Riconoscerei la sua figura minuta tra mille, i suoi capelli dorati e i suoi occhi color cielo in tempesta. E' china sulla tomba di sua madre, mentre muove le labbra in dei sussurri. Guardo questa figura e il mio cuore di spezza ancora di più. In questi mesi, posso dire di essere andato avanti. Rio, il mio padre biologico, continua a dire che mi vede sempre più spento, senza sentimenti. Quattro mesi fa, sono andato a vivere da mio padre e mi ha confessato una cosa alquanto particolare.
4 mesi prima
Percorro il perimetro dell'enorme stanza da letto, che Rio mi ha dato. Sto vivendo a casa sua, dopo aver scoperto i vari tradimenti, il tradimento di mio padre, il tradimento di Roxy, che credevo fosse come un mamma, persino il tradimento di mia sorella. Per completare il tutto, il tradimento della ragazza che amavo. Sono riuscito a superare tutto, solo con l'aiuto del mio vero padre. Lui mi è stato affianco e mi ha aiutato a non ricadere nel limbo del dolore.
«Figlio mio», non mi sono ancora abituato a sentirmi chiamare così da lui. Ora che lo osservo bene, noto la netta somiglianza con lui, lo stesso taglio di occhi e lo stesso naso delineato. «Dimmi.»
«La cosa che devo dirti, non è una cosa bella. Voglio che tu sappia, che non te l'ho detto, perché non lo ritenevo opportuno e perché ci conosciamo veramente solo da poche settimane. Ma ho capito che mi posso fidare di te.» Incomincia a dire mentre si siede sul mi letto a due piazze. «Ti puoi fidare papà, sei la mia unica famiglia», dico, lui mi sorride.
«A proposito di questo, non dovresti prendertela con Roxy e tua sorella, loro non ne sapevano niente, loro non avevano scelta, era giusto che te lo dicesse tuo padre, non loro. Marilin ogni giorno mi chiama, vuole che rincominci a parlare con lei. Ci tiene tanto a te e tu lo sai. Non parli più neanche con il tuo migliore amico, tra l'altro mi sembra un po' strano. »
Mi sono allontanato da tutti, probabilmente perché ho paura che mi possano ferire di nuovo, che devo ripassare tutto il dolore che ho provato in queste settimane, in questi giorni. Stavo pensando di ritornare a parlare con Mar e con Rob, loro non c'entrano, è vero.
«Ci penserò.» rispondo vago, lui annuisce e basta. «Quindi, cosa dovevi dirmi», il suo sguardo saetta da me al pavimento. Percepisco che è agitato .
«Sai che il mio lavoro non è molto legale, anzi per niente. Sai anche che sono un criminale, però non sai che tipo di criminale sono. Ci sono diversi tipi di criminali come: i ladri, gli stupratori o i killer. Beh io sono un mafioso.» Sputa fuori, sapevo che era un criminale, sinceramente non sono mai entrato così a fondo per capire cosa facesse di lavoro. Non so che pensare, un mafioso. Anche la ragazza che amavo è una criminale, ma so, nonostante tutto, che non è cattiva, che lei non ha scelto questa strada, che lei non vorrebbe mai fare del male.
«Okay, voglio imparare, sei la mia unica famiglia, quando ti sposterai, dovrò spostarmi anche io. Quindi voglio imparare, voglio farlo con te.»Non so perché ho scelto di entrare in questo mondo, ma voglio aiutarlo. E' l'unica persona di cui mi posso fidare al momento.
«Ne sei sicuro, se entri è difficile uscirne, quasi impossibile», pronuncia, io annuisco deciso.
«Voglio entrarci, voglio combattere con te», lui non sembra molto convinto.
«Secondo me stai prendendo una decisione troppo affrettata, essere dei criminali non é semplice, implica anche avere sulla coscienza corpi e tanti morti, io non so se sei pronto». Neanche lei era pronta, ma è stata introdotta in questo mondo. «Sono pronto», lui annuisce.
Mi sono allenato tutti i giorni, per cinque ore, in questi quattro mesi, ho partecipato ad alcuni affari e ho capito come si lavora. Papà dice che sto facendo ogni giorno sempre più progressi, che sono diventato molto bravo a combattere, ma afferma che sono ancora più bravo a manipolare con la mente.
Kylie si alza distrattamente da terra, dove era seduta davanti a sua mamma. Quando aveva scoperto della sua morte se n'è andata via subito, ha lasciato tutti e se n'è andata. Non la biasimo, era sua mamma e io me ne ero andato via, non l'ho neanche salutata. Si avvicina sempre di più a me, io per sbaglio spezzo un rametto di legno e lei si volta verso la mia direzione. I suoi occhi si incontrano con i miei, è sorpresa. Mi giro di scatto e raggiungo la mia macchina.
Siamo atterrati qui a Milano una settimana fa, papà hai dei conti in sospeso con una banda. Prima che partissimo mi ha detto che non era sicuro di portarmi con lui, ha detto che probabilmente non avrei accettato. Dobbiamo combattere contro la famiglia Genovese mi ha detto, contro Kylie. Abbiamo dei conti in sospeso, cose successe anni prima. Quando aveva rapito Kylie, non l'aveva neanche sfiorata, perché sapeva che ci tenevo, quindi ha deciso di non sfruttare un'occasione d'oro, per me. Ho accettato, ho accetto di combattere contro di lei, non per ripicca, ma perché voglio aiutare veramente mio padre e sono sicuro che grazie a me, riusciremo a vincere.
«L'hai vista?» chiede Rio, io annuisco. «Cosa vuoi fare con lei?» Chiedo.
«Ucciderla». Risponde truce.
Spazio autrice
Ciao!
I capitoli li pubblicherò ogni martedì e venerdì.
Tiktok Ginevracolomboooo
Grazie💛
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Un'altra volta mia
RomanceCONTINUO DI "FAMMI TUA" Kylie Genovese una ragazza di diciotto anni, con un passato difficile che ormai é diventato il suo presente e il suo futuro. Dopo due anni passati in Alaska, dove ha incontrato un affascinante ragazzo con cui ha condiviso tu...