Capitolo 24

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«Helia stava annegando» rivela d'un fiato. Istintivamente schiudo le labbra e sollevo le sopracciglia, colta da un improvviso spavento mischiato a sorpresa. Attendo che continui.

«Non so come sia caduto in piscina, e mi ci è voluto un bel po' di tempo per convincere Ryan che non è stata colpa sua», guardo d'istinto quel ragazzo che sta osservando, in questo momento, il suo fratellino scatenarsi a ritmo di musica. «Comunque, mi sono precipitata in acqua e l'ho preso. Era svenuto e non respirava Kaylee, in quel momento mi sono sentita morire» sottolinea marcando il tono della voce mentre torna a guardarmi negli occhi.

«Ho detto a Ryan di chiamare il pronto soccorso mentre io cercavo di rianimarlo. Per fortuna sapevo quali manovre fare e quando ha iniziato a tossire sono scoppiata in lacrime. Avevo veramente il terrore di averlo perso per sempre.»

Ho i brividi. Mi è passata anche la fame.

«I-io non pensavo, mi dispiace davvero Christine» le parole inciampano tra di loro quando provo a esprimere il mio sincero dispiacere. Sapevo che non avrei dovuto trasgredire, ma sentirne la motivazione mi ha lasciato un gusto amaro in bocca.

«Stai tranquilla Kaylee. Per fortuna non si è concluso in tragedia, ma da quel giorno ho paura a lasciare Helia fare il bagno da solo senza la mia supervisione.» Poi, aggiunge: «Il motivo per cui non ho detto niente alla signora Emily è perché la conoscevo da anni e sapevo che non avrebbe mai permesso che a Helia potesse accadere qualcosa. Quando invece ho scoperto di te, be', ammetto che ero tentata dal licenziarti, ma ho deciso di darti un'altra possibilità perché mi trasmettevi una gentilezza d'animo e una responsabilità che è raro trovare al giorno d'oggi. Alla fine diciamo che ho fatto la scelta giusta. Adesso mi fido pienamente di te Kaylee.»

Nonostante le sincere rassicurazioni mi sento davvero mortificata. Non avrei mai dovuto lasciarmi convincere da Helia, cosa cavolo mi era passato per la testa quel giorno?

Kaylee sembra notare il mio cambiamento d'umore, adesso visibilmente deflesso. «Cara davvero, stai tranquilla. So che hai capito l'errore, non hai motivo di rimuginarci sopra. Preferirei che evitassi, in futuro, di far entrare di nuovo Helia in piscina, ma se proprio quella peste dovesse convincerti non te ne fare una colpa. So che con te è al sicuro» e mentre cerca di consolarmi adagia un suo palmo sul mio dorso. Stringe la mia mano intorno alle sue dita e mi regala un sorriso confortante, che ricambio cercando di dimostrarle quanto io apprezzi la seconda possibilità che mi ha concesso.

Poi, un sospiro sfugge dalle sue labbra. «Mi dispiace per quello che ha fatto Ryan.»

Corrugo le sopracciglia. «Di che parli?»

«Se mi ha detto che hai fatto fare il bagno ad Helia c'è solo un motivo» inumidisce il labbro inferiore con la lingua prima di aggiungere:  «E so che sai anche tu qual è.»

Sbatto le palpebre un paio di volte. L'ha fatto per farmi licenziare, ma non credevo che anche Christine conoscesse le reali intenzioni del figlio. Questa donna non smette di stupirmi.

«Purtroppo è una storia che si ripete da anni. Non sei la prima babysitter che arruolo, solo che tutte le altre, in un modo o nell'altro, dopo un po' non si facevano più vedere né sentire. E so che dietro le loro improvvise "scomparse" c'era Ryan.»

Incuriosita dall'argomento, cerco di tenere a bada la lingua ed evitare di formulare domande indiscrete. Spero quindi che Christine, spontaneamente, vada più a fondo. Sapevo di non essere l'unica babysitter ad aver messo piede in questa casa, Helia se l'era lasciato sfuggire un giorno, ma non ho mai compreso il motivo per cui tutte se ne sono andate, o meglio, Ryan le abbia cacciate via.

«Mi dispiace tanto che ci abbia provato anche con te.» Sorrido delusa quando penso che non avrei raccolto ulteriori informazioni a riguardo. Speravo che Christine si lasciasse scappare più cose. Di solito non sono un'impicciona, ma quel ragazzo tatuato mi intriga come poche cose al mondo.

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