Mi porto un panno bagnato sulle nocche rosse, quella dell'indice e del medio é anche spellata.
Cerco nel frizzer del ghiaccio, ma sembra non esserci. Sto cercando di fare meno rumore possibile, per non svegliare mio padre. É notte fonda e in questa cucina non si vede un cazzo, abbiamo rotto la luce l'altro giorno, ma nessuno dei due ha voglia di sistemarla. Non si direbbe ma mio padre é molto pigro, nelle cose che non riguardano il lavoro. Non ha voglia di andare in giro, di uscire a cena o di fare una vacanza. Lui sta bene in casa sua, con la sua televisione e il suo letto.
Anche io sto bene qui, non sono controllato, come
Luke mi controllava ogni giorno; posso fare quello che voglio e non avere conseguenze. Non devo partecipare alle feste che organizzava Luke, in cui tutti dovevano vestirsi da damerini, e far finta di divertirsi.
Roxi, la moglie di Luke, é molto riservata, parla poco e si fa andare bene tutto. Non obbietta mai contro Luke, anche se non le andava bene una cosa la faceva. Lo ama molto, e lui ama molto lei.
Ci ripenso ogni giorno a come era la mia vita prima, a come in fretta é cambiata. Prima avevo una famiglia unita, a scuola andavo bene ed ero il
capitano della mia squadra di hockey; una vita perfetta. Ma, in pochi attimi la mia vita si é capovolta, la mia famiglia non era più quella, era solo una finzione. La scuola era finita e l'hockey non mi dava più soddisfazioni. Ho lasciato tutto. Sono diventato quello che più temevo, sono diventato un criminale che fa del male alle persone. Tutto ciò perché?
Non lo so neanche io. Semplicemente ho seguito l'unica persona che ha il mio sangue, ho seguito l'unica persona che mi ha detto la verità, che non mi ha mentito.Ma a quale prezzo?
Ora la mia vita si basa sulla criminalità, sullo scappare e attaccare i nemici. Vedere il sangue, colare sul corpo delle persone, ogni settimana e allenarsi ogni giorno. Sperare di uscirne vivi e che anche le persone che si amano ne escano vivi. Avere una paura costante di perdere qualcuno di importante. Avere la paura costante di perdere la propria vita. Poi ci sono i sensi di colpa, i risentimenti. Quando sei nel letto da solo, che non hai più distrazioni ad occuparti la mente, lí ti fermi a pensare a quanto male stai facendo. A come sono cambiato, a come sta andando la mia vita. Sta andando a puttane.
Sbuffo quando sento una goccia cadermi sulla gamba, scivolando giù verso il piede. Mi sono accorto di essermi imbambolato, mentre pensavo, appoggiato all'isola della cucina.
Getto il panno bagnato su di essa e vado verso la mia camera. Non faccio neanche in tempo a stendermi sul letto, che sento il campanello suonare.
É notte fonda, chi cazzo può essere?
Il mio pensiero va subito a Kylie, l'ho lasciata alla sua amica appena un'ora fa. Un'ora fa mi ha detto che non prova più niente per me. Ma io ho visto i suoi occhi, non erano sinceri.
Un secondo squillo mi fa alzare dal letto borbottando.
Apro la porta e vedo una chioma bionda, ma
non é la sua.
« Marilin?» Mia sorella é difronte a me con una valigia tra le mani, e un sorriso stampato sul volto.
« Ciao!!» Mi abbraccia forte, poi mi fa spostare e porta dentro la sua valigia.
« Ti avevo detto di aspettarmi, dovevamo fare l'effetto a sorpresa.» Mi giro verso il ragazzo che ha appena parlato.
« Che bello rivederti Elias.» Dice il mio amico Rob.
« Anche per me.» Dico mentre
mi stringe in un abbraccio, ancora più forte di quello che mi ha dato mia sorella.
« Cosa ci fate qui?» Chiedo, mia sorella e il suo fidanzato si sono seduti sul mio divano in pelle nera.
« Siamo venuti a trovarti. Non ti vediamo da sei mesi o più. Sai che ti vogliamo bene, abbiamo accettato la
tua scelta di venire in Italia con Rio, con tuo padre. Ma vorremmo vederti comunque. El, io sono tua sorella.» Spiega Mar, ho pensato a loro ogni giorno della nostra lontananza, credevo che andarmene via da lì sarebbe stata la scelta migliore, e infatti é così, ma mi sono sempre mancati.
« Mi siete mancati.» Confesso, Rob fa il verso di un pianto, prendendomi in giro.
« Smettila di frignare Robert.» Dico ridendo.
« Allora, voi come state?» Chiedo.
« Bene, la scuola sta andando bene. Finalmente sono al mio ultimo anno.» Escalama mia sorella, non é mai stata un'amante della scuola, ci andava perché doveva, ma non perché le piacesse.
« L'università Rob?» Chiedo, lui é gia al secondo anno, dovrei esserci anche io, quando eravamo all'ultimo anno di liceo fantiscavamo su quanto sarebbe stata bella la nostra stanza del college, ma io non ci sono mai andato. Avevo la possibilità di andarci, a scuola avevo dei buoni punteggi e avevo tutte le carte in regola per fare domanda ad una buona università, mi sono preso un anno sabbatico per decidere, mentre andavo avanti con l'hockey. Ma non ci sono mai più andato, la vita ha deciso altro per me.
« Sta proseguendo, le classi sono noiose. Alle feste non posso partecipare perché se no tua sorella mi cava gli occhi.» Mia sorella é sempre stata gelosa, inoltre Rob é il suo primo ragazzo serio, stanno insieme da due anni e non vuole
perderlo.
« Il viaggio é stato lungo, vi accompagno in camera.» Dico, dopo aver guardato l'orologio che segna le tre e trenta.
Loro mi seguono e dopo avermi augurato la buona notte spariscono in camera.
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Un'altra volta mia
RomanceCONTINUO DI "FAMMI TUA" Kylie Genovese una ragazza di diciotto anni, con un passato difficile che ormai é diventato il suo presente e il suo futuro. Dopo due anni passati in Alaska, dove ha incontrato un affascinante ragazzo con cui ha condiviso tu...