagram comodamente sdraiato sul letto dell'appartamento di Ethan dentro il dormitorio della Golden Oaks quando l'ennesimo rimprovero del proprietario di casa squarcia l'aria.
«La vuoi aprire quella finestra?! Se no mi intossichi la stanza!» Per la terza volta nel giro di cinque minuti, Ethan ammonisce Mason che se ne sta beato a fare avanti e indietro per il salotto mentre fuma, senza preoccuparsi del tanfo di sigaretta che si era propagato per tutto l'appartamento. Lui però non sembra intenzionato ad ascoltarlo, troppo preso dai messaggi sul cellulare che lo hanno intrattenuto nell'ultima mezz'ora a questa parte.
«Ho capito» sbuffa Ethan, mettendo in pausa la play e alzandosi dal pouf dopo avervi adagiato sopra il joystick. Spalanca la finestra e strappa dalle mani il telefono a Mason.
«Jenny? E chi è questa adesso?» chiede, dopo aver letto il nome della ragazza con cui non aveva smesso di messaggiare.
«Una mia collega, mi ha chiesto aiuto per un argomento.»
Guardo l'orario. «A mezzanotte e mezza?» Improbabile che le stia spiegando qualcosa a quest'ora.
«Ma tu non eri impegnato con Rachel?» indaga Jason, fin ad adesso rimasto in disparte ad ascoltare.
«Quale impegnato» risponde di getto Mason, sedendosi sul letto accanto a me. Fa l'ultimo tiro e poi spegne la sigaretta nel posacenere. «Ci ho scopato un paio di volte, niente di più.»
«In realtà ha smesso di farsela perché adesso lei se la fa con Robert Miller» ghigno tirando un leggero calcio sul fianco del mio amico, che mi diverto a prendere per il culo. «E' geloso e quindi ha deciso di cambiare scopamica.»
«Tua sorella è gelosa» ribatte lui, prendendola seriamente. Lo deduco dallo sguardo che ha reso più affilato. «Tra me e Rachel non c'è mai stato niente di serio, per cui siamo entrambi liberissimi di scegliere con chi andare.»
Lancio uno sguardo di intesa a Jason, che sono sicuro stia pensando quello che penso io. Jenny non è altro che un passatempo per distrarsi da quella ragazza che lo ha bidonato quando ha conosciuto Robert Miller alla festa di Lily, e si vede lontano un miglio che al mio amico la cosa sembra infastidire. Non so cosa abbia combinato con quella ragazza, ma sapevo che a furia di andare a letto sempre e solo con la solita persona in qualche modo avrebbe sviluppato una sorta di attaccamento nei suoi confronti. Ma è un bene che si siano allontanati ora, prima ancora che questa vicinanza che si tramutasse in qualcosa di più profondo e decisamente ingestibile.
«Va be', mi sa che vado adesso» annuncio alzandomi dal materasso dopo essermi stirato la schiena.
«Di già? La mamma ti ha messo il coprifuoco?» mi prende in giro, per ripicca, Mason. Gli rivolgo un dito medio mentre mi dirigo a recuperare la giacca. Faccio un saluto generale ed esco dal dormitorio, per poi incamminarmi verso la moto.
Nel campus domina il silenzio più tombale ed è questo stesso silenzio, insieme all'oscurità della notte, che mi accompagna lungo tutto il tragitto verso casa.
Trascorrere una serata tranquilla in compagnia dei miei amici mi ha fatto bene, mi ha fatto staccare la spina interrompendo quel flusso di corrente che alimenta tutti quei pensieri che, in un modo o nell'altro, tornano sempre all'immagine che mi si è presentata qualche sera fa nel bagno del Tipsy: i lividi sul braccio di Kaylee.
Scoprire e trovare quei marchi era l'ultima cosa che mi sarei aspettato. Le ho chiesto cosa fossero nella speranza di essermi sbagliato perché non potevo aver visto quello che ho visto. In un primo istante mi sono rifiutato di credere che quei lividi fossero veri anche se, dentro di me, avevo già preso questa consapevolezza. Le dita stampate intono al polso e quell'enorme segno viola che si allargava per buona parte dell'avambraccio non erano dovuti a una caduta o a qualche incidente, chiunque avrebbe capito che sono stati inflitti da qualcosa. O meglio, da qualcuno, e questo pensiero non ha fatto altro che rimbombarmi nella testa il giorno a venire. Qualcuno ha alzato le mani a Kaylee e lei non aveva la minima intenzione di dire chi è stato.
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Alive
RomanceKaylee Carter aveva solo dodici anni quando sua mamma venne a mancare. Da quel giorno niente fu più lo stesso, tutta la realtà a cui si era abituata si sgretolò in uno schiocco di dita. Sette anni dopo, Kaylee non è più la bambina vivace di un temp...