Capitolo 30

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Kylie pov

La luce forte della televisione mi acceca gli occhi, é solo pomeriggio ma ho già chiuso tutte le persiane e le tapparelle della mia camera. Forse dovrei alzarmi dal mio letto, ho passato tutto il giorno qui ad alternare "Abiti da sposa cercasi" e "Il boss delle torte". Sprofondo con il viso nel cuscino e mi riposo un po' gli occhi.« Kylie.» Qualcuno mi sta scuotendo, mugugno qualcosa e mi giro verso la persona che ha disturbato il mio sonno. Mio fratello é sul mio letto mentre mi guarda strano.« Cos'hai da guardare?» Dico esausta.« É un porcile qui dentro.» I piatti sono sparsi per il letto e il pavimento, i vestiti sono impilati sopra una sedia rosa e c'è una puzza di chiuso.Sbuffo, guardo l'orologio e capisco perché mio fratello mi ha chiamata, ho dormito per più di dodici ore e ora é mattina.Mi alzo dal letto e vado in bagno, mi faccio una doccia restaurante e poi sistemo la mia camera, ripongo nell'armadio i miei vestiti e porto i piatti in cucina.« Oggi esci di qui», mi impone mio fratello, scuoto la testa non ho voglia di uscire, di incontrare le persone.« Andiamo da qualche parte io e te», non posso dirgli di no, ultimamente non stiamo mai insieme e mi fa stare male questa cosa.Annuisco, mi metto una tuta comoda e prendiamo la mia macchina.« Dove vuoi andare?» Chiedo, lui sta scrollando le storie Instagram dal suo Iphone.« Al centro, devo prendere delle cose per la partita di domenica.» Ci dirigiamo al centro commerciale, parcheggio in un posto abbastanza lontano, siccome é venerdì e il Centro é pieno di persone.É un posto molto comodo, pieno di negozi di vario genere, abbigliamento, casa e cura della persona. Molte persone passano qui la loro intera giornata.Mio fratello va spedito nel primo negozio di abbigliamento, prende una maglietta bianca della Nike, con i pantaloncini abbinati.Mentre é nel camerino a provare le cose la mia amica mi chiama.« Ehy» dico entusiasta nel sentirla.« Come sta andando con tuo padre?» Chiedo, é un argomento delicato per lei, ma voglio aiutarla in ogni modo possibile.« Mi sono presentata davanti alla sua porta, lui ha aperto e inizialmente non mi ha riconosciuta, pensava che fossi una venditrice, sai quelle che vanno da porta in porta.» Alyssa prende un lungo respiro e poi riparte.« Io non me ne sono andata, gli ho detto che avevo il diritto che lui mi ascoltasse. Gli ho chiesto il perché ci ha abbandonate e lui ha capito, mi ha riconosciuta. Ha provato ad abbracciarmi, ma mi sono scansata. Credo di essermi pentita. »« Hai fatto bene Aly, se non te la sentivi di abbracciarlo, non dovevi farlo.» Le dico.« Fatto sta che mi ha fatto entrare, non parla bene l'italiano, certe volte mette dentro parole in francese, anche se ha sempre abitato in Italia, o almeno da quanto mi ha detto la mamma. Abbiamo parlato, mi ha spiegato perché mi ha lasciata, erano piccoli, avevano diciotto anni, lui non se la sentiva e ha lasciato me e la mamma da sole. » Spiega, io ascolto attentamente. Tony ora é passato a prendere altri vestiti da provare e delle scarpe nuove. Mi fa vedere un paio di scarpe totalmente bianche della Nike, le Airforce. Io porto il pollice in su, per comunicargli che mi piacciono, d'altronde le ho anche io queste scarpe. Credo che le abbia quasi tutta la popolazione giovanile, sono delle scarpe comode e che si possono abbinare con tutto.« Mason é qui.» Strabuzzo gli occhi e spalanco la bocca in una o.« Cosa?!» Quasi urlo, una signora si gira verso di me e mi guarda male, ma non me ne curo.« Lui non sapeva che io sarei andata in Francia, mi ha chiamata una sera mentre stavo piangendo, mi ha chiesto cosa avessi e poi mi ha raggiunta con il primo aereo disponibile.» Sono scioccata.« O mio Dio.» Lo ripeto per altre tre volte provocando una risata alla mia amica.« E adesso dov'è?» Chiedo.« É andato a prendere il pranzo e dopo lo mangiamo in camera.» « Quindi state insieme?»« Non proprio, ma...» « Ma tu sei innamorata persa.» Finisco io la frase per lei.« Io non direi proprio così.» Scommetto che in questo momento sta sorridendo e le sue guance sono diventate rosse.« Ora ti devo lasciare, é appena arrivato.» La saluto sorridente e torno da mio fratello.« Questi pantaloni sono proprio belli.» dico indicando i pantaloni lunghi della tuta nera che ha indosso.«Si volevo prenderli.» Andiamo alla cassa, lui con in mano tutti i capi che prende, paghiamo e poi andiamo in un altro negozio, qui guardo qualcosa anche io. Amo fare shopping. Prendo una maglia rosa a maniche lunghe, con le costine e uno scollo a cuore. Guardo qua e là, ma non trovo niente di interessante. Paghiamo le nostre cose e continuano a girare per lo stabilimento.Quando siamo soddisfatti decidiamo di tornare a casa. Non abbiamo fatto niente di particolare, ma almeno abbiamo passato un giorno insieme.« Grazie Kyl.» Sale nella sua stanza e si chiude la porta alle spalle. Siamo ritornati alla quotidianità di prima, lui in una stanza, io nell'altra, ci vediamo ai pasti e se la fortuna vuole anche durante la giornata.« Kylie» la voce forte e mascolina di mio padre mi richiama.« Si?»« Preparati, domani non resterà più niente di Rio e della sua famiglia»Cosa?




Un'altra volta mia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora