Sono passate due settimane dal nostro bacio, ricordo ancora il sapore dolce delle sue labbra.
Non ci siamo più visti, ne sentiti.
D'altronde non mi aspettavo di più. Abbiamo fatto uno sbaglio tutti e due, siamo ricaduti nelle nostre tentazioni. Lui la mia, io la sua.Ma mi mancava così tanto sentirmi bene, come solo lui sapeva farmi sentire. Per un minuto , un singolo minuto in cui le nostre bocche sono entrate in collisione, sono stata bene.
Ci serviva a tutti e due, era come un bisogno naturale.
Sza suona dal mio telefono, leggo il mittente e vedo che è la mia amica.
« Ali ciao!» Dico.
« Preparati tra un'ora sono da te, andiamo a una festa.» Non mi da neanche tempo di ribattere che ha già attaccato. Ogni volta che mi invita alle feste mi sorprende, siamo molto amiche, ma lei ha altri amici , amici normali, con cui uscire senza problemi; invece invita sempre me. Gliene sono grata, così grate che non mi ha giudicata dalla copertina, che è rimasta al mio fianco nonostante tutto.
Indosso un vestitino verde speranza, con la schiena scoperta e i tacchi neri.
Oggi voglio sentirmi una persona normale, non voglio preoccuparmi di niente. Voglio solo divertirmi.
La festa si trova a casa di un certo Alessio, un compagno di università di Alyssa. Lei ha avuto la possibilità di studiare, di andare all'università e crearsi una carriera.
Io non ho mai avuto questa possibilità, non ho mai avuto la scelta di studiare.
La casa pullula si gente, la musica è così forte che fa venire il mal di orecchie. La mia amica afferra la mia mano, superiamo la fila per entrare in casa, prendendoci insulti dai ragazzi in fila. Arriviamo davanti al bodyguard.
« Ciao Mason.» Lo saluta la mia amica, lui apre la catenella rossa che hanno messo per impedire alle persone non invitate di entrare.
« Ciao Alyssa. Entrate pure.» Ci sorride e noi entriamo.
Guido avrà più o meno ventiquattro anni, ha un fisico palestrato, adatto per il lavoro da bodyguard.
« Come lo conosci?» Chiedo, lei mi fa un sorrisetto furbo e capisco tutto.
« È la guardia di Alessio, sono venuta qui qualche volta, io e Alessio ci conosciamo da quando avevamo cinque anni. Inizialmente c'era un'altra guardia, poi hanno preso Mason, era molto giovane quando ha iniziato. Abbiamo solo sei anni di differenza, ma mi è sempre piaciuto. Ultimamente quando venivo qui, notavo i suoi occhi su di me. L'ho incontrato una sera in un pub e ci siamo baciati, ero ubriaca, avevo chiuso da poco con il mio ex...» Spiega.
« E siete finiti insieme.» Concludo io. Lei annuisce.
« Beh amica ti sei presa un gran bel pezzo di manzo.» Sorrido, lei mi abbraccia.
Ci dirigiamo subito al bar, prendo qualche drink e poi ci spostiamo in pista. Balliamo e beviamo, beviamo e balliamo.
Così per minuti interminabili, finché mi stanco e vado a sedermi su un divano. Ho di fianco a me due ragazzi che si stanno divorando la faccia.
Sbuffo guardandoli e afferro un bicchiere rosso posto sul tavolo, non so di chi sia e non so neanche cosa ci sia dentro, ma lo ingurgito subito.
Alyssa è sparita con Mason, gli ho visti parlare e ho deciso di dargli un po' di privacy.
La testa inizia a girarmi, ma non ci faccio caso, davanti al divano in cui sono seduta, c'è una poltrona appena occupata da un ragazzo.
« Hey.» Mi dice, ha gli occhi azzurri. O forse sono marroni. La vista mi sta giocando brutti scherzi, sarà sicuramente per la stanchezza, in questi giorni mi sto allenando molto.
« Ciao.» Dico. Lui viene a sedersi affianco a me, visto che i ragazzi che si stavano baciando se ne sono andati.
« Come ti chiami?» Chiede. Sto per dirgli il mio nome, quando mi fermo. Questa sera non voglio essere io, voglio essere una ragazza normale, una ragazza che può uscire senza avere paura di essere rapita da uno dei nemici di mio padre, una ragazza che non ha la preoccupazione che quando torna a casa può trovare la sua famiglia morta.
« Giorgia.» Dico il primo nome che mi è venuto in mente.
« Ciao Giorgia.» Io gli sorrido, perché non ho voglia di risalutarlo.
« Hai sete?» Chiede, effettivamente ho un po' la bocca asciutta. Annuisco.
« Nel piano di sopra fanno dei drink pazzeschi, non tutti possono accederci.« Mi fa l'occhiolino. Non mi interessa se ci sta provando con me, io ho sete e quindi lo seguo.
Mi prende la mano e mi guida tra le persone, arriviamo davanti alla scalinata e ho una forte fitta alla testa.
« Forse è meglio se mi vado a sedere da qualche parte.» Dico, ma il ragazzo mi trascina su per gli scalini, io provo a dimenarmi ma la sua presa è forte.
Se fossi lucida sarei in grado di liberarmi e di stenderlo a terra, ma sono così stanca.
Sono così stanca che il mio corpo potrebbe cedere e potrei addormentarmi su queste scale.
Sono così stanca che la mia mente non vede l'ora di non produrre più pensieri. Non produrre più pensieri per sempre.
Arriviamo lungo un corridoio.
« Cosa vuoi fare?» Chiedo mentre mi guida.
Spalanca una porta e vedo un ragazzo in piedi, girato verso di noi, con una ragazza inginocchiata davanti a lui. Il ragazzo alza la testa, i nostri occhi si incontrano e sussulto quando riconosco il suo marrone.Elias.
Scaccia via la ragazza e si risistema i pantaloni, ma io continuo ad indietreggiare.La ragazza si pulisce la bocca con la mano, muove i suoi capelli biondi e poi se ne va.
« Chiamami Elia.» Gli dice, sbagliando pure il suo nome.
Elias viene dinanzi a me e posa le sue mani sulle mie braccia, io mi sposto.
« Kylie, Kylie, stai bene?» Dice vedendo la mia espressione sbigottita.
« Kylie? Ma non ti chiami Giorgia?» Chiede il ragazzo.
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Un'altra volta mia
RomanceCONTINUO DI "FAMMI TUA" Kylie Genovese una ragazza di diciotto anni, con un passato difficile che ormai é diventato il suo presente e il suo futuro. Dopo due anni passati in Alaska, dove ha incontrato un affascinante ragazzo con cui ha condiviso tu...